Halo Infinite è un ritorno alle origini emozionante | Recensione
Siamo finalmente pronti a raccontarvi le impressioni finali su Halo Infinite, il sesto capitolo canonico della saga simbolo di Xbox.
Advertisement
a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
81 milioni di copie, migliaia di approfondimenti tra romanzi, live action, merchandise vario, fumetti e un universo alla pari di Star Wars e Marvel. Questo è Halo, uno dei franchise più popolari dell'industria videoludica e vera e propria opera simbolo di Xbox. A distanza di ben 20 anni dall'incredibile lancio di Combat Evolved, siamo pronti a indossare nuovamente l'armatura di Master Chief con Halo Infinite, il sesto capitolo del filone principale della saga, che si pone come un vero e proprio soft-reboot del brand. L'obbiettivo di 343 è, infatti, quello di riavvicinare i vecchi appassionati e attirare nuovi utenti, anche grazie a un comparto multiplayer free to play, il lancio contemporanea su PC, Xbox, e soprattutto la presenza dal day one nell’immenso catalogo di Xbox Game Pass.
Lo sviluppo di Halo Infinite è stato tra i più lunghi di sempre, dovuto principalmente alla realizzazione di un motore grafico di nuova generazione, lo SlipSpace Engine, che ha causato grossi ritardi ed enormi difficoltà alla software house, impegnata nel far si che il gioco potesse rispecchiare gli standard qualitativi della serie.
A discapito delle paure degli ultimi mesi, peró, possiamo ora rassicurarvi sul fatto che Halo Infinite è un videogioco di grandissimo livello, tra i migliori della saga nonché, senza ombra di dubbio, l'FPS migliore dell'anno. Un nuovo inizio, un prologo di quello che verrà e di quello che sarà Halo Infinite nei prossimi anni e del viaggio di Master Chief su Zeta Halo.
Le missioni cambiano, lo fanno sempre
Halo Infinite è ambientato circa due anni dopo Halo 5 Guardians e Halo Wars 2: Gli Esiliati sono fuggiti dall'Arca e ora vogliono, a tutti i costi, controllare l'Installazione 07, anche denominata Zeta Halo. In una battaglia furiosa, l'UNSC viene sconfitta in battaglia, costringendo gli ultimi superstiti a fuggire sulla superficie dell'anello. Master Chief, ancora scosso dagli avvenimenti accaduti nel quinto capitolo, è pronto a tutti per strappare Zeta Halo agli Esiliati e capire che fine abbia fatto Cortana, l'Intelligenza Artificiale da sempre partner dello Spartan e ora nemica dell'intera galassia.
L'avventura di Master Chief è come un grande nuovo inizio, impegnato nell'affrontare nuovi nemici e costretto a collaborare con nuovi "amici", quali il Pilota Echo-216 e la nuova intelligenza artificiale, denominata "Arma". 343 ha lavorato duramente per non ripetere gli errori di scrittura avvenuti con Halo 5 Guardians, dove venivano favoriti solo i lettori dei romanzi, presentando comunque una sceneggiatura mozzata e personaggi piuttosto amorfi nella loro rappresentazione. Il team di sviluppo, quindi, ha preferito concentrarsi su pochi personaggi, ma puntando notevolmente sulla loro caratterizzazione.
Il risultato è vincente: era da diverso tempo che nell'universo di Halo non venivano ben pensati i personaggi e un chiaro esempio sono Escharum (il capo guerra Brute degli Esiliati e antagonista della vicenda) e soprattutto "Arma", un'intelligenza artificiale che finirete per amare sin dai primi minuti in sua compagnia e senza dubbio uno dei migliori personaggi della serie. Il primo non è altro che un Brute stanco, vecchio, ma profondamento legato alle tradizioni e alla sua sete di battaglia, in Master Chief vede il nemico definitivo e lo rispetta; Arma è invece un'I.A. apparentemente molto simile a Cortana, ma molto più ironica, permalosa e soprattutto inesperta, cosa che la porta a fare molte domande a Chief. Il rapporto tra Arma e John 117 è molto complicato, faticano a fidarsi l'uno dell'altra e ciò reca diversi problemi durante lo svolgimento della missione. A fare da perno ci pensa Echo-216, una via di mezzo che sta a distanza, ma che dimostra un'umanità fuori dal comune, la stessa che Master Chief sta lentamente ritrovando, anche a causa di tutte le vicende accadute.
Dobbiamo ammettere che 343 è stata brava a riuscire ad amalgamare fan service e dare un'impronta narrativa sensata per chi non ha mai giocato ad Halo. I riferimenti passati, soprattutto legati a Combat Evolved sono davvero tantissimi e finiranno per emozionare gli appassionati, a volte anche in maniera piuttosto forte. Tuttavia, il gioco ci mette anche dinanzi a tantissime nuove cose, spiegando nel frattempo alcuni aspetti importanti dell'immenso universo legato ad Halo. Siamo senza dubbio dinanzi a una delle campagna migliori del franchise, narrativamente coinvolgente ed emotivamente travolgente, impreziosita da una colonna sonora memorabile, che esalta cutscene e i momenti particolarmente incisivi.
Se dal punto di vista della storia possiamo stare tranquilli, cosa si può dire della tanto chiacchiera struttura open world? La campagna di Halo Infinite è la più grande mai realizzata per un capitolo della serie. Fortemente ispirato a Combat Evolved, Infinite ci immerge in un mondo aperto che esalta tutta la componente sandbox che ha reso famosa la saga, permettendo di sperimentare con armi, veicoli e garantendo massima libertà in tutto ciò che si fa. Se non siamo interessati alle svariate attività open world, possiamo seguire solo le classiche missioni della campagna senza nessun tipo di restrizione.
A ogni modo, le missione secondarie sono ben integrate e permettono di approfondire la lore del gioco, sia tramite gli audio log sparsi per la mappa sia per le descrizioni di boss, avamposti e chiacchiere tra i marine. Tutto ciò che si fa, quindi, è ben contestualizzato e non gettato casualmente per riempire l'open world o aumentare la longevità, ove quest'ultima si attesta sulle 8 ore a normale con il solo svolgimento delle missioni.
Chiaramente completare tutte le sub quest permette di ottenere "Valore", un punteggio che mano a mano che si alza ci permette di sbloccare veicoli e armi più potenti dalle basi conquistate. Più basi conquistiamo, più Zeta Halo si riempie di Marine pronti a combattere al nostro fianco.
Ho bisogno di un'arma
Ammettiamolo, non era affatto facile migliorare il gameplay Halo 5 Guardians, che dalla sua riusciva comunque a sorprendere grazie al suo shooting dinamico e solido. Da questo punto di vista, il team di sviluppo ha dovuto necessariamente rivedere tutta la struttura, cercando di mantenere le qualità del quinto capitolo, mischiandole con una formula più arcade e maggiormente ancorata ai vecchi episodi della serie.
Un mix perfettamente riuscito, anche grazie a una serie di novità che rendono il gioco notevolmente più vario e veloce. Innanzitutto lo scatto ha subito un ribilanciamento generale, riducendo la velocità e permettendo la ricarica degli scudi in movimento (prima impossibile). Oltre a questo, la possibilità di interrompere immediatamente lo scatto in favore di una qualsiasi azione di gioco, rende il tutto drasticamente più rapido e incisivo. Immaginate di star correndo e ritrovarvi un nemico davanti, in quel caso è possibile iniziare a sparare subito, senza animazioni o rallentamenti.
Le Abilità Spartan sono state invece rimosse per favorire il ritorno degli equipaggiamenti visti a partire da Halo 3. Una scelta che poteva sembrare azzardata, ma che invece dona più combinazioni durante l'esplorazione della campagna e nelle partite multigiocatore. Se in passato questi equipaggiamento erano pressoché inutili, in Halo Infinite è esattamente l'opposto, divenendo persino essenziali. Tra i diversi come la "Barriera energetica", il "Sensore di Minaccia" e il ritorno dei "Propulsori", ce ne sono due che apprezziamo e abbiamo amato particolarmente: il "Rampino" e il "Repulsore".
Il primo, sorprendentemente, è un vero e proprio game changer e consente di fare cose durante il gioco che cambiano completamente il gameplay, permettendo spostamenti veloci, raggiungere posti altrimenti impossibili, rubare armi o equipaggiamenti dal terreno, attirarsi verso i nemici o persino lanciare bobine a fusione contro i nemici; una dinamicità semplicemente impressionante, che ci ha lasciato senza parole in più di un'occasione. Il Repulsore, invece, è decisamente utile in multiplayer e offre l'opportunità di respingere razzi, granate, colpi al plasma e persino di spingere veicoli, nemici, oggetti o sfruttarlo per effettuare salti più alti.
Tutti i combattimenti in single player sono esaltanti, frenetici e costantemente diversificati, anche grazie a un numero piuttosto importante di armi a disposizione, che vanno dalle classiche automatiche, fino a raggi al plasma e spade energetiche. A favore questi scontri così divertenti ci pensa un'I.A. decisamente evoluta, la migliore mai vista in un FPS moderno. La tradizione di Halo, quindi, è stata mantenuta con successo anche in un contesto open world, un dato importante e sicuramente positivo.
Mano a mano che la difficoltà si alza, i nemici diventano più intelligenti, cominciano a lanciare bobine, schivare i proiettili e provare manovre d'aggiramento, una caratteristica che diventa ancor più interessante durante gli scontri contro i Boss e soprattutto a seconda degli Esiliati che affrontiamo. Gli Elite, per esempio, effettuano capriole e sono rapidi, mentre i Brute preferiscono attaccare in branco e a caricarci, mentre i Jackals rimangono nelle retrovie con fucili di precisione e attivano lo scudo qualora ci dovessimo avvicinare. Anche gli stessi Marine, pur essendo un banale contorno, raccolgono armi e le sostituiscono a seconda di quelle che trovano maggiormente più potenti o adatte a loro, provando a coprirsi a vicenda e a ripararsi dietro alle rocce.
Non sarebbe chiaramente Halo senza un buon numero di veicoli a disposizione e anche in Halo Infinite i veicoli come il Warthog e il Moongose permettono di esplorare con più facilità Zeta Halo, affrontare situazioni spinose con lo Scorpion e raggiungere luoghi inaccessibile con il Wasp o il Banshee. Da questo punto di vista dobbiamo ammettere che ci è dispiaciuto di non esserci trovati dinanzi a tante situazioni con i veicoli, preferendo maggiormente gli scontri a terra. Ma a essere sinceri, Halo Infinite si ispira maggiormente a Combat Evolved, annullando quasi completamente l'idea di "battaglia campale" vista in Halo 2 o Halo 3, preferendo scontri aperti e impegnativi, anche contro decine di nemici, ma al netto di tutto mai veramente enormi.
Multiplayer... Infinite?
Il gameplay, che già nella campagna offre spunti decisamente interessanti, nel multiplayer da il meglio di se, garantendo partite frenetiche e divertenti. 343 ha lavorato con un team a parte la struttura del primo vero e proprio online free to play di un titolo di Halo canonico. Una sfida complessa che non può essere valutata pienamente già da ora, ma che andrà mano a mano analizzata nel corso dei prossimi mesi (se non anni).
La sua natura Free to play lo rende particolarmente ridotto nelle personalizzazioni gratuite, ciò significa che senza un battle pass dedicato, è praticamente impossibile sbloccare oggetti cosmetici. Un non problema, che però deve far fronte a un sistema di riconoscimenti aggiuntivi, a cui 343 sta già pienamente lavorando.
Oltre a questo, Halo Infinite si presenta al lancio con lo stesso numero di mappe di Halo 3, cioè 10, di cui tre riservate al Big Team Battle (12 vs 12) e cinque modalità di gioco (Massacro, Cattura la bandiera, Teschio, Roccaforti e Scorta). Se sulle tipologie di partite si può dire poco, essendo sostanzialmente le stesse di sempre, sulle mappe possiamo esporci, ritenendole ben pensate e con un level design certosino. Siamo certi che con l'arrivo della Fucina, vedremo svariate mappe e modalità in più, anche da parte dell'utenza stessa.
Per quanto riguarda le stagioni. si alterneranno ogni tre mesi, tranne la prima che durerà fino a maggio e ognuna di esse sarà provvista di nuove modalità, mappe, armi e tante nuove personalizzazioni. Un vantaggio non da poco è che il battle pass potrà essere completato e acquistato quando si vuole, senza dover necessariamente correre all'acquisto compulsivo e giocare di corsa ogni season.
Anche sul bilanciamento è stato eseguito un ottimo lavoro, garantendo partite sempre equilibrate, anche in cross-play tra PC e console. I problemi non mancano, ma sono drasticamente meno di quanto avessimo preventivato. Il team di sviluppo dovrà lavorare ancora, soprattutto per evitare gli innumerevoli cheater pronti a invadere il gioco.
Se 343 Industries lavorerà sodo, avremo tra le mani uno dei migliori multiplayer arena di sempre e potenzialmente anche tra i più giocati. Già da ora il comparto online promette faville e rischia di far tornare i giocatori ai tempi di Halo 2 e Halo 3, dove le ore diventavano giorni e i giorni si tramutavano in mesi di gioco. Ora la base funziona, ma serviranno più playlist e tanto supporto per far si che i giocatori non si stanchino.
Bello visivamente, ma non troppo
Come accennato in apertura, Halo Infinite è stato costruito con un motore grafico rinnovato: lo SpliSpace Engine, pensato per essere malleabile nel corso degli anni e valorizzarlo nel tempo. Un'idea interessante considerando la base dietro a questo nuovo capitolo in costante evoluzione, ma anche coraggiosa e... pericolosa. Essendo anche disponibile anche su Xbox One, 343 Industries ha dovuto un vero e proprio miracolo per permettere al gioco di essere godibile su tutte le piattaforme, un obbiettivo raggiunto, ma non senza dei limiti visibili e accortezze grafiche che hanno reso Halo Infinite senz'altro buono, ma ben lontano dalle aspettative che tutti gli appassionati si erano prefissati, ricordando un po' il lancio di Halo 3.
Halo Infinite riesce a garantire una fluidità pazzesca in tutte le situazioni, e ammettiamo che muoversi nei campi di battaglia di Zeta Halo a 60 FPS (o anche 120 FPS, abbassando la risoluzione), su Xbox Series X, genera senz'altro una soddisfazione fuori dal comune, in parte galvanizzata dal gameplay solido. Tuttavia, l'enorme bellezza dell'art style e l'impressionante lavoro delle texture, incontrano una gestione dell'illuminazione tutt'altro che ottimale, una serie di filtri mancanti ed effetti particellari che, nella maggior parte dei casi, risultano ampiamente sotto le aspettative. L'esempio lampante sono alcune animazioni in prima persona impostate a 30 FPS, che fanno decisamente storcere il naso.
Camminare ed esplorare Zeta Halo è quindi un misto di sensazioni contrastanti, da una parte abbiamo un mondo di gioco artisticamente meraviglioso (esaltato da una colonna sonora, e da un sound design, che definire memorabili sarebbe riduttivo), dall’altro lato, però, ci siamo trovati dinanzi a una serie di aspetti tecnici che si allineano maggiormente alla passata generazione di macchine da gioco, piuttosto che a quella attuale, con degli evidenti passi indietro anche rispetto al precedente Halo 5 Guardians, soprattutto nelle cutscene (che comunque convincono nel loro insieme).
Siamo certi che con l'abbandono di Xbox One e gli opportuni accorgimenti, questo motore può divenire qualcosa di importante, perché le qualità vengono fuori in moltissimi casi (in particolare negli interni), ma ora come ora Halo Infinite è un'alternarsi di alti e bassi che non genererà particolare delusione, ma nemmeno enorme esaltazione tra i giocatori. Di sicuro siamo ben lontani dalla demo di luglio 2020, ma conseguentemente anche alla qualità dell'E3 2019 ed E3 2018.
Voto Recensione di Halo Infinite - Xbox Series X
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Campagna enorme, narrativamente coinvolgente ed emotivamente travolgente
-
I.A. superiore alla media
-
Sound design di livello e colonna sonora memorabile
-
Gameplay solido ed estremamente appagante
-
Multiplayer... Infinite
Contro
-
Mancano co-op e forgia al day one
-
Tecnicamente tra alti e bassi
-
Ambientazione bellissima, ma ridondante
Commento
Nonostante uno sviluppo turbolento e tanti dubbi iniziali, Halo Infinite riesce dove altri FPS hanno fallito: emozionare con una campagna di livello e divertire con un gameplay solido e ben congeniato. Permane la delusione di alcune mancanze al day one e soprattutto di un impianto tecnico sofferente in molti punti e salvato principalmente da una fluidità impareggiabile e un art style ispirato. 343 è riuscita comunque a dar vita a un capitolo pronto a ricominciare da capo, attraverso un incredibile viaggio, deciso più che mai a riconciliarsi con i vecchi fan della saga e allo stesso tempo attirare nuovi potenziali utenti. Il Re degli sparatutto in prima persona su console è ufficialmente tornato, ora il futuro sta tutto nelle mani della software house americana, che dovrà dimostrare di saper gestire e supportare il titolo per i prossimi anni. Halo, è finita? No, questo è soltanto l'inizio.