Con la punta delle dita, continua
L'unico difetto di Heavy Rain riguarda il sistema di spostamento, che ricorda un po' i giochi di corsa: R2 serve per camminare e l'analogico sinistro per cambiare direzione, far muovere la testa del personaggio o evidenziare nuove azioni. Anche dopo aver terminato il gioco due volte, non si è del tutto contenti a causa di scelte errate che hanno avuto come conseguenza scene lunghe e noiose.
Avremmo apprezzato di più se Quantic Dream avesse reso più difficile la ricerca e lo smascheramento dell'assassino. Il sistema ARI, occhiali e guanto high-tech di Jayden, permettono di localizzare e raccogliere gli indizi sulle scene del crimine; un'idea eccellente, messa in scena in modo superbo, ma che non offre nessuna attività supplementare al giocatore. Infatti, il sistema ARI è anche capace di analizzare le tracce sul campo senza dover passare dal laboratorio e quindi offrire al giocatore la possibilità di stabilire da solo qualche collegamento tra gli elementi a disposizione.
Ci dispiace anche che Quantic Dream non abbia sviluppato i mini giochi di ARI. Una sola scena ci permette di giocare a palla ma non possiamo più ritornarci, per dedicarci agli altri due giochi visibili nel menù. Ecco cosa avrebbe apportato un alito di freschezza e una piccola pausa al gioco, ma David Cage non ha voluto sicuramente interrompere la storia più del necessario. Così sia.