Questo FPS viene bandito in UK su richiesta dell'unità antiterrorismo

Valve rimuove un gioco sparatutto da Steam UK su richiesta dell'unità antiterrorismo britannica. Decisione senza precedenti.

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a cura di Giulia Serena

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Un videogioco controverso sulla questione israelo-palestinese è stato rimosso dallo store digitale Steam nel Regno Unito su richiesta dell'unità antiterrorismo britannica. Il gioco "Fursan al-Aqsa: The Knights of the Al-Aqsa Mosque", che affronta il conflitto dal punto di vista palestinese, non è infatti più acquistabile sulla piattaforma nel paese.

La rimozione è avvenuta dopo che le autorità britanniche hanno contattato Valve, la società che gestisce Steam, chiedendo di bloccare il gioco nel Regno Unito. In una email al sviluppatore brasiliano Nidal Nijm, Steam ha dichiarato: "Abbiamo ricevuto una richiesta dalle autorità del Regno Unito di bloccare il gioco e abbiamo applicato tali restrizioni regionali".

Quando Nijm ha chiesto spiegazioni, sottolineando che il suo gioco "non è molto diverso da qualsiasi altro sparatutto su Steam, come Call of Duty", gli è stato risposto che la richiesta proveniva specificamente dall'Unità di Segnalazione Internet Antiterrorismo (CTIRU) del Comando Antiterrorismo del Regno Unito.

Lo sviluppatore ha criticato quella che ritiene essere una decisione politica, affermando: 

"Non biasimo Valve né Steam, la colpa è del governo e delle autorità del Regno Unito che sono arrabbiate per un videogioco". Nijm ha anche evidenziato quello che considera un doppio standard, sostenendo che seguendo la stessa logica dovrebbero essere banditi anche giochi come Call of Duty.

Il gioco, che si autodefinisce "il Max Payne palestinese sotto steroidi", era già stato bandito in Germania e Australia per non aver ottenuto l'approvazione degli enti di classificazione locali. Recentemente è stato anche aggiornato per includere gli eventi del 7 ottobre 2023.

Mentre rimane acquistabile online in molti altri paesi, inclusa l'Italia, nel Regno Unito la pagina Steam del gioco mostra ora un messaggio di errore che indica l'indisponibilità del prodotto nella regione.

D'altronde, la rappresentazione di conflitti reali nei videogiochi ha sempre suscitato dibattiti e polemiche. Un caso emblematico fu "Six Days in Fallujah", un gioco ambientato durante la guerra in Iraq che fu inizialmente cancellato nel 2009 a causa delle critiche, per poi essere riproposto diversi anni dopo. Tuttavia, il caso di "Fursan al-Aqsa" si distingue per la sua natura politica e per il coinvolgimento diretto delle autorità antiterrorismo.

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