Guerra in Ucraina: come i videogiochi possono aiutare?

I videogiochi come mezzo e veicolo per gli aiuti e gli enti di beneficenza nell'attuale conflitto tra Ucraina e Russia.

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a cura di Alessandro Palladino

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Dire che non ci aspettavamo di iniziare il 2022 con un conflitto europeo è un eufemismo, non facciamo in tempo ad uscire (forse) da una pandemia che il mondo ci ricorda ancora quanto possa essere un posto difficile su cui stare. Eppure, anche in questo caso, i videogiochi entrano nel meccanismo sociale e comunitario che regola la specie umana, diventando un veicolo per idee, iniziative e soprattutto aiuto.

Nel corso di questi giorni la situazione è evoluta rapidamente ed è indubbio che la risposta più rapida sia arrivata dalle sanzioni piuttosto che dagli aiuti, almeno per quanto ci viene comunicato dai media di ogni mondo. Nel territorio Russo fioccano divieti e fughe di marchi famosi, compresi i videogiochi. Così CD Projekt Red ha comunicato di aver arrestato le vendite dei propri prodotti in Russia e Bielorussia, FIFA ha rimosso la Russia dal gioco e gli sviluppatori di S.T.A.L.K.E.R. 2 hanno interrotto ogni lavoro avendo sede proprio in Ucraina. Se da un lato il discutere di queste risposte porterebbe a un trattato che non abbiamo intenzione di fare, dall’altro crediamo sia più giusto concentrarsi sulle iniziative concrete d’aiuto per il popolo ucraino, rispondendo alla domanda “cosa posso fare per aiutare?”

Chiaramente tutto parte ancora prima dei videogiochi, ci sono diversi enti benefici che hanno attivato corridoi umanitari importanti sia a livello nazionale che locale. Il consiglio principale è quello di rivolgervi direttamente ai centri preposti nelle vostre città d’appartenenza. Ma, oltre a questo, ci sono diverse iniziative nel mondo videoludico che vale la pena sottolineare come canali per coloro che vogliono sfruttare la propria passione per far qualcosa di buono.

Aiuti alla Croce Rossa

I più rilevanti sono senza dubbio i gesti di 11bit Studios, creatori di This War of Mine, e CD Projekt Red con GOG nel devolvere i ricavati della vendita di This War of Mine interamente alla Croce Rossa per i corridoi di aiuti umanitari. Attraverso un fondo che è durato fino a oggi, venerdì 4 marzo, i ricavati hanno raggiunto la cifra di 850 mila dollari in donazione. La compagnia ha parlato di prima ondata di fondi quindi vi invitiamo comunque a tenere d’occhio il profilo Twitter ufficiale di 11bit Studios per eventuali iniziative future, oltre che a trovare sulla pagina tutti i link legati alla Croce Rossa Ucraina.

A seguire l’iniziativa si sono aggregati diversi studi di sviluppo affini, soprattutto dell’est europa, come Acid Wizard Studio che devolverà tutti i ricavi della vendita di Darkwood (uno dei migliori giochi horror indipendenti di tutti i tempi) effettuati entro l’8 marzo su tutte le piattaforme. A questi si aggiungono anche Raw Fury e decine e decine di studi indipendenti che hanno seguito 11bit Studios nella loro crociata.

Se volete donare anche voi direttamente alla Croce Rossa Ucraina, potrete farlo attraverso il sito ufficiale. Un altro canale più diretto, proposto da GSC Game World (team di sviluppo di S.T.A.L.K.E.R. 2) è il fondo COME BACK ALIVE per il supporto alle forze armate ucraine, a cui potrete aderire attraverso il sito preposto per la raccolta.

Iniziative comunitarie

Tra gli aiuti concreti da parte dei team di sviluppo, c’è anche una forte componente di solidarietà organizzata direttamente dai giocatori come quella che è stata sviluppata liberamente dalla community di The Elder Scrolls Online con l’hashtag #ESOFamAgainstWar e che ha portato a diverse manifestazioni interne al gioco per far crescere la sensibilizzazione sul conflitto in corso. L’iniziativa ha poi portato a una serie di link per enti benefici attraverso un utile thread su Reddit, il quale vi linkiamo per intero.

Ed ESO non è stato l’unico a ricevere manifestazioni del genere: World of Warcraft, Final Fantasy XIV e altre community si sono radunate nei principali punti di aggregazione dei loro mondi virtuali portando personaggi con indosso i colori della bandiera ucraina per dare il loro supporto e, dove possibile, linkare le iniziative di beneficenza. Mostrare vicinanza e raggrupparsi può essere più d’aiuto di quanto si possa pensare, tante persone hanno infatti preso queste iniziative come un luogo sicuro dove poter quantomeno trovare un po’ di conforto in tempi incerti.

Può sembrare un conflitto lontano da noi, ma per tanti Europei la situazione di incertezza diventa un peso difficile da sopportare, specie quando la pandemia ci ha già messo in una condizione di fragilità a cui non avevamo mai fatto fronte. I mondi virtuali diventano uno spazio dove poter ritrovare la serenità e, non a caso, anche dei canali d’aiuto inaspettati.

Cosa posso fare come individuo e giocatore?

Riassumendo un po’, oltre a quello che abbiamo già evidenziato, la cosa più utile al mondo è effettuare donazioni monetarie o di beni. Nel mondo digitale chiaramente è la prima forma a dominare essendo l’unico modo per connettere un flusso di soldi a un aiuto concreto, ma se potete affidatevi a chi in questi giorni sta raccogliendo materie prime come cibo e vestiti per l’Ucraina: sono aiuti più immediati e possono fare la differenza.

Online è importante, come sempre, comportarsi correttamente e in tempi di guerra significa non diffondere allarmismi o false voci, anche nelle chat di gioco. Non potete mai sapere chi vi sta leggendo e cosa per lui significano quelle parole, specie se in ambienti dove la risposta è pubblica. Fate attenzione, altresì, ai link per le donazioni e assicuratevi che siano fondi affidabili. Torniamo a suggerire i profili che vi abbiamo linkato, in modo da poter tener traccia delle iniziative ufficiali.

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