FromSoftware ha rifiutato di collaborare con Sony per un sequel di Demon's Souls (il remake è acquistabile su Amazon), delusa dal trattamento ricevuto durante lo sviluppo del primo capitolo. La rivelazione arriva da Shuhei Yoshida, ex dirigente PlayStation, durante un'intervista al podcast Sacred Symbols.
Demon's Souls, sviluppato da FromSoftware in collaborazione con Sony Japan Studio, era inizialmente destinato a una pubblicazione globale da parte di Sony. Tuttavia, l'azienda decise di non localizzare il gioco per il mercato occidentale a causa dell'elevata difficoltà e dei feedback negativi ricevuti durante i primi playtest. Negli Stati Uniti il titolo fu pubblicato da Atlus, mentre in Europa da Bandai Namco.
Yoshida ha spiegato che Sony era interessata a lavorare sul sequel di Demon's Souls, ma FromSoftware ha declinato l'offerta, preferendo collaborare con Bandai Namco per quello che sarebbe diventato Dark Souls.
Nonostante l'iniziale rifiuto, Sony e FromSoftware hanno successivamente collaborato per Bloodborne, un'esclusiva PlayStation 4. Yoshida ha espresso soddisfazione per questa rinnovata partnership: "Abbiamo un enorme rispetto per Miyazaki e siamo stati in grado di lavorare di nuovo con loro. Bloodborne è uno dei suoi giochi migliori".
In un'intervista del 2012 a Game Informer, Yoshida aveva già ammesso l'errore di valutazione di Sony riguardo a Demon's Souls. Dopo aver giocato per due ore senza fare progressi, aveva inizialmente definito il gioco "spazzatura" e "incredibilmente brutto".
"Abbiamo sicuramente sbagliato dal punto di vista editoriale, inclusa la gestione dello studio. Non siamo stati in grado di vedere il valore del prodotto che stavamo realizzando", ha dichiarato Yoshida, riconoscendo il successo ottenuto dal gioco al di fuori del Giappone grazie all'intervento di editori terzi.
Questa vicenda ha segnato un punto di svolta nel rapporto tra Sony e FromSoftware, influenzando lo sviluppo successivo della serie "Souls" e aprendo la strada a nuove collaborazioni come Bloodborne, dimostrando come le dinamiche tra sviluppatori ed editori possano influenzare significativamente il destino di franchise videoludici di successo.
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