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Harry Potter: Campioni di Quidditch è come una scopa che non vola | Recensione

La nostra recensione di Harry Potter: Quidditch Champions, il nuovo gioco dedicato allo sport più amato del mondo magico.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Una delle colonne portanti di Harry Potter è, senza dubbio, il Quidditch: questo sport tanto affascinante quanto totalmente senza senso se traslato nel mondo reale, equivalente per fama e seguito al nostro calcio, ci conquista sin dal primo libro - o film - della serie, facendoci venire voglia di poterne guardare una partire reale, magari con una Burrobirra in mano. 

Ovviamente, lo sport più amato del mondo magico non poteva non essere protagonista di un videogioco, tanto che nell'ormai lontano 2003 è stato pubblicato Harry Potter: Quidditch World Cup, titolo che non ha particolarmente entusiasmato la critica ma che, al tempo, ha comunque fatto il suo. Ed ecco che dopo 11 anni Warner Bros. Games e Portkey Games ci riportano in sella alle scope volanti con Harry Potter: Campioni di Quidditch, sequel spirituale del titolo originale e uscito su PlayStation 4 e 5, PC, Xbox One e Xbox Series X|S, oltre che nel catalogo del PlayStation Plus di settembre 2024. 

Il titolo si presenta come un progetto che cerca di riempire il vuoto lasciato da Hogwarts Legacy, dove il Quidditch era assente sebbene sia stato chiesto a gran voce dai fan un DLC dedicato. Tuttavia, sebbene l'idea di un gioco interamente dedicato al Quidditch sia affascinante per i fan di Harry Potter, la sua esecuzione lascia decisamente spazio a miglioramenti, oltre che sollevare dei dubbi sulla decisione di rilasciarlo proprio ora.

No, non puoi ingoiare il Boccino d'Oro

Il cuore di Harry Potter: Campioni di Quidditch è, senza dubbio, il gameplay, il quale cerca di replicare fedelmente le dinamiche del Quidditch, pur apportando alcune modifiche rispetto alla rappresentazione vista nei libri e nei film. La squadra è composta da sei giocatori, e ciascun ruolo ha una funzione ben precisa: i Cacciatori tentano di segnare punti con la Pluffa, i Battitori disturbano gli avversari con i Bolidi, i Portieri difendono gli anelli, e il Cercatore ha il compito di catturare il famigerato Boccino d'Oro.

Un cambiamento significativo rispetto alla narrazione originale è proprio la riduzione dell'importanza del Boccino d’Oro. Nella lore di Harry Potter, catturarlo porta la squadra alla vittoria immediata, mentre qui dà solo 30 punti, mantenendo così la partita equilibrata e competitiva fino alla fine. Questa scelta si rivela particolarmente azzeccata per il bilanciamento del gioco, evitando di far finire la partita in pochi minuti e dando a entrambe le squadre l'opportunità di giocarsela fino alla fine.

Le partite, in ogni caso, sono abbastanza veloci, con la squadra che vince quando raggiunge 100 punti o accumula il punteggio più alto entro i sette minuti di gioco. Quello che, però, ho notato sin dall'inizio, è che mi sono ritrovata sempre a optare per il ruolo del Battitore, trovandolo il più dinamico e coinvolgente, passando poi a quello del Cercatore nel momento della comparsa del Boccino d'Oro. 

D'altronde, chi vorrebbe stare tutta la partita fermo davanti agli anelli? Evidentemente quasi nessuno, dato che questo squilibrio si riflette anche nel matchmaking online, dove la maggior parte dei giocatori evita il ruolo del Portiere, causando tempi di attesa più lunghi.

Un online forte e un offline debole

Uno dei punti deboli di Harry Potter: Campioni di Quidditch è la modalità single-player, che si limita a una breve campagna composta da quattro tornei, tra cui la Coppa del Mondo di Quidditch. Sebbene l’idea di competere in una serie di coppe sia intrigante e sia apprezzabile la presenza dei personaggi principali della serie come Harry Potter, Ginny, Ron, i fratelli Weasley e Cho Chang, la mancanza di una vera narrazione o di un sistema di progressione soddisfacente rende l’esperienza poco gratificante.

Insomma, dopo aver completato la campagna, non c’è molto altro da fare se non buttarsi nel multiplayer online. Un aspetto che potrebbe essere migliorato è l’introduzione di una progressione personale del giocatore, come la possibilità di creare un proprio personaggio e seguirne l’evoluzione attraverso le varie competizioni, fino a diventare una stella del Quidditch. 

Quello per cui ha optato Unbroken Studios è, invece, un sistema di progressione che si divide tra quello dei singoli membri della squadra e quello della scopa che utilizzano. Entrambi vanno progrediti con i punti accumulati durante partite, rendendo man mano più forti i giocatori e il loro mezzo di volo. 

Come già accennato, il multiplayer è la modalità centrale di Harry Potter: Campioni di Quidditch, nonché l'unica dove il gioco mostra il suo vero potenziale: le partite online sono caotiche e piene di azione, offrendo una sfida reale quando si compete contro altri giocatori umani. Nonostante ciò, anche qui sono presenti alcuni problemi; per esempio, il sistema di matchmaking, sebbene funzionale, può risultare frustrante, soprattutto quando si gioca contro avversari di livello molto diverso. 

Inoltre, la progressione online si basa su un sistema di Battle Pass (gratuito), dove i giocatori possono sbloccare oggetti cosmetici e personalizzazioni partecipando a partite e completando sfide. Sebbene l’assenza di microtransazioni sia sempre una piacevole sorpresa, il contenuto sbloccabile è alquanto limitato e il sistema di progressione piuttosto lento, rendendo l'esperienza in generale poco gratificante. 

Bello, ma non basta

Sul fronte tecnico, Harry Potter: Campioni di Quidditch si difende bene: la grafica è ben realizzata, con un'attenzione particolare alle ambientazioni dei campi da Quidditch, in particolar modo Durmstrang e Beauxbatons, che offrono scenari suggestivi e fedeli all’immaginario del mondo magico. Anche le animazioni dei personaggi e degli incantesimi sono curate, contribuendo a rendere l’esperienza di gioco piacevole dal punto di vista visivo. Non ho poi avuto alcun problema tecnico, con il gioco che, anche su Xbox Series S, si è sempre dimostrato fluido e privo di bug

Tuttavia, il comparto sonoro è un aspetto che potrebbe essere senza dubbio migliorato; per quanto la colonna sonora cerchi di evocare le atmosfere epiche dei film, manca quella magia che rende memorabili le musiche della saga di Harry Potter - cosa che, invece, era riuscita benissimo in Hogwarts Legacy -. Anche il doppiaggio dei personaggi, pur funzionale, risulta monotono e ripetitivo, soprattutto nelle partite più lunghe, dove le stesse frasi vengono ripetute più volte. Ho apprezzato, però, la localizzazione completa in italiano anche del doppiaggio

Il momento sbagliato?

Insomma, nonostante le sue evidenti carenze, Harry Potter: Campioni di Quidditch ha comunque del potenziale. Il gameplay di base è solido, e con l’aggiunta di nuovi contenuti e modalità, il gioco potrebbe diventare molto più coinvolgente. Gli sviluppatori hanno già annunciato l'introduzione di una modalità 6v6 per il 2024, la quale potrebbe portare una maggiore varietà e strategia alle partite online. Inoltre, l’espansione delle opzioni di personalizzazione e la creazione di nuove storie all'interno del titolo potrebbero attrarre nuovi giocatori e mantenere alto l'interesse di quelli attuali.

Mentre ci giocavo, però, mi è sorta una riflessione: perché scegliere di rilasciare un gioco di Harry Potter in questo momento? Un anno fa è stato pubblicato Hogwarts Legacy, il quale ha enormemente riportato in auge il franchise, infondendogli una nuova ondata di popolarità che non si vedeva da quando Doni della Morte Parte 2 uscì al cinema; ora, però, ci troviamo in un nuovo momento "morto", durante il quale i fan stanno attendendo con ansia novità sulla serie TV - che però è ancora in alto mare -.

Perché, dunque, non approfittare di un momento più propizio, durante il quale il gioco avrebbe sicuramente attirato di più i fan, come l'uscita della serie tv? Forse Warner Bros. si aspettava un interesse simile, seppur chiaramente non pari, a quello dimostrato per Hogwarts Legacy, ma forse una mossa più intelligente sarebbe stata quella di rendere il gioco totalmente free-to-play anziché solamente riscattabile per un mese nel PlayStation Plus, introducendo il classico sistema di Battle Pass a pagamento e supportandolo con aggiornamenti periodici. 

Voto Recensione di Harry Potter: Campioni di Quidditch


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gameplay che riesce a infondere l'essenza del Quidditch

  • Comparto grafico piacevole

  • Tecnicamente solido

Contro

  • Campagna singleplayer breve e fine a sé stessa

  • Carenza di contenuti e di possibilità di personalizzazione

  • Doppiaggio monotono e musiche poco evocative

Commento

 Harry Potter: Campioni di Quidditch è un titolo che chiaramente si rivolge principalmente ai fan più accaniti della saga e a chi è alla ricerca di un’esperienza multiplayer leggera e piacevole. Parliamoci chiaro: non è il miglior gioco di Harry Potter mai rilasciato né il miglior titolo sportivo disponibile sul mercato, ma riesce comunque a regalare momenti di puro divertimento. La modalità multiplayer è divertente, mentre quella singleplayer pecca decisamente di più, presentando una campagna alquanto breve e fine a sé stessa; con aggiornamenti futuri e nuovi contenuti, però, Quidditch Champions potrebbe ancora trovare la sua nicchia e diventare un titolo di riferimento per gli amanti del Quidditch virtuale. In ogni caso, se avete il PlayStation Plus vi consigliamo di riscattarlo finché è disponibile e di provare qualche partita per provare per lo meno l'enorme soddisfazione di catturare un Boccino d'Oro.

Informazioni sul prodotto

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Harry Potter: Campioni di Quidditch

Il nuovo gioco incentrato sul Quidditch disponibile su PS4 e 5, PC, Xbox One e Xbox Series X|S.
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