FragPunk | Provato l'hero shooter a base di carte

Durante la Gamescom 2024 abbiamo provato anche FragPunk, l'hero shooter 5vs5 di NetEase che fa uso di carte per rendere vario il proprio gameplay.

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a cura di Giacomo Todeschini

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Uno degli argomenti più in voga negli ultimi giorni è sicuramente quello relativo al fallimento di Concord. L’hero shooter di Sony non è infatti riuscito a raggiungere neanche quota mille giocatori su Steam al giorno di lancio, facendo registrare un risultato difficilmente salvabile da qualsivoglia decisione futura. A segnarne la sorte è stata probabilmente la scelta di lanciarlo a circa 40 euro, quando la quasi totalità dei diretti competitor hanno da tempo abbracciato la strada del free to play.

Quello degli hero shooter, o più in senso lato degli shooter PvP, è poi un mercato altamente pieno di competitor, che da anni si cannibalizzano a vicenda. Ergerne vincitori, o comunque sopravviverne, è estremamente arduo e solo coloro che riescono a differenziarsi in un modo efficace possono sperare di raccogliere qualcosa. Dopo avervi raccontato qualche settimana fa dell’intrigante Spectre Divide, alla Gamescom 2024 abbiamo avuto l’occasione di farci qualche match anche a FragPunk e siamo finalmente pronti a raccontarvi qualcosa di più proprio sul futuro titolo di Bad Guitar Studio.

Il cuore delle carte

FragPunk ha deciso di basare il proprio punto distintivo su delle carte, per la precisione su una settantina circa di esse. All’inizio di ogni match è infatti possibile votare insieme al proprio team che carta utilizzare in tale scontro e sbloccarne così gli effetti. Nel corso della nostra manciata di partite ci siamo ad esempio imbattuti su carte in grado di ingrandire le teste dei nemici, ridurre i tempi di ricarica delle armi o, addirittura, di bloccare uno dei punti sui quali gli avversari avrebbero potuto posizionare la bomba.

Tutte opzioni, più o meno impattanti, che hanno saputo modificare in varie maniere le nostre partite a FragPunk. Una ventata d’aria fresca, insomma, capace di sparpagliare letteralmente le carte e rendere ogni match diverso dal precedente. Come dicevamo in apertura di articolo, infatti, per farsi spazio all’interno di un genere ultra competitivo come quello degli sparatutto competitivi e degli hero shooter è necessario trovare la giusta chiave di differenziazione e, con le carte, Bad Guitar Studio pare proprio averla scovata.

Un hero shooter solido

Tolte le comunque rilevanti carte, FragPunk ci è poi sembrato oltremodo solido anche sul piano del gameplay classico. Gli eroi che abbiamo potuto utilizzare, per un totale di 10 totali presenti al lancio, ci hanno ad esempio convinto e, grazie alle loro abilità speciali, sono in grado di adattarsi ai differenti stili di gioco e alle necessità di ogni team.

Le varie partite scorrono poi in modo veloce e divertente, con le fasi sparacchine e la navigazione delle mappe che sembrano fin da ora studiate al punto giusto. A completare il tutto uno stile artistico accesso e colorato, sia bello da vedere che anche in grado di rendere altamente leggibile tutto ciò che succede all’interno di ogni partita.

Volendo fare un appunto, che lascia però un po’ il tempo che trova e che anzi potrebbe essere per molti un punto di forza, siamo rimasti un po' spiazzati in merito alla colonna sonora. Dal titolo del gioco e da amanti del genere musicale ci saremmo infatti aspettati di trovarci dinnanzi tracce appartenenti ad alcune delle band punk o pop-punk più iconiche in circolazione o che comunque le ricordassero. Nel nostro provato abbiamo però avuto modo di ascoltare una colonna sonora con tonalità elettroniche e che poco ha da spartire con band come The Offspring, Blink-182 e altre ancora.

FragPunk: in conclusione

Tolta questa piccola digressione sulla soundtrack del gioco, questo primo provato ci ha decisamente colpito. FragPunk pare infatti fin da ora veloce, divertente e dotato delle giuste idee per ritagliarsi un proprio spazio sul mercato. L’unico dubbio è quello relativo alle modalità competitive, con la variabilità dovuta al sistema di carte che potrebbe forse renderle un po’ troppo casuali e ridurre l’impatto delle abilità dei giocatori sull’esito degli scontri. Per il resto il semaforo è decisamente verde e l’opera di Bad Guitar Studio pronta a scendere in campo ad armi pari coi suoi principali competitor.

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