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a cura di Michele Pintaudi

Editor

La storia dei videogiochi, lo sappiamo, è bella perché varia: tutti noi possiamo, oggi più che mai, guardarci indietro e ammirare un percorso fatto di sfide, innovazioni e momenti destinati a rimanere per sempre nella memoria di tutti. Il medium videoludico si è insomma affermato in maniera molto, molto importante come componente centrale di quella che noi tutti conosciamo come cultura pop.

Un ecosistema quest’ultimo incredibilmente ricco e variegato, all’interno del quale convergono forme d’arte e di intrattenimento d’ogni genere: in un contesto del genere sono tante le opere degne di nota, e oggi vogliamo dedicare qualche riga a una in particolare. GTA V ha infatti da poco compiuto dieci anni e sì, da allora il mondo del gaming non è più lo stesso: facciamo un salto indietro nel tempo, e riviviamo insieme l’epopea di uno dei videogiochi più grandi di sempre.

GTA V, prima e dopo un grande capolavoro

È il 2008 quando il mondo accoglie GTA IV, titolo dalle grandi aspettative che riuscì a portare un’enorme ventata d’aria fresca in una saga da sempre volta all’innovazione. Se con San Andreas si erano toccate vette altissime, l’avventura di Niko Bellic non fu certo da meno: il responso di critica e pubblico racconta di un successo di portata gigantesca, al punto da portare gli standard di Rockstar Games a un livello quasi inarrivabile.

Le sfide, però, sono fatte per essere superate: è con questa logica che l’azienda di Sam Houser e soci decide di non cullarsi sugli allori ma, al contrario, di rimettersi subito al lavoro. Dopo una prima fase di ricerca e sviluppo, processi fondamentali per la realizzazione di opere di questa caratura, un nuovo capitolo della serie Grand Theft Auto inizia poco alla volta a prendere forma.

Il 2 novembre 2011 il mondo viene sconvolto, in maniera più che positiva, da un evento destinato a lasciare un segno indelebile nell’immaginario collettivo: Rockstar pubblica il primo trailer di GTA V, lasciando tutto il mondo a bocca aperta.

Un filmato di poco più di un minuto che lascia intravedere sprazzi di una Los Santos completamente rinnovata, con ambientazioni che fanno presagire a un ambiente di gioco mai visto prima. Bastò dunque molto poco per riportare le aspettative del pubblico a un livello elevatissimo: GTA stava per tornare, e lo story trailer mostrato qualche mese prima dell’uscita non fece che aumentare la portata del tutto.

Per la prima volta un capitolo della saga avrebbe dato la possibilità di vestire i panni non di uno, bensì di tre diversi protagonisti: Michael, Trevor e Franklin, ognuno con il suo background e con la sua storia tutta da scoprire. Il 17 settembre 2013, dopo un’attesa che a molti sarà parsa infinita, Grand Theft Auto V fa finalmente il suo debutto su Xbox 360 e PlayStation 3: il risultato? Più di 15 milioni di copie vendute, a fronte di un miliardo di dollari di guadagni, solo nei primi tre giorni seguenti l’uscita. Già.

I fan di tutto il mondo rimasero estasiati dalle tante, tantissime cose che il gioco permetteva di fare, e qui emerge più forte che mai quello che potremmo chiamare “Metodo Rockstar”. Quando uno standard - come ad esempio un particolare tipo di gameplay - sembra funzionare per anni e anni, è naturale che una software house tenda a replicarlo senza magari lasciare troppo spazio alla sperimentazione. Per l’azienda newyorkese no, non è mai stato così. La normalità è sempre stata un limite da superare quasi come una sfida, per innovare e dar vita a qualcosa di ancora e sempre più spettacolare. Per creare, insomma, valore da trasmettere all’utente finale.

Nel novembre 2014 il gioco approda anche su PS4 e Xbox One, e pochi mesi dopo arriva anche la tanto attesa versione PC (un ecosistema da sogno per i modder di tutto il mondo!) con le vendite del titolo che continuano a crescere a dismisura. Nel marzo dello scorso anno, con la pubblicazione del gioco anche su console di ultima generazione, siamo di fronte a numeri esorbitanti: GTA V si avvicina a grandi passi alle 200 milioni di unità vendute, consolidando la propria presenza nella classifica dei videogiochi più venduti di sempre.

Rockstar Games e un’asticella sempre più alta

Come accennato poche righe fa, Rockstar non è mai stata azienda da adagiarsi sugli allori: la sfida di superarsi, sempre e comunque, è sempre stata accolta anche (e forse soprattutto) al netto delle controversie che i vari videogiochi hanno raccolto nel corso degli anni. GTA V non è stato certo esente da polemiche, e in qualche parte del mondo è stato addirittura bandito e boicottato per via dei suoi contenuti. Sam Houser, in proposito, è sempre stato chiaro: i personaggi e le situazioni rappresentate servono a raccontare, in modo crudo e quantomai realistico, un mondo dove spesso e volentieri fare satira risulta quasi inutile. È il mondo stesso a essere un’opera satirica, senza se e senza ma.

La serie Grand Theft Auto ha cambiato il modo di concepire questo medium specialmente dal punto di vista culturale, e da un certo punto di vista è andata a creare un nuovo linguaggio all’interno del vasto mondo dei videogiochi. In maniera analoga a quanto fa da più di vent’anni uno show televisivo come South Park, GTA racconta l’attualità con una narrazione sprezzante, esagerata ma non per questo dissimile dalla realtà. E, come la serie di Trey Parker e Matt Stone, non sempre viene interpretata e compresa nel modo corretto.

Parliamo insomma di un franchise che ha molto rivoluzionato il concetto di videogioco dal punto di vista tecnico, ma che ha portato qualcosa di assolutamente straordinario anche sotto un aspetto culturale: in quest’ottica vi consigliamo la visione di The Gamechangers, docudrama prodotto dalla BBC con protagonista Daniel Radcliffe che racconta successi, controversie ed eventi legati all’ecosistema di Rockstar Games.

Secondo alcuni opinionisti, giocatori e non, esiste un “prima” e un “dopo” GTA V: non vi è infatti alcun dubbio di come e quanto si tratti di un prodotto capace davvero di sconvolgere gli equilibri, e in effetti le cose non sono più state le stesse. Sono cambiati linguaggi e approcci, e allo stesso tempo nessun’altra software house è mai riuscita a dar vita a un clone di Grand Theft Auto che riuscisse anche solo ad avvicinarsi a quanto fatto da Rockstar. Se ci pensate, peraltro, diversi anni fa il mercato pullulava di progetti del genere… Mentre negli ultimi tempi sembra quasi che non si tenti nemmeno di opporsi allo strapotere di quello che, a conti fatti, è forse il franchise più popolare della storia del videogioco.

Quello che ci resta da fare ora, in quanto amanti del medium più bello del mondo, è soltanto attendere con curiosità ciò che ci aspetta nei mesi a venire. GTA VI sarà senza dubbio qualcosa di mai visto prima, e la scarsa presenza di informazioni a nostra disposizione è con tutta probabilità il modo migliore per alzare le aspettative a dismisura. Ancora una volta. Un veloce sguardo al passato, del resto, ci restituisce un’immagine ben chiara: alla luce di ciò che è stato siamo sicuri, ora più che mai, di quanto spettacolare sarà il futuro del gaming.