Negli ultimi anni i Gacha Game hanno preso un gran posto sotto i riflettori mondiali, specie perché fenomeni come Genshin Impact e Princess Connect! RE: Dive hanno fatto parlare di sé anche per via del grande giro di soldi che si portano dietro. Genshin Impact ha guadagnato cifre così astronomiche da sostenere lo sviluppo dei suoi contenuti per altri 10 anni e PriConne (lo abbreviamo per semplicità) ha fatto volare 1.500 droni in Cina per festeggiare il suo anniversario e proiettare le eroine del gioco. Ma sono solo alcuni due esempi di storie di successo, si potrebbe parlare di Granblue Fantasy e tutta la popolarità che possiede, Azur Lane o Arknights che hanno convention tutte loro, e ancora prima Kantai Collection (sebbene quando si parli di navi non è proprio corretto definirli Gacha in tutto e per tutto). Insomma di esempi ce ne sono a bizzeffe, sia di originali che di associati a marchi famosi come quelli di Bandai Namco o Fire Emblem Heroes, e ognuno di essi è totalmente diverso l'uno dall'altro.
Ma parte della ragione dietro i riflettori puntati sui Gacha non è certo legata alla loro qualità, sebbene esempi come Genshin Impact ne dimostrino da soli la caratura. Infatti "Gacha Game", come termine, indica una particolare tipologia di giochi ispirati ai Gashapon giapponesi: macchine famosissime in cui erano presenti sfere contenenti personaggi di ogni tipo e ne davano una casuale in cambio di una moneta. Se ti usciva il personaggio che volevi era un dono, se invece ricevevi l'elemento che desideravi dovevi ritentare con un'altra monetina. Il meccanismo è rimasto lo stesso ma va applicato al digitale, ambito in cui questi giochi propongono delle funzioni in cui è possibile evocare (o pullare in gergo) personaggi, armi, la qualunque in maniera del tutto casuale. I personaggi più "ambiti" sono legati a percentuali molto bassa di comparsa, mentre quelli considerati più comuni compaiono in lotti frequenti.
La natura casuale dei banner e di alcune delle meccaniche volte a enfatizzare la loro centralità ha portato i Gacha Game a essere criticati aspramente per la loro natura da azzardo. E per motivi più che giusti: il sistema legato a tali dinamiche, perfino nelle sue accezioni psicologiche, può essere un danno e portare persone a spendere un patrimonio intero solo per avere i personaggi che cercano. Uno dei casi più famosi è quello dell'uomo che ha speso una cifra esorbitante su Fate/Grand Order: uno dei Gacha Game d'eccellenza per fama e legato a un marchio ormai epocale nel panorama dell'animazione giapponese. Non sorprende sapere che Fate/GO è il gioco più profittevole di Sony, molto più di qualsiasi Tripla A e in continua crescita.
Ma oltre a questo sistema ci sono motivi per cui i Gacha Game hanno ragione di esistere? Cos'è che attira davvero i giocatori in questi meccanismi: l'azzardo o la qualità del gioco in sé? Oggi voglio portare la mia esperienza come appassionato di questi particolari giochi per smartphone e PC, farvi capire come e perché possono essere vissuti in maniera sana e se ci siano qualità valide per promuovere quantomeno una loro parte.
Ancora una premessa
Prima di passare alla parte positiva, voglio innanzitutto mettere in chiaro i problemi dei Gacha Game in modo da rendervi consapevoli di quelli che sono, senza mezzi termini, rischi per l'utente. Parlare di "gioco d'azzardo" quando si guarda a contenuti ottenuti tramite percentuali casuali (che siano Gacha, Banner, Lootbox, Pacchetti di FUT) è una definizione calzante su ogni livello. Non c'è terreno di mezzo su cui poter ragionare e trovare una zona grigia, se non andando a capire quanto i premi maggiori di queste scatole influiscano sull'esperienza generale di un prodotto.
I Pacchetti di FUT, ad esempio, sono forse il caso più evidente di contenuti assolutamente richiesti per risultare competitivi all'interno del sistema di FIFA, anche per via della natura PvP che vi mette in competizione con altri giocatori. "Se non ho Ronaldo non scalerò mai la classifica, ergo devo sbustarlo e investire", un pensiero comune che psicologicamente ha un impatto enorme, poiché porta il giocatore a diventare dipendente da un singolo mezzo di guadagno per i propri parametri e non si arresta fino a quando non si ha una squadra completa di elementi "top". E questo vale per molti altri titoli in cui gli elementi ottenuti tramite casualità sono essenziali per superare gli scogli artificiali di un gioco.
In un modo o nell'altro, anche nel caso più innocente che potremo pensare, il sistema alla base è pensato per fare in modo di rendere appetibili i premi migliori e questo può essere un rischio per chi è competitivo o si fa incastrare da quell'appagamento effimero nel vedere un pull al suo massimo potenziale. La differenza con il gioco d'azzardo, almeno in alcuni dei prodotti che menzionerò, è il grado con cui il gioco propone una struttura più o meno slegata a ciò che si ottiene con la casualità. Mentre una slot machine come Book of Ra non ha altri utilizzi se non "giocare per vincere il premio migliore in assoluto", un Gacha Game può diventare un'esperienza più complessa ed essere gestita anche senza avvalersi dei premi maggiori, o addirittura senza buttarci neanche un soldo dentro. Nessuna Slot Machine vi può far giocare gratis, ma è anche vero che la disponibilità senza vincoli monetari può alle volte essere un mero inganno per tirarvi dentro la macchina.
In definitiva bisogna essere innanzitutto degli adulti consapevoli e con la testa a posto per mettersi su un Gacha Game senza sentirsene tirati dentro. Bisogna scegliere quello giusto, informarsi sulle percentuali dei suoi banner, osservare quanto bilanciamento c'è tre le risorse fornite gratuitamente e quelle esclusivamente premium, capire se si possa raggiungere i risultati migliori anche da giocatori "Free 2 Play" o F2P e se il sistema alla base fornisce abbastanza elementi per divertirsi oltre il semplice pull delle unità. I fattori sono molteplici e se non si conoscono questi elementi è facile cadere preda di trappole classiche come le spinte iniziali che molti titoli danno per farvi solamente sembrare che "non c'è bisogno di spendere". Senza questi strumenti si è a rischio, e credo sia anche compito di noi del settore dare a voi lettori tutte le indicazioni necessarie per qualcosa che ormai è radicato nel mercato, specie quello orientale, purtuttavia aspettando delle regolamentazioni più ferree per queste esperienze.
I Gacha Games sono effettivamente giochi oltre le percentuali?
La risposta a questa domanda non è necessariamente corrispondente a ogni prodotto sul mercato. Prendiamo ad esempio Genshin Impact come uno dei più virtuosi, essendo un gioco open world dalla qualità notevole e ritenuto universalmente il Gacha Game al momento più vicino all'industria normale dei videogiochi, tanto è vero che è l'unico (almeno, per quanto ne sappia ed escludendo i prodotti solo per il Giappone) a essere approdato su console casalinga. Ponendo di non voler spendere neanche un soldo su Genshin Impact ed essere appassionati della corrente anime, il titolo di MiHoYo è letteralmente il gioco online più vicino alla perfezione per gli amatori di quello stile. Rinunciando magari ad avere tutti i personaggi 5 stelle che escono con regolarità, comunque otterrete una campagna di tutto rispetto, un mondo aperto gigante e sfide appaganti. Farmando e sfruttando le risorse gratuite fornite giornalmente a ogni giocatore – escludendo poi le "esplosioni di generosità" degli eventi – si può arrivare a ottenere una squadra degna.
Non c'è dubbio alcuno che Genshin Impact sia un gioco fatto e finito anche ignorando i suoi Banner e per questa sua caratteristica può essere quindi un titolo papabile a un pubblico non interessato a investire soldi, anzi a tutti gli effetti non posso che considerarlo ottimo nella sua essenza ludica. Il problema di Genshin Impact, dal mio punto di vista almeno, è la sua costante voglia di fare Banner di personaggi a tiratura limitata, non andando mai a convertirli nel conteggio generale dei personaggi considerati standard, quindi il Banner Permanente. Se da una parte tanti Gacha Games hanno unità limitate che compaiono a rotazione, quindi parliamo di occasioni particolari come quelle create per le festività, la frequenza con cui Genshin Impact utilizza questo meccanismo è preoccupante proprio perché crea artificialmente l'urgenza di avere unità che poi non saranno più presenti, e lo fa ogni singola volta. Certo, abbiamo avuto ritorni recenti, ma bisogna anche considerare che le unità in Genshin Impact hanno bisogno di essere trovate molteplici volte per raggiungere la massima crescita possibile, perciò escluderle dal banner generale crea un sistema per cui anche chi ha ottenuto quell'unità specifica si ritroverà a spendere ancora una volta per ottenerne più copie e averla al massimo. E grazie a questo espediente Genshin Impact ha guadagnato cifre astronomiche, pur tenendo conto che nessuno dei personaggi comparsi fosse essenziale per "completare" il gioco.
Per fortuna però c'è anche un certo grado di generosità in Genshin Impact ed è quindi possibile farmare risorse gratuite per conservarle in vista di un banner specifico, un qualcosa che ho fatto personalmente e che quantomeno attutisce il bisogno di mettere mano al portafoglio. Utile da sottolineare anche il meccanismo di Pietà, diviso in Soft Pietà (un'unità 5 stelle garantita dopo 40 pull) e Pietà totale (l'unità 5 stelle del banner evento garantita al 100% dopo 80 pull), anche se tutto sommato può essere un'arma a doppio taglio proprio perché si propende a comprare in blocco le risorse che mancano a 40 tiri per ottenere la garanzia. Meccanismi simili sono elementi di cui dovreste tenere conto sempre e comunque quando vi approcciate a un qualsiasi Gacha Game: è da questi dettagli, dalle scritte in piccolo sotto Drop Rate Up! che scoprirete la vera natura di questo o quel progetto.
Tra i giochi per telefono che permettono di giocare bene senza ridurre il loro scopo al mero meccanismo da gashapon possiamo annoverare Fire Emblem: Heroes, uno dei più generosi sulla piazza insieme a Dragalia Lost, e molti dei titoli sponsorizzati da Bandai Namco, tra cui figurano marchi come One Piece, Dragon Ball, Sword Art Online e via discorrendo. Spesso se trovate un gioco con un'impostazione da RPG significa che ci sono modi che il sistema vi fornisce per poter potenziare le unità di base e completare i contenuti migliori. Questo può essere più o meno vero a seconda del caso, il consiglio generale è quello di provare per un po' di tempo e scoprire quante risorse si possono accumulare giornalmente in media e con quale frequenza vengono aggiornati i banner, o come vengono gestite le unità, quale sia il loro tasso di crescita e le sinergie tra gli elementi se ce ne sono. Nel migliore dei casi possibili avrete quindi giochi che possono essere vissuti in tranquillità e con meccaniche che premiano più gli investimenti di tempo che quelli in danaro, ed è su questo sentimento che tutto sommato mi ritrovo a consigliare alcuni Gacha Games come quelli menzionati nel pezzo.
Perché i Gacha Game sono così seguiti? Come mai sono così coinvolgenti?
Posto sempre e comunque il motivo legato alla dinamica d'azzardo che tiene incollati i giocatori per le motivazioni più sbagliate possibili, c'è in realtà un universo di motivi per cui ci si può affezionare con sanità a un Gacha Game e sono gli esempi più virtuosi a essere poi quelli che, nella maggior parte dei casi almeno, riscuotono un discreto successo con il pubblico. Tra le compagnie più in vista in questa sfera c'è Cygames, i creatori di Granblue Fantasy in primis e poi fautori di altri Gacha Game famosi come il menzionato Princess Connect! RE: Dive. Granblue Fantasy, con più di 20 milioni di giocatori ormai ben che superati, farebbe impallidire qualsiasi franchise attuale anche solo per la mole di progetti a esso legati: giochi console, anime, convention, manga, novel, dischi, store temporanei, e molto altro.
E sì, è un Gacha Game, ma uno di quelli sensati dove il gioco ti riempie letteralmente di risorse e quello che puoi ottenere dai Gacha non è comunque sufficiente per arrivare ai livelli più alti poiché conta più il grind – cioè il potenziamento attraverso ripetizione di missioni o attività – che altro. Essendo un gioco ormai vecchio di anni anche entrando oggi stesso sarete riempiti di unità forti ottenibili gratuitamente in-game, e ogni tanto le collaborazioni con altri marchi (c'è passato pure Detective Conan, per dire) presentano unità talmente forti da essere considerabili Top Tier. E sì, gratis.
Non tutti possono essere come Granblue Fantasy, chiaro, ma è il perfetto esempio di come un Gacha Game possa risultare sano da vivere per un utente coscienzioso (anche perché è una bella sfida pagare in Granblue Fantasy data la limitazione territoriale), tanto da guadagnare utenti a vista d'occhio nonostante il sistema sia vecchissimo come tipologia di struttura. In generale però, quello che attira di Granblue Fantasy è senza dubbio la qualità artistica e narrativa del gioco.
Dal punto di vista visivo, le illustrazioni di GBF sono l'eccellenza in ogni campo possibile, accostando il design classico di Final Fantasy a una continua ricerca della perfezione sempre più moderna. Vi basta guardare anche solo un modello di uno dei personaggi più comuni per rendervi conto di quanto lavoro ci sia dietro ogni eroe, non considerando poi anche il doppiaggio completo sia per la storia, composta da una marea di capitoli, che per le frasi in battaglia. E di nomi famosi, tra penne e voci, ne sono passati tantissimi per i cieli di GBF.
Le illustrazioni sono uno dei motivi per cui molte persone si avvicinano ai Gacha Game e anche io, amante della digital art, mi ritengo tra questa schiera. Granblue Fantasy, così come Princess Connect! O Arknights o Azur Lane o Kantai Collection sono ottimi esempi di questa pratica, presentando al contempo una struttura generosa e non così dipendente dai risultati migliori nei Banner. Potendo avanzare o ottenere unità potenti senza spendere nulla, è possibile godersi dei mondi ben illustrati o salvare le risorse per quei personaggi che proprio ci fanno battere il cuore. Lo stesso vale in parte anche per Fate/Grand Order, purtroppo però distrutto dalla nomea di Gacha meno generoso di tutti e più crudele con le percentuali.
Altro discorso invece è la fedeltà al marchio e alla community. Granblue Fantasy ormai si è creato un marchio tutto suo con i progetti spuntati dopo la sua pubblicazione, idem Princess Connect. In questo modo chi è venuto a conoscenza dei giochi tramite gli show animati o iniziative parallele saprà che dietro di essi c'è un gioco mobile e vorrà provarlo, così come vale l'esatto contrario: un ciclo eterno che continua a immettere giocatori e a trasformarli in fan cross-mediali.
Tuttavia c'è anche la situazione in cui un marchio famoso decide di pubblicare successivamente il proprio gioco, e uno degli esempi più virtuosi è quanto fatto con Sword Art Online che si è visto pubblicare ben tre giochi attualmente disponibili sul telefono: un MMORPG, un RPG d'azione a scorrimento orizzontale e un RPG a turni. In casi come questo, così come per Naruto, Bleach e via dicendo, ciò che avvicina i giocatori è la possibilità di continuare a vivere quei mondi, che tanto amano, a portata di cellulare, scoprendo magari nuove storie inedite, collezionando illustrazioni degli artisti ufficiali della serie e con supporto a doppiaggio completo o la completa trasposizione degli eventi della serie. Rivivere i ricordi e crearne di altri nello stesso universo è un vantaggio non da poco e spesso, anche senza spendere nulla, si può tranquillamente vivere questi elementi. Il caso di Sword Art Online: Integral Factor è uno di quelli più virtuosi, proponendo un MMORPG completo e che presenta una crescita del personaggio lineare e quasi slegata dai banner.
E infine, come per tutti i giochi, i Gacha Game sono giocati perché possono risultare divertenti, una sfida da affrontare o più semplicemente dei titoli con cui passare quei 20-30 minuti di pausa. Arknights è un ottimo esempio di trovata geniale che accoppia Tower Defense e un sano senso di strategia con le unità, insieme a ottime illustrazioni. Molti dei titoli fantasy menzionati qui sopra propongono una buona sfida in termini di scontri da combattere con astuzia, così come su Fire Emblem: Heroes c'è tutta la dimensione strategica della serie Nintendo. E anzi, il più delle volte su quest'ultimo le mappe più toste sono più facili da pulire con le unità gratuite. I motivi per cui potreste seguire un gacha sono davvero tanti, al pari di quelli per cui ne dovreste stare lontano, quello però su cui dovreste riflettere come giocatori e utenti è se il gioco sia effettivamente nato per intrattenervi o sia solo un palese modo per circuirvi dei vostri averi, come accade fin troppo spesso con progetti minori e in continua nascita.
I Gacha Games, come molte altre cose, non sono un male incarnato unicamente negativo: ci sono aspetti positivi e oggettivi che li elevano a fenomeni meritevoli dei numeri che fanno, come può essere evidente a chiunque si sia un minimo approcciato a colossi come Granblue Fantasy. Allo stesso tempo non sono neanche innocenti: nascono da una cultura orientale che ha un rapporto particolare, e alle volte morboso, con l'azzardo, le slot, i pachinko e via discorrendo, e vedono il metodo Gashapon come uno qualsiasi per fare soldi, specie perché funziona anche grazie alla fortissima cultura legata a prodotti anime/manga e alla loro parte commerciale. Se si vive questa branca di videogiochi in maniera cosciente e responsabile, informandosi e capendone le trappole in attesa (se mai succederà) di vederle regolate, se ne possono apprezzare le sfaccettature più oneste e meritevoli.
Il mio invito, in questa sede, non è quello di portarvi a giocare a uno dei titoli che ho menzionato in positivo, bensì di non escludere o proibire a priori tutta una serie di prodotti che non sfruttano biecamente la loro anima Gacha come chiave centrale della loro esistenza, bensì come elemento presente più per un fattore di punto di vista culturale accettabile nel paese di creazione. Fatevi un vostro bagaglio di idee, siate responsabili e responsabilizzate chi vi sta intorno, facendo sentire il vostro dissenso quando una compagnia usa male il Gacha System e invece apprezzando chi lo abbandona gradualmente.