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Gran Turismo 7 corre e diverte, ma non sorprende | Recensione

Finalmente siamo pronti a raccontarvi nei minimi dettagli Gran Turismo 7, il settimo capitolo della saga firmata Kazunori Yamauchi.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Gran Turismo è un nome importante nell'industria dei videogiochi, non per altro la serie nata nel 1997 dalla mente di Kazunori Yamauchi è entrata di diritto nella storia del genere racing, imponendosi, per diversi anni, come quel "Real Driving Simulator" capace di far sognare milioni di giocatori. L'arrivo di Gran Turismo 7, quindi, è un momento importante, sia perché arriva dopo ben nove anni dall'ultimo capitolo principale, sia perché reintroduce finalmente una serie di caratteristiche lasciate in disparte nel fortemente criticato GT Sport, un titolo che ha saputo comunque riprendersi dopo anni di aggiornamenti e supporti da parte di Polyphony Digital, e sia perché ha l’arduo compito di celebrare il 25º anniversario della serie.

Gran Turismo, difatti, è il brand PlayStation più venduto in assoluto. Un risultato ottenuto grazie alla capacità di Polyphony  Digital di stravolgere le regole dei racing game dell’epoca e mostrare cosa fosse possibile realizzare con i mezzi a disposizione durante la quinta generazione di console domestiche.

Tuttavia, il mondo dei videogiochi corre veloce e la concorrenza è divenuta decisamente più agguerrita, risultando spesso e volentieri un passo avanti al celebre racing giapponese. Non nascondiamo, perciò, che l'attesa verso questo settimo capitolo è stata piuttosto trepidante, poiché avremmo sperato in un evoluzione netta della serie, magari andando oltre al concetto, seppur bellissimo, della Car Culture e magari concentrandosi su dinamiche ludiche più efficaci, che purtroppo non sono arrivate. Gran Turismo 7 è un'opera straordinaria a livello contenutistico, ma ancora fortemente ancorata a un modello di pensiero ormai vetusto e che forse avrebbe bisogno di un rinnovamento che ci auguriamo possa arrivare con gli anni e con i prossimi aggiornamenti.

Gran Turismo 7, ovvero il GT più grande di sempre

Se venite un po' dalla delusione del lancio di GT Sport potete ben capire che una delle preoccupazioni iniziali degli appassionati erano i contenuti. Su questo punto ci sentiamo di tranquillizzarvi, visto che Gran Turismo 7 offre una mole di contenuti spaventosamente vasta e variegata, introducendo più di 450 auto (Ferrari, Toyota, Renault, BMW, Mercedes, Mazda, FIAT...) e ben 90 tracciati (Laguna Seca, Autodromo di Monza, LeMans, Nürburgring...) con le loro variazioni. Un numero elevato che non è altro che la punta dell'iceberg degli elementi che compongono uno dei racing game più mastodontici di sempre.

Il mondo di gioco di Gran Turismo 7 è tutti gli effetti una mappa interattiva che ci guida nella nostra avventura simulativa. In effetti, tutto GT ruota intorno al concetto di "Car Life Simulator", permettendoci di visitare diversi concessionari dove poter acquistare le nostre vetture, decidere se gareggiare liberamente, ottenere le patenti o completare le Missioni con le relative sfide richieste. Non capita mai, quindi, di rimanere annoiati a fare sempre le stesse cose, potremmo passare ore nella modalità foto "Scapes" per ottenere scatti meravigliosi alla nostra auto preferita, oppure decidere di prenderci cura della nostra vettura, potenziandola (ben 60 tipologie di parti con 650 componenti aerodinamiche, 130 ruote e ben 1200 colori) oppure cambiandole l'olio, pulendola o personalizzarla con livree e tanto altro.

In mezzo a tutto questo ben di dio di possibilità non manca la modalità Cafè, o più precisamente la "Carriera" rivista in modo tale da far comprendere ai giocatori qualcosa di più sulla Car Culture. Come precedentemente sottolineato Kazunori Yamauchi è un vero e proprio appassionato di Motorsport/Automotive e la sua passione ha permesso di dare vita non solo a una sequela infinita di gare, ma anche a un'enciclopedia che potesse insegnare a tutti i giocatori qualcosa di più sulle vetture e sui brand che li legano, magari prendendo come testimoni personalità del settore. Un'idea maledettamente azzeccata, che con i sui 39 menu da completare, non solo ci permette di divertirci, ma anche di imparare tanto su alcune delle automobili più famose del mondo. In breve, i menu sono sostanzialmente una guida lineare sul completamento di specifiche gare e sull'ottenimento di alcune vetture, una vera e propria Carriera ben delineata con un inizio e una fine.

Il comparto online

Se negli anni 90' e nei primi anni 2000 il focus era chiaramente il comparto single player, con il passare del tempo (frutto anche dell'ottimo riscontro competitivo di GT Sport) le cose sono un po' cambiate e il multiplayer è divenuto inevitabilmente il vero cuore di Gran Turismo 7, che pur offrendo svariate modalità a singolo giocatore, spinge tantissimo sulla modalità multigiocatore e Sport, ove quest'ultima mette in gioco sfide, gare quotidiane e regole ben precise per tutti i giocatori, permettendo l'ottenimento di una Classificazione Pilota e una Classificazione Sportiva per poter competere con gli altri giocatori e classificarsi in leghe a seconda della propria bravura, il tutto gestito con penalità di gara e qualifiche.

Insomma, pur avendoci speso poco tempo sull'online (a causa della poca mole di giocatore presenti durante il processo di review del titolo) possiamo certamente già confermarvi che Gran Turismo 7 garantirà un comparto online sulla falsariga di GT Sport, riuscendo a garantire accessibilità per i neofiti e un alto tasso competitivo per chi è maggiormente orientato all'Esport.

L'unica cosa che ci possiamo augurare è che il sistema di Classificazione Sportiva porti alla riduzione dei giocatori impegnati a rovinare le gare, così da poter rendere il comparto multigiocatore più divertente e meno tossico.

Il vero tallone d'Achille di tutte queste modalità è sicuramente tutta la struttura di progressione. L'idea di Gran Turismo è quella di farci salire di "Livello Collezionista" a seconda delle auto acquistate o ottenute, il problema è che gli eventi forniscono troppi pochi crediti per l'acquisto delle vetture più costose. In realtà il problema principale risiede nella mancanza di gare Endurance da decine di giri, che a conti fatti potrebbero garantire più crediti e darci la possibilità di comprare tutte le auto. Ci sono i biglietti lotteria che ci vengono consegnati ogni tanto che funzionano in maniera simile alla Ruota della Fortuna di Forza Horizon, ma sfortunatamente questi ultimi tendono a dare la ricompensa più bassa nel 60-70% dei casi (noi ne abbiamo usati una quindicina circa). Insomma, su questo Polyphony dovrà lavorarci per cercare di migliorare la situazione.

Mani al volante

Gran Turismo 7 continua con successo la sua tradizione di guidabilità accessibile, consentendo una difficoltà adattabile per qualunque tipo di giocatore. Nel nostro caso abbiamo avuto modo di approcciare il titolo per circa una quindicina d'ore con il volante Logitech G29 e altre 5-6 con il DualSense, in entrambi i casi ci siamo trovati molto comodi, anche grazie a un feedback di sterzo e aderenza davvero incredibili.

Il modello di guida è quindi eccellente e divertente, non è tedioso ed è perfettamente bilanciato per garantire una certa dose di soddisfazione a seconda dell'utente e della sua esperienza nel genere, sia su asfalto che durante le gare su sterrato. Per migliorare ulteriormente la guidabilità, la software house ha introdotto anche una nuova telecamera cockpit che permette di affrontare meglio le curve (non per altro è stata la nostra preferita durante il gameplay), ma sono presenti anche le classiche stradali, interna e quelle esterne posteriori (anche se queste ultime non ci hanno pienamente convinto).

Polyphony Digital ha lavorato molto sul sistema fisico e in effetti non possiamo che premiarlo: l'auto risponde benissimo ai comandi e riusciamo ad "avvertirla" a seconda della situazione. Per farvi un esempio concreto, durante le gare sul bagnato è possibile chiaramente sentire la perdita di aderenza in curva o se per sbaglio ci capita di prendere una pozzanghera generata casualmente sulla pista. Il meteo dinamico che è gestito a seconda del tracciato e del periodo climatico nel momento in cui stiamo giocando sembra funzionare bene, fornendoci l'opportunità di affrontare gare diverse dal solito e leggermente più impegnative. Va sfortunatamente segnalato la mancanza di un sistema di danni quantomeno minimo.

Il DualSense

Le caratteristiche del DualSense vengono sfruttate pienamente, con i feedback aptici in grado di simulare le differenze tra i vari materiali (erba, cordoli, asfalto) e ricreare le vibrazioni del motore e della carrozzeria a seconda di dove le ruote agiscono. Anche i trigger adattivi permettono, a seconda dell’auto, pressioni diverse per i pedali di freno e acceleratore, comprendendo anche le segnalazioni per l’ABS.

Insomma, sembra tutto messo al posto giusto? E invece no, perché Polyphony ci è ricascata con l'intelligenza artificiale dei piloti avversari, ancora ancorata ai precedenti capitoli, dando origine a trenini ben visibili in gara e soprattutto poco competitivi, facendosi superare facilmente ed evitando i sorpassi. Il titolo prova a rendere l'I.A. più aggressiva con l'avanzare dei campionati o con le specifiche gare "Peperoncino", tuttavia non abbiamo notato particolari differenze, riuscendo sempre a battere qualunque I.A. in maniera semplice e senza particolari sfide. Questo onestamente ci ha lasciato un po' delusi, soprattutto considerando la presenza del sistema Drivatar di un gioco del 2013 (Forza Motorsport 5) o anche solo l'I.A. vista in Formula 1 2021. La speranza rimane che il team riesca a introdurre l'ambiziosa I.A. Sophy in breve tempo, così da migliorare una situazione che a oggi mette in campo un gran gameplay, ma contornato da sfide poco stimolanti.

Una bellezza a metà

Gran Turismo 7 evolve tutta la componente visiva che ha saputo esaltare con successo GT Sport, senza dubbio uno dei racing game sim/arcade più belli da vedere durante la passata generazione. Non è quindi sorprendente che i modelli delle auto siano eccezionali e soprattutto vicini al fotorealismo, soprattutto in condizioni di luce favorevoli. Polyphony Digital da sempre riesce a lavorare divinamente sia con il sistema d'illuminazione sia con la palette cromatica, spingendo tantissimo sul realismo visivo che su PS5 in 4K a 60 FPS colpisce in più di un'occasione.

Tuttavia, se interni e carrozzerie delle auto sono a dir poco ottimi, non possiamo dire lo stesso per quanto concerne i fondali dei circuiti e le condizioni di meteo variabile. Il team di sviluppo ha provato a migliorare tantissimo le piste, dando vita tra le tante cose a degli sky box davvero molto convincenti, ma lasciando anche interdetti dinanzi a molte texture rivedibili. Deludenti sono gli effetti della pioggia, ben al di sotto di giochi quali Forza Motorsport 7 e F1 2021, ben pensati a livello di gameplay, ma esteticamente poco efficaci.

C'è poi però tutto il lavoro sul sound design che ci ha lasciato estremamente soddisfatti. Già in GT Sport tutto il comparto sonoro ci aveva deliziato, con suoni del motore ricampionati per ogni singola vettura, anche in questo caso il team di sviluppo ha dato vita a un sound vicinissimo alla controparte reale, cambiando a seconda di alcuni potenziamenti inseriti. Il tutto migliora drasticamente una volta indossate cuffie che supportino il 3D Tempest Audio di PS5: Polyphony ha lavorato a un sistema audio a 16 canali con differenti riflessioni dell'audio a seconda del materiale che troviamo vicino all'automobile nel momento in cui passiamo (barriere, gomme, sacchi di sabbia e quant'altro).

Kazunori Yamauchi ha poi deciso di investire parecchio tempo nella scelta musicale, sono infatti ben 300 le tracce musicali presenti nel gioco, composte da parte di ben 75 artisti. I generi sono svariati e vanno dal Jazz e Classico fino all'Hip Hop, Rock, Louge ed Elettronica. Le musiche non hanno un ruolo superficiale, ma sono state contestualizzate persino nei replay e soprattutto nella nuova modalità Music Rally, che consente di guidare rilassati andando a ritmo di musica, godendoci ogni curva con tranquillità e relax.

Voto Recensione di Gran Turismo 7 - PS5


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Contenutisticamente è il Gran Turismo più grande di sempre

  • Modello di guida soddisfacente, anche con il DualSense

  • Gran lavoro sul sound design

  • Multiplayer ben pensato

  • Modelli delle auto eccezionali...

Contro

  • I.A. ancorata al passato

  • I danni sono praticamente inesistenti

  • La progressione non convince pienamente

  • ... ma visivamente, a volte, soffre un po' la sua natura cross-gen

Commento

Gran Turismo è sempre stato un titolo estremamente particolare, ben distante dai racing game che normalmente si giocano: un titolo con un'anima e con tanta cura nei dettagli per ciò che rappresentano le automobili.Da questo punto di vista, valutare un prodotto come Gran Turismo 7 è stato estremamente difficile, perché da una parte abbiamo l'amore di Yamauchi per l'automotive, ricco di contenuti, descrizioni e personalizzazioni, ma dall'altra siamo dinanzi a un gioco ancorato a dogmi datati, che non favoriscono molto la parte ludica, immergendoci in un contesto di gioco dove l'I.A. non è molto lontana da quella di nove anni fa e i danni sono ancora una volta praticamente inesistenti. In soccorso del gioco, tuttavia, abbiamo una componente online che sembra essere la vera anima del titolo, che insieme a un modello di guida soddisfacente, rendono Gran Turismo 7 un must have per chi ha sempre amato il franchise Made in Japan. Polyphony Digital ha ora il compito di supportare il titolo negli anni avvenire, prima di tutto cercando di introdurre l'interessante I.A. Sophy e migliorando il gioco esattamente come fatto in passato con GT Sport. Se ci riuscirà, saremo dinanzi a uno dei migliori sim/arcade di sempre, accessibile a tutti e soprattutto qualitativamente invidiabile.

Informazioni sul prodotto

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Gran Turismo 7 - PS5

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