Frostpunk 2 | Recensione - Un city builder rinnovato e ancora più profondo
Frostpunk 2 e finalmente tra noi e possiamo finalmente parlarvi di questo attesissimo seguito di uno dei city builder più originale amati.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
Sei anni fa, lo studio polacco, 11 bit studios, lanciò con successo quello che sarebbe diventato da lì a poco uno dei city builder più originali e ben pensati del panorama videoludico, Frostpunk. Il successo fu talmente grande, che il team espanse notevolmente l'IP steampunk con DLC e storie aggiuntive, che portarono l'esperienza a essere giocata anche a molti anni dalla release ufficiale.
Nonostante i risultati, però, non era così scontato che avremmo visto un seguito. Serviva una grande idea per far tornare il gestionale e quell'idea non solo lo studio l'ha trovata, ma l'ha anche trasformata in un sequel di qualità che siamo certi ci farà compagnia per molti anni. Frostpunk 2 è infatti un gioco molto diverso rispetto al predecessore, quasi stravolto sotto molteplici aspetti, ma ugualmente ben equilibrato, efficace a livello narrativo e soprattutto con una gestione del gameplay estremamente soddisfacente.
Le scelte difficile
Sono passati ben trent'anni rispetto alle vicende del primo capitolo: l'umanità è riuscita a sopravvivere alle tempeste glaciali e a insediarsi in maniera permanente, ritornando a prosperare e sperare in un futuro migliore. Tuttavia, la morte improvvisa del sovrintendente genera scompiglio nella popolazione di Nuova Londra che deve far fronte a una sempre più ravvicinata fine delle risorse e a un equilibrio interno delle fazioni decisamente precario.
Ed è qua che entriamo in gioco noi; come nuovo sovrintendente neutrale dovremo salvare la città e trovare nuovi mezzi per sopravvivere alle tormente di neve: sempre più forti, fredde e chiaramente pericolose per tutti i civili.
Rispetto al primo Frostpunk, la storia di Frostpunk 2 è notevolmente più curata, con un tessuto narrativo più complesso. La campagna principale è articolata in cinque capitoli, cosparsi di lore, testi, e alcuni momenti cinematografici di alto profilo, come la potente ed emotiva cutscene iniziale che riesce a farci immergere immediatamente nel desolato mondo del gioco. Il sistema delle scelte narrative di Frostpunk 2 rappresenta uno degli elementi centrali del gioco. Ogni decisione ha il potenziale di cambiare radicalmente l’evoluzione della trama e il modo in cui i cittadini reagiscono. È possibile scegliere di fare scelte controverse per salvaguardare la città, a discapito del benessere del singolo, oppure rischiare tutto per cercare di salvare il maggior numero di persone possibile. In generale si avverte una maggiore profondità della storia e delle decisioni da prendere, alcune delle quali riescono a mettere in seria difficoltà sotto il profilo prettamente morale.
Una città più ambiziosa
Sotto il profilo della gestione cittadina, il gioco è stato radicalmente stravolto rispetto al primo episodio. A conti fatti, siamo dinanzi a un prodotto totalmente nuovo che mette in scena tantissime novità. Una scelta abbastanza normale considerando che non siamo più agli inizi della fondazione cittadina dove i civili erano costretti ad avventurarsi sulla neve e la popolazione si aggirava sulle poche centinaia di persone, ma in un vero e proprio centro urbano con migliaia se non decine di migliaia di civili.
Anche la prospettiva dall'alto è completamente cambiata, dove prima avevamo una piccolissima area, ora siamo dinanzi a un gigantesco territorio da coprire, con una visuale decisamente più sopraelevata dove persino gli Automaton (gigantesche macchine robotiche a quattro zampe) sembrano minuscole a distanza.
Tutto ciò è inevitabile, visto che il nostro compito è cambiato totalmente rispetto al passato, dove non è più capire da che parte iniziare la sopravvivenza, ma al contrario valutare su come portarla avanti per i prossimi anni.
Per garantire questo ci vengono in soccorso delle nuove meccaniche. A differenza del predecessore dove potevamo costruire solo intorno al nucleo principale della città, ora è possibile costruire in qualsiasi zona del territorio, al netto di rompere il ghiaccio sottostante con dei potenti mezzi rompi-ghiaccio. Questo è fattibile in virtù delle nuove tecnologie che riescono a trasportare il calore facilmente ovunque dal centro cittadino e che ci consentono anche di poter stabilire diversi estrattori per recuperare risorse, dal carbone, ai materiali (utili per preservare gli edifici) fino alla produzione di cibo per gli abitanti.
I vari giacimenti, tuttavia, non sono infiniti ed è qua che entra in gioco la ricognizione. Se avete giocato il primo capitolo, vi ricorderete che l'esplorazione era piuttosto guidata: si mandavano dei ricognitori e riferivano di cosa trovavano, da persone scomparse, a risorse fino a elementi narrativi. In Frostpunk 2 tutto questo è rimasto, ma è stato nettamente potenziato sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto l'area di ricognizione è decisamente più grande, tanto da permetterci di costruire teleferiche per spostarci più velocemente o addirittura treno merci per estrarre risorse a distanza in luoghi specifici.
C'è poi la nuova caratteristica delle colonie. In alcune zone è possibile trovare vecchie corazzate o generatori di calore che consentono di stabilire degli hub aggiuntivi. Questi funzionano in maniera uguale alla città principale, ciò significa che è necessario garantire ogni bene di prima necessità, dal calore al cibo, a volte trasferendo persone dedicate alla produzione o materiali da un luogo all'altro. Le colonie sono molto utili, perché alcune presentano dei giacimenti che posso aiutarci molto nel proseguo dell'avventura, come il petrolio, che diventa essenziale per il riscaldamento della città al posto del carbone.
Come avrete capito, l'elemento di city building è stato profondamente rinnovato. In Frostpunk 2, il si ha una maggiore libertà creativa e gestionale che inevitabilmente, però, rovina un po' quel fascino di solitudine che tanto i giocatori hanno amato e apprezzato con il primo episodio. A ogni modo, questa espansione della gestione urbana rende il gameplay più variegato, ma anche più complesso, costringendo a bilanciare molteplici aspetti: dal mantenimento degli edifici alla produzione di cibo, fino alla gestione del carburante per la generazione del calore.
Ovviamente non manca la possibilità di ricercare nuove tecnologie per migliorare strutture o sbloccare metodi di sopravvivenza migliori grazie ai buoni calore (la moneta virtuale che i cittadini devono pagare al governo come tassa), ma soprattutto non manca l'opportunità di emanare nuove leggi. Come vi abbiamo descritto poc'anzi, la città è diventata molto più grande e divisa in fazioni, da quelli più legati alla fede religiosa fino a coloro più legati all'ordine cittadino. Per far passare una legge, quindi, è ora necessario ottenere la maggioranza di governo e ciò è possibile solo mantenendo un buon livello di fiducia con tutte le fazioni in gioco. Se pensate sia semplice, vi sbagliate, perché gli stessi gruppi propongono leggi diversi e anche metodi di ricerca alternative, ciò implica che fare una scelta invece di un'altra può comportare degli squilibri cittadini. Il tutto, come sempre, sta a noi.
La difficoltà rimane ben equilibrata, ma non sarebbe Frostpunk se il gioco non ci mettesse in difficoltà. Completare il gioco a modalità di gioco più punitive, infatti, è una sfida che sarà sicuramente ben apprezzata dai giocatori più assidui di questo gestionale. Apprezziamo il fatto che il team abbia voluto personalizzare anche i livelli di difficoltà, con la possibilità di scegliere a piacimento come giocare la partita.
Il gioco, a ogni modo, non finisce solo con le 9-10 ore della storia principale. In Frostpunk 2, 11 Bit Studios ha realizzato una modalità "Utopia" con ben sette location sandbox per poter costruire la città che preferiamo, facendoci scegliere l'obbiettivo da raggiungere, le comunità di partenza e garantendo diverse ore di gioco aggiuntive e una maggior libertà generale.
Bello da giocare e da vedere
Si avverte tantissimo quanto la produzione sia nettamente più grande rispetto al passato e questo non lo si nota solo dagli immensi territori che ci troviamo a gestire, ma anche dal fatto che tutti gli spostamenti di telecamera tra una colonia e l'altra sono in real-time, come fosse un'unica grande zona.
Anche sul piano grafico e artistico, Frostpunk 2 si presenta come un prodotto eccellente. Le tempeste di neve sono così realistiche da farci sentire all'interno di una vera tormenta, con un sistema di illuminazione impressionante ed effetti particellari che elevano l'intero comparto visivo. Le prestazioni sono ottime e seppur calino leggermente man mano che la città diventa più grande, non abbiamo mai affrontato criticità nelle oltre dodici ore che abbiamo garantito al titolo per la la recensione. Per farvi un esempio, con una 3070 Ti, abbiamo giocato con pre-set alto in 2K mantenendo i 60fps per quasi tutta la durata della storia, scendendo leggermente nel quinto capitolo per via della mole di abitanti che avevamo a disposizione.
Se dovessimo trovare un difetto ricadrebbe sull'HUD, ora più presente e maggiormente invasivo rispetto a quello che abbiamo potuto vedere con il primo capitolo. Ci si vuole poco per abituarsi, ma il primo impatto non è stato propriamente dei migliori.
Voto Recensione di Frostpunk 2
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Un gestionale profondo
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Tante novità rispetto al predecessore
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Livello di sfida ben equilibrato
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Graficamente molto soddisfacente e ben ottimizzato
Contro
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La storia, seppur più corposa, rimane abbastanza superflua
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Meno fascinoso rispetto al primo capitolo