The Elder Scrolls Online: Harrowstorm | Recensione
The Elder Scrolls Online ci porta nelle fredde terre di Skyrim con Harrowstorm, il primo contenuto dell'avventure annuale Dark Heart of Skyrim.
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a cura di Alessandro Palladino
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Il 2020 di The Elder Scrolls Online è iniziato all’insegna del grande ritorno a una delle regioni più amate di Tamriel, annunciando l’avventura annuale The Dark Heart of Skyrim che avrà al suo centro Greymoor: la nuova e massiccia espansione per l’MMO di ZeniMax Online Studios. Come successo per l’Anno del Drago, anche questo percorso nel Nord inizia con un DLC che introduce due nuovi dungeon, in preparazione alle avventure che andremo a vivere nei pressi di Solitude.
Harrowstorm, disponibile sia come acquisto stand-alone nel Crown Store che come contenuto accessibile a tutti i sottoscrittori di ESO Plus, vi porterà in due zone completamente distinte ma collegate dagli elementi che contraddistingueranno la nostra missione a Skyrim: i vampiri e la negromanzia. Un mix abbastanza letale e al contempo familiare per i giocatori abituali di ESO, i quali escono fuori da Elsweyr proprio dopo essere riusciti a debellare la minaccia di un drago capace di dominare anche la morte. Del resto, non c’è mai riposo per il salvatore di Tamriel.
Icereach
Il primo dungeon su cui ci concentreremo è Icereach, ambientato su un’isola del Mare dei Fantasmi in cui un culto di streghe sta preparando un malefico rituale per incrementare il loro potere e attingere ad antichi misteri celati tra le dimensioni dell’Oblivion. La peculiarità del dungeon è quella di essere incentrate sulle singole maghe, le quali intralceranno la strada dei giocatori evocando servitori nella scalata verso il boss finale.
Ogni Sorella ha meccaniche uniche basate su attacchi elementali o particolari pratiche magiche, passando dai tuoni fino al potere di evocare i morti. Niente che non sia particolarmente intuitivo, ma è necessario tenere a mente ogni incontro se si vorrà abbattere l’ostacolo finale in modalità Veterano, soprattutto se si punta a completare gli achievement più difficili di Harrowstorm.
Icereach serve inoltre a farci incontrare nuovamente Lyris Titanborn, il campione di nostra conoscenza che al momento si trova a Skyrim proprio per indagare sugli strani fenomeni che stanno avvenendo nella regione. Come al solito, il suo temperamento la porterà ad affrontare a testa bassa il culto e a richiedere il nostro aiuto quando la situazione si farà un pelo più complessa. Il percorso spianato dalla guerriera sarà quindi abbastanza lineare e focalizzato sugli ambienti chiusi, intervallando ogni corridoio con un boss minore per un totale di cinque scontri (compreso quello finale).
La battaglia conclusiva ci vedrà fronteggiare tutte le sorelle in una sorta di turnazione dove il party dovrà necessariamente mirare a qualunque nemico non abbia uno scudo protettivo. Questo fino a che le streghe non inizieranno a caricare un enorme esplosione al centro della mappa, costringendo gli avventurieri a rompere celermente l’incantesimo prima che uccida istantaneamente l’intero gruppo. Mentre in Normal questo boss presenta poche dinamiche da tenere a mente, nella modalità Veterano ogni singola strega utilizzerà tutti i meccanismi (anche in contemporanea) dei mini boss incontrati fin ora, rendendo il fight molto caotico e particolarmente vertente sulle capacità di gestione delle risorse/minaccia del Tank e dell’Healer.
Tutto sommato il dungeon di Icereach appare nella norma degli altri suoi colleghi senza qualità specifiche di sorta nei riguardi di divertimento o particolarità, anzi si può dire che utilizzi molti degli elementi già visti nei dungeon del passato. La sfida della modalità Veterano è però un incentivo verso tutti quei party in cerca di un modo per testare la propria coordinazione. I set ottenuti da questo incontro sono abbastanza buoni per quanto ancora situazionali, ma la loro valenza effettiva sarà misurata più avanti con l’arrivo di Greymoor. Tra tutti e tre i tipi di armatura però, quello leggero dedicato ai curatori sembra essere abbastanza valido come alternativa per chi non possiede un set da Trial.
Unhallowed Grave
Venendo alla parte vampirica di Harrowstorm, Unhallowed Grave porta i giocatori a Bangkorai, dove un perduto tempio tra le sabbie diventa oggetto di alcuni predoni e negromanti intenti a trasportare reliquie antiche. Tra i due dungeon proposti, Unhallowed Grave è quello più ricco di meccaniche e interazioni grazie alla presenza del Rampino e di una particolare stanza segreta a cui è possibile arrivare attraverso l’esplorazione.
Certo, in esso non si respira l’aria gelida di Skyrim e non c’è nessun NPC famoso a fare da protagonista, ma la qualità delle boss fight e degli ambienti lo rende nettamente superiore ad Icereach, considerando anche come il rampino venga utilizzato spesso e volentieri anche negli scontri e non solo per arrivare da un punto A a un punto B. Anche qui, come per Icereach, ci sono cinque boss ma con meno meccaniche da memorizzare per la parte finale.
La maggior parte del tempo avremo a che fare con negromanti folli e vecchie difese del tempio, pregni di meccaniche che vi richiederanno di far uso dell’ambientazione circostante per superare lo scontro (specialmente in Veterano). Il boss finale è chiaramente la punta di diamante del dungeon, capace di evocare un gigantesco colosso di ossa che, oltre a creare un bellissimo effetto per il combattimento conclusivo, fa abbastanza male. A differenza dell’altra escursione di Harrowstorm, nella fase finale di Unhallowed Grave non c’è nessun attacco in grado di uccidervi istantaneamente, rendendo lo scontro con il negromante a capo della spedizione più una battaglia classica dove ogni avventuriero deve stare attento ai vari attacchi in arrivo.
Le ricompense a livello di set sono inoltre migliori per i DPS e i Tank, seppur rimangano anche qui più viabili che obbligatori per build specifiche. Quantomeno però, a livello di meccaniche da imparare, Unhallowed Grave si dimostra anche più amichevole nei confronti dei gruppi ottenuti dal matchmaking, rendendo meno tediose le run per il farm dei vari pezzi ottenibili in Harrowstorm.
Voto Recensione di The Elder Scrolls Online: Harrowstorm - PC
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Buona introduzione alle premesse di Greymoor
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- Unhallowed Grave sfrutta pienamente le meccaniche del gioco
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- Alcuni segreti da scoprire
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- Icereach (Veteran) è una sfida abbastanza dura per i gruppi preparati
Contro
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- I set, seppur buoni e viabili, avrebbero potuto essere più incisivi
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- Icereach non entusiasma più di tanto nell'impostazione
Commento
Harrowstorm nel complesso si piazza quindi nella media della qualità dei vari DLC legati a nuovi dungeon, vendendo in Unhallowed Grave l’espressione massima per il valore dell’acquisto. Le ricompense ottenute non sono da buttare e le quest da completare sono molto utili per gettare le premesse legate a Greymoor, seppur manchi comunque quell’elemento in più che distacca questi due nuovi contenuti dal resto delle altre esperienze. Tuttavia, se li si pensa come parte dell’esperienza ottenuta da ESO Plus, rimangono due valevoli aggiunte alla lista di location da visitare attraverso il duty finder, con anche qualche segreto succoso da scoprire attraverso la libera esplorazione con un gruppo di amici.