Horizon Forbidden West: Burning Shores | Recensione
Abbiamo solcato i cieli e le acque di Horizon Forbidden West: Burning Shores, ecco la nostra opinione su questo DLC.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
Uscito l'anno scorso, Horizon Forbidden West è riuscito a migliorare in tutto e per tutto rispetto al precedente episodio, ottenendo ottimei riscontri per quanto concerne critica e pubblico. A distanza di ben 14 mesi, abbiamo finalmente l'opportunità di giocare il DLC tanto atteso dai fan del franchise, Burning Shores, che introduce una nuova area, nuovi personaggi e soprattutto migliora ancor di più tutta la componente tecnica, già mostruosa del prodotto originale.
Nel corso degli ultimi giorni ho avuto modo di passare diverse ore dietro a Horizon Forbidden West: Burning Shores, completando la quest principale e alcune missioni presenti in questa espansione. Pur non introducendo nulla di particolarmente rivoluzionario, il contenuto aggiuntivo è certamente un buon prodotto che rispetta pienamente le premesse e fornisce una discreta base di partenza per il terzo capitolo del brand.
Burning Shores
Senza entrare troppo nei dettagli di ciò che dovrete affrontare in questo DLC, sappiate soltanto che si tratta di un'espansione con un senso logico e che ha anche un accenno importante in vista del terzo capitolo (che speriamo di vedere in un prossimo futuro). In Burning Shores, Aloy viene chiamata da Sylens (interpretato dal compianto Lance Reddick) per risolvere "un problema" situato nelle antiche rovine della ormai decaduta Los Angeles.
La nostra intrepida protagonista è, quindi, costretta a raggiungere le "Rive Ardenti", un posto a lei sconosciuto e controllato dai Quen, una popolazione che abbiamo già avuto modo di incontrare nel gioco principale. Tra questi, c'è Seyka, una giovane ragazza in cerca di sua sorella che decide di unirsi con Aloy per affrontare una minaccia che ben presto si scopre essere comune.
La storia, di per sé, non sorprende o lascia più di tanto colpiti: accadono dei fatti che possono interessare per un eventuale nuovo episodio della serie, ma nulla che possa particolarmente sbalordire, a parte un'evoluzione del personaggio di Aloy, che tuttavia andrà capito se avrà influenza nel futuro. Rimane comunque un'avventura godibile da circa cinque ore, impreziosita da nuove quest secondarie, nuove armi e armature (con tanto di equipaggiamento raro da ottenere grazie a un nuovo materiale chiamato Brillite), ben tre nuove macchine (tra cui il Tuffoplano, una variante del Solcasole che permette di poter andare anche sott'acqua, il Bileg, che non è altro che una specie di rospo gigante, e infine il Pugiglione che, come suggerisce il nome, è molto simile a un'ape) e soprattutto un'area completamente inedita da esplorare e nemmeno troppo piccola, visto che si tratta di 1/3 della mappa originale.
Insomma, se cercate un buon motivo per tornare a rivestire i panni della ragazza con i capelli rossi, allora Burning Shores vi darà quello che cercate, con buona qualità e contenuti.
Decima engine, che motore!
Il Decima Engine, che abbiamo già amato follemente con i precedenti Horizon e con Death Stranding, si dimostra ancora una volta uno dei migliori motori grafici presenti in circolazione. Tecnicamente all'avanguardia e visivamente tra gli scenari più clamorosi che ho mai avuto modo di vedere, una vera e propria gioia per gli occhi a prescindere dal gioco.
In questo DLC, Guerrilla Games è riuscita nell'ardua in presa di ottimizzare in maniera ancora più incisiva il motore proprietario. Al netto di aver impossibilitato l'uscita di Burning Shores su PS4 (per ragioni puramente tecniche), il livello raggiunto è strepitoso: nuvole volumetriche, assenza di caricamenti con il passaggio tra acqua e superficie con uno Tuffo Plano (sembrava quasi di star giocando ad Avatar), vegetazione ancora più folta e motion capture ancora più incisivo. Insomma, siamo certamente dinanzi a una delle migliori produzioni dal punto di vista tecnico, anche considerando la possibilità di videogiocarlo in 4K.
A dar ancora più risalto a tutto ci pensa un impianto artistico semplicemente perfetto, che già avevamo tutti più che apprezzato con il titolo originale e che in questo caso si fa ancora più prepotenze, grazie all'utilizzo di scenografie luccicanti, colate laviche e spiagge. Non per altro, siamo a Los Angeles e la megalopoli decaduta riesce a mostrarsi in maniera certosina.
Voto Recensione di Horizon Forbbiden West: Burning Shores - PS5
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Tecnicamente ancora più impressionante
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Nuove missioni, macchine e armi
Contro
-
La quest principale poteva essere più incisiva
Commento
Horizon Forbidden West: Burning Shores è una DLC tutto sommato di buon livello che introduce una nuova storia (anche se non regala momenti particolarmente degni di nota, a parte un' inaspettata evoluzione di Aloy), nuove missioni, armi e che soprattutto migliora ancora di più il comparto visivo, presentandosi ancora più impressionante rispetto a quanto lo era già un anno fa con il capitolo principale. Se avete il desiderio di ritornare nei panni della guerriera dai capelli rossi per affrontare nuove meccaniche ed esplorare una nuova terra, allora dovreste prendere in considerazione l'acquisto di questa espansione.
Informazioni sul prodotto
Horizon Forbbiden West: Burning Shores - PS5