Ci sono titoli che, per un motivo o per l’altro, riescono a fare breccia nel cuore dei videogiocatori per poi rimanerci per sempre. Capolavori senza tempo che hanno accompagnato alcuni di noi in diversi momenti molto, molto importanti delle nostre vite: ogni persona ha probabilmente il suo, per chi vi scrive si tratta di Grim Fandango.
Quello che state leggendo però no, non sarà un pezzo di carattere personale: ciò che vogliamo fare oggi è elencarvi dieci curiosità su una delle avventure grafiche più importanti della storia dei videogiochi. Grim Fandango è infatti un’opera ricca di racconti e retroscena tutti da scoprire, e speriamo con questo articolo di strapparvi un sorriso rievocando le atmosfere del capolavoro di Tim Schafer. Pronti a un viaggio nella Terra dei Morti?
Deeds of the Dead
Alcuni di voi sapranno già cos’è il “Fandango”: un’antica danza di origine spagnola, generalmente ballata in coppia. In un universo narrativo come quello costruito da Tim Schafer l’aggettivo “Grim” (in inglese cupo, torvo) può richiamare, in senso più o meno figurato, un ballo con la morte. Un titolo geniale insomma, ma che poteva essere ben diverso: inizialmente si era infatti optato per Deeds of the Dead, che venne però bocciato dal dipartimento marketing in quanto si riteneva di malaugurio la parola “morte” all’interno del nome del gioco. Il resto, come si dice in questi casi, è storia.
L’universo LucasArts
Chi conosce a menadito i grandi capolavori targati LucasArts sa bene, come spesso e volentieri, le varie opere dello studio contengano reciproche citazioni al loro interno. In Monkey Island 3 è ad esempio possibile incontrare il cadavere (sì, lo sappiamo…) di Manny all’interno del ristorante di Barbagialla, con indosso una spilla con scritto “Chiedimi di Grim Fandango”. All’interno di quest’ultimo troveremo poi, nello studio del tatuatore Toto, una serie di bozzetti raffiguranti la Corley Motors di Full Throttle e i protagonisti dell’avventura Sam & Max.
Qualche citazione ce l’abbiamo?
Come abbiamo raccontato anche nella monografia dedicata, Tim Schafer è da sempre un grandissimo amante del medium cinematografico. Un amore nato in giovane età, che da sempre cerca di trasmettere anche all’interno dei suoi progetti videoludici: Grim Fandango non fa eccezione e le atmosfere del gioco, fortemente ispirate a pellicole come Fronte del porto e Il mistero del falco, ne sono l’assoluta dimostrazione. I più attenti avranno notato anche un riferimento a Dune, romanzo cult di Frank Hebert qui citato nella scena del dente velenoso del compagno Salvador Limones.
Happy birthday Mr. Schafer!
In occasione del compleanno di Tim Schafer, il team pensò a un regalo davvero speciale: una gigantografia raffigurante tutti i personaggi di Grim Fandango e, in basso a sinistra, il creatore del gioco in carne e ossa. Un’immagine divenuta iconica e presente in alcune edizioni fisiche del titolo, che presenta inoltre un ulteriore significato davvero simbolico: il 26 luglio 2000, esattamente due anni dopo quel giorno, Schafer fondò la sua Double Fine Productions.
Una colonna sonora d’annata
In occasione della versione Remasted, uscita nel 2015 e capace di far scendere qualche lacrimuccia a tutti gli appassionati, Double Fine ha voluto fare le cose in grande: la colonna sonora è infatti stata riarrangiata da un’orchestra d’eccezione come la Melbourne Symphony, capace di impreziosire l’ottimo lavoro già fatto a suo tempo dallo storico compositore di LucasArts Peter McConnell. Quest’ultimo non ha mai nascosto le influenze che l’hanno accompagnato nel creare un accompagnamento musicale così ispirato: lo swing, in una fase di revival nella San Francisco di fine anni Novanta, e la colonna sonora di un capolavoro senza tempo come Casablanca di Michael Curtiz.
Da Grim Fandango a Tim Burton? Quasi!
Tra le tante figure al lavoro su Grim Fandango troviamo Peter Chan, Freelance Lead Artist che vide il progetto di LucasArts come una sorta di “audizione” per tentare una carriera nel mondo del cinema… E ci riuscirà alla grande, nonostante un po’ di sfortuna nei primi tempi. Venne infatti scelto per lavorare al mai realizzato Superman di Tim Burton ma, dopo quest’esperienza dimenticabile, riuscì a ritagliarsi ruoli importanti come Storyboard e Concept Artist in film come La Minaccia Fantasma, Harry Potter e la Pietra Filosofale e Monster University.
GrimE e la fine di LucasArts
Grim Fandango è il primo titolo di LucasArts a non utilizzare il motore SCUMM, che tanto aveva fatto la fortuna dello studio, in favore del neonato GrimE sviluppato utilizzando Lua. Una scelta che fece storcere il naso ad alcuni fan ma che, a onor del vero, non fu altro che un tentativo di portare qualcosa di nuovo all’interno di un genere che si stava pian piano avviando verso l’estinzione. Il quarto capitolo di Monkey Island, uscito un paio d’anni dopo e distrutto da critica e pubblico, fu infatti l’ultima avventura grafica di LucasArts prima della chiusura dell’azienda. Un vero peccato.
Il fan game di Grim Fandango
In pochi conoscono Grim Fandango: The Bounty Hunter, un fan game indipendente realizzato da un fan del titolo originale uscito nel settembre 2015. Il gioco ci mette nei panni di Miguel, un cacciatore di taglie le cui vicende si incroceranno con quelle del nostro amato Manny Calavera. Un progetto non particolarmente rifinito e con tutta una serie di limiti - in primis legati al fatto che, ripetiamo, è stato sviluppato da una persona sola - ma che dimostra quanto il capolavoro di LucasArts sia in grado di trasmettere e ispirare ancora e ancora, anche a distanza di anni.
Un doppiaggio davvero eccezionale
Nel doppiaggio originale di Grim Fandango è possibile incontrare alcuni personaggi già noti del grande e del piccolo schermo ma non solo, a partire dall’attore che presta la voce a Manny: si tratta infatti di Tony Piana, conosciuto ai più come il padre di Ugly Betty. Glottis è doppiato dallo stesso attore del Milkman di Psychonauts, così come Pugsy da Spinelli della serie Disney Ricreazione. Nel doppiaggio italiano troviamo poi un protagonista d’eccezione: Manny avrà infatti la voce di Renato Cecchetto, noto per il suo lavoro con personaggi come Shrek, lo Yeti di Monster & Co. e Hamm di Toy Story.
Grim Fandango 2? No, ma…
In un’intervista rilasciata a Kotaku nel 2014, Tim Schafer ha parlato di uno dei suoi sogni più nascosti. Impressionato dalla bellezza di un titolo come Grand Theft Auto V, dichiarò infatti di desiderare un giorno di dar vita a un sequel di Grim Fandango con una versione in 3D e completamente esplorabile di El Midollo. «Titoli come GTA hanno moltissimi elementi ispirati alle avventure, e se nell'inventario non ci fossero le pistole, probabilmente sarebbe un gioco d'avventura fatto e finito. Questo è qualcosa a cui penso già dagli anni Novanta.» Chissà…
La parola passa ora a voi giocatori: raccontateci nei commenti quelli che sono i vostri ricordi, le sensazioni e qualunque cosa vi passi per la testa legata a Grim Fandango. Un titolo che, a ventitré anni dall’uscita, riesce ancora a emozionare e comunicare come pochi altri nella storia dei videogiochi. Questo, di fatto, è ciò che distingue un videogioco da un vero capolavoro.
Anche a voi è venuta voglia di un bel viaggio nella Terra dei Morti? Potete recuperare Grim Fandango Remastered a un prezzo davvero molto interessante, non fatevelo scappare!