Ho provato il gaming in 3D con il Predator Helios 300 SpatialLabs

Il gaming 3D è ancora possibile? Si, lo ho provato con il nuovo Predator Helios 300 Spatialabs. Ecco le mie impressioni!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Ve lo ricordate il 3DS? Una console incredibile che è riuscita a garantirci dei videogiochi meravigliosi e memorabili. Io ricordo perfettamente il momento del suo annuncio: Nintendo la presentò come la prima console in grado di replicare il 3D senza occhialini e sapete cosa? Sì, era davvero possibile.

A distanza di diversi anni Acer ha deciso di provare a sfruttare nuovamente la tecnologia del 3D stereoscopico con il suo nuovo Predator Helios 300 SpatialLabs, un laptop con performance da top di gamma e con la possibilità di giocare in 3D a diversi titoli.

Nel corso delle ultime settimane l’ho provato a lungo e sono pronto a raccontarvi la mia esperienza. Sfortunatamente non posso mostrarvi attraverso foto o video il livello del 3D, ma spero che le mie opinioni possano essere in qualche modo utili per chi volesse provare un prodotto di questa tipologia che, al di là di tutto, si mostra di gran livello.

Predator Helios 300 SpatialLabs, come è fatto

Il Predator Helios 300 SpatialLabs appare come un normalissimo laptop da gaming con un'estetica non troppo aggressiva e abbastanza sobria, pur avendo comunque un'illuminazione RGB per ogni tasto. Pesa 3 Kg (oltre 600 grammi di alimentatore) ed è dotato di Processore Intel Core i9-12900H, una Nvidia GeForce RTX 3080 come GPU e ben 32 GB di RAM. In generale siamo dinanzi a un prodotto solido e con materiali di ottima fattura.

Per quanto concerne la connettività, abbiamo una USB-C, tre porte USB standard e persino una Thunderbolt 4. Per la parte video, invece, dispone di una mini DisplayPort insieme a una HDMI 2.1. Il laptop è completo di tutto, di conseguenza aspettatevi Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2 per collegare dispositivi esterni, porta Lan Ethernet e jack audio.

Lo schermo è un 15,6'' a risoluzione 4K, ma con una frequenza d'aggiornamento di soli 60 Hz e il motivo di questa scelta è senz'altro strana riflettendo che in 3D i giochi girano a fps doppi. È importante comunque sottolineare che questo PC, pensato in collaborazione con SpatialLabs, punta quasi tutto sull'esperienza in tre dimensioni e non tanto su prestazioni assolute, anche se queste non mancano.

La mia esperienza con il 3D

Arriviamo ora alla mia esperienza con il 3D, che è davvero la parte centrale di questo articolo. Innanzitutto prima di giocare ho voluto provare anche i modelli 3D, video e le foto; sì, perché questo PC permette anche di riprodurre immagini, filmati e modelli poligonali con il 3D stereoscopico e devo ammetterlo, funziona alla grande, almeno per quanto concerne i poligoni. Visualizzatore modello SpatialLabs, infatti, consente di visionare file CAD e DCC in tre dimensioni, decisamente interessante e ben funzionale. Se non avete nulla con cui provarlo non vi preoccupate, il PC viene venduto con dei file già presenti da sfruttare come test. Con le foto e con i video, chiaramente, il 3D rende molto meno, ma è comunque presente con StatialLabs Experience Center, che ci permette di passare da contenuti 2D in 3D attraverso varie applicazioni, seppur con qualche limite, come vi raccontavo poc'anzi.

Il Laptop viene venduto con preinstallato PredatorSense, un'applicazione che consente di personalizzare a piacimento le caratteristiche del portatile, dagli RGB con illuminazione PULSAR fino al controllo delle ventole.

Arriviamo poi alla componente principale, SpatialLabs TrueGame: questa modalità è come se fosse un client che raccoglie tutti i videogiochi degli altri store (Steam, Xbox, Epic Games Store...) compatibili con il supporto 3D; in totale ora sono circa un'ottantina, ma aumenteranno sicuramente nel corso del tempo. Prima di sfruttare adeguatamente le tre dimensioni, è fondamentale stare bene davanti al monitor e soprattutto senza altre persone vicino, in maniera tale che i sei sensori, posizionati vicino alla webcam, traccino bene i nostri occhi e la testa. Lo schermo è dotato di microlenti che si inclinano in maniera completamente autonoma a seconda dell'applicazione utilizzata: ogni gioco o programma agisce in maniera differente, di conseguenza è importante muoversi poco (se non nulla) per garantire le massime performance e sfruttare il pieno potenziale del 3D stereoscopico.

Ho provato God of War, Forza Horizon 5 e Kena, tutti e tre titoli che rientrano nella lista fornita da SpatialLabs per il testing del 3D (la lista completa la trovate qua) e i tre casi mi hanno offerto esperienze profondamente diverse. God of War è quello che mi ha convinto di meno, un po' per il movimento di Kratos che mi ha fatto girare la testa in meno di mezz'ora e un po' perché nei combattimenti non si nota poi così tanto il 3D; diverso il discorso con Kena e Forza Horizon 5, soprattutto con questo ultimo mi sono davvero divertito, con pezzi di cactus e staccionate distrutte che sembrava mi raggiungessero veramente. Giocare in 3D non è chiaramente la normalità, quindi evitate di pensare di riuscire a stare davanti al monitor per più di un paio di ore, sia per possibili mal di testa sia per bruciore agli occhi.

È chiaro, inoltre, che con questa modalità le performance dei videogiochi ne risentano, non per altro i titoli sono costretti a girare a una framerate doppio, un po' come la realtà virtuale e ciò implica un impatto visivo inferiore alle aspettative. In soccorso abbiamo due setting chiamati Turbo ed Estremo che migliorano il framerate ma aumentano la rumorosità delle ventole (e di un bel po'). Il mio consiglio rimane quello di giocare in condzioni standard e magari abbassare un po' il livello del 3D Stereoscopico (SpatialLabs lo permette e anzi, consente anche di modificare altre impostazioni), anche perché senza cavo con il 3D attivo è possibile giocare per circa un'oretta e mezza, che per una sessione di gioco la ritengo più che dignitosa.

Dopo diverse ore il punto è: siamo dinanzi a un game changer? La risposta è un no onesto. Seppur l'esperienza sia comunque diversa, non penso possa convincere i detrattori del 3D a provare una modalità del genere, tuttavia è un bel valore aggiunto che va assolutamente premiato, almeno per la volontà di proporre qualcosa di inedito ai giocatori. Anche perché la qualità è alta, certamente non paragonabile al Nintendo 3DS, che metteva in scena qualcosa di molto mediocre in termini di resa. Questo però non deve indurre a errore nel pensare che questa tecnologia non serva, perché le potenzialità ci sono e se Acer, insieme a SpatialLabs, riuscirà nell'intento di aumentare la libreria e migliorare ancora di più la tecnologia... potremmo davvero essere dinanzi a qualcosa di molto interessante. Ma occorrerà tempo.

Tirando le somme

Predator Helios 300 SpatialLabs è un laptop perfetto per videogiocare a buone prestazioni, il plus del 3D è certamente gradevole e su alcuni giochi funziona davvero molto bene. Tuttavia voglio essere onesto, non penso che personalmente tornerei a sfruttarlo con continuità, ma se Acer ci punterà seriamente non è così impossibile che possa migliorare e prendersi anche una fetta di mercato importante, dopotutto la tecnologia c'è e l'interesse dietro è anche sorprendentemente alto. Insomma, se volete provare un'esperienza diversa, l'Helios 300 versione SpatialLabs ve la garantisce, al netto di non considerarla come un game changer.

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