Final Fantasy XVI | Cosa rimane della storica eredità?

In attesa del nuovo Final Fantasy XVI ci interroghiamo su cosa è rimasto della storica eredità della serie e di cosa ci riserverà in futuro.

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a cura di Emanuele Costante

Final Fantasy è la longeva serie di jrpg, che per più di trent’anni ha fatto la storia dell’industria videoludica sfornando ben 15 capitoli e numerosi spin-off su varie piattaforme. Nel 1986 Hironobu Sakaguchi, padre dello storico brand, propose a Shigeru Miyamoto un’idea su un nuovo videogioco che avrebbe potuto risollevare le sorti di Square ma che in caso di fallimento sarebbe stata la sua “fantasia finale”. Dopo l’enorme successo riscosso dal primo Final Fantasy con milioni di copie vendute, si decise di non cambiarne il nome che sembrava portare fortuna. Cosa ha fatto innamorare i fan di questa incredibile saga?

Con ogni probabilità si tratta di alcuni elementi ricorrenti tipici della saga. Nonostante la storia di ogni Final Fantasy vari di capitolo in capitolo, vi sono sono degli elementi ricorrenti che rendono caratteristico un universo di gioco che risulta sempre familiare con le sue magie, le summon, le aeronavi, i moguri, i chocobo e l’immancabile Cid.

Com’è accaduto in passato con altri brand noti del panorama videoludico, anche la serie di Final Fantasy è stata soggetta a sostanziali cambiamenti epocali, nel tentativo di accattivarsi l’attenzione dei nuovi fan, senza dimenticarsi della storica fanbase, com’è avvenuto con il recentissimo Final Fantasy VII Remake.

In questi mesi trascorsi dal PS5 Showcase, si è parlato molto di Final Fantasy XVI (Final Fantasy 16). Come in ogni nuovo capitolo della serie, questo presenta numerosi cambiamenti, ma la vera domanda che si pone ogni fan è questa: Cosa resterà dell'eredità di Final Fantasy in questo nuovo capitolo?

Final Fantasy XVI: I cristalli al centro di una storia epica

Anche nel prossimo Final Fantasy, i Cristalli, proprio come nei capitoli usciti su Nes e Snes giocheranno, come sempre, un ruolo fondamentale nella trama. Le vicende saranno ambientate nel mondo di Valisthea, una terra ricca di Cristalli Madre. Enormi e luminose catene rocciose di cristallo sovrastano i regni circostanti inondandoli di etere, che garantirono alle varie generazioni dei popoli di questa terra di sfruttarne l’energia per lanciare potenti magie ed incantesimi in grado di garantir loro una vita ricca di agi.

I sei regni di Valisthea, nati intorno ai Cristalli Madre, sono legati l'una all'altro da fragili rapporti di pace, ora minacciati dalla diffusione della Piaga e dalla sua potenza distruttrice.

Come da tradizione, faranno il loro ritorno le invocazioni, stavolta denominate Eikon, le creature più potenti e devastanti di Valisthea, che rappresenteranno uno dei punti chiave della trama. Ogni Eikon è racchiuso in un Araldo, un uomo o donna in grado di scatenarne l’immenso e feroce potere. Tale abilità viene considerata una benedizione che permette agli Araldi di godere di tutti gli onori e i benefici della nobiltà, ma in altri regni viene vista come una maledizione, portando gli araldi ad essere trattati da reietti ed utilizzati esclusivamente come armi belliche.

Dei sei Regni descritti, l’attenzione ricade sul Gran Ducato di Rosaria, che dopo anni di prosperità deve affrontare la minaccia della Piaga, che potrebbe condurre il regno alla rovina. Il Cristallo madre del Gran Ducato di Rosaria è governato dall’ Araldo della Fenice, l’eikon del fuoco, che viene incoronato arciduca una volta raggiunta la maggiore età.

La famiglia e l’intero regno riponevano le loro aspettative sul giovane Clive Rosfield, che non ha ereditato il potere della Fenice, che ha scelto come suo simulacro il fratello minore, Joshua. Ciononostante Clive decise di dedicare la propria adolescenza per affinare l’arte della spada. L’addestramento porta i suoi frutti quando vince il torneo ducale, venendo così nominato Primo Scudo di Rosaria. Il suo compito è proteggere l’araldo della Fenice, ciò gli permette di brandirne le fiamme, seppur in parte. La sua carriera si conclude tragicamente per mano di Ifrit, un secondo e misterioso oscuro eikon del fuoco, che accende in lui un profondo odio nei confronti dei cristalli e che lo spinge ad intraprendere la strada della vendetta.

Joshua viene coinvolto in qualche modo nella tragedia, e come visto nel trailer scatena il potere della fenice, dando vita ad un’epica battaglia fra i due eikon del fuoco. Unica donna dei tre personaggi fin’ora noti è Jill Warrik. Proveniente dai decaduti Territori del Nord, Jill fu strappata dalla sua terra natale in tenerà età e posta sotto la tutela del Gran Ducato di Rosaria, assicurando la pace fra i due regni. Divenuta parte della famiglia Rosefield nutre un affetto sincero nei confronti di Clive e Joshua. Umile e dall’animo gentile diviene la più fidata confidente dei due fratelli, anche se il suo ruolo all’interno delle vicende non è ancora noto.

Siamo sicuri che non mancheranno i colpi di scena, le guerre, i conflitti politici e le atmosfere magiche della saga, qualche personaggio che immancabilmente si chiamerà Cid, senza contare la conferma della presenza degli chocobo!

Un ritorno di fiamma?

Il team di sviluppo della sedicesima fantasia finale vede al timone, nel ruolo di producer Naoki Yoshida, artefice della rinascita di Final fantasy XIV. Ad aver collaborato col team, vi è l’ex Capcom Ryota Suzuki, grande esperto in sistemi di combattimenti che in passato ha lavorato a Dragon’s Dogma e Devil May Cry V.

Oltre al materiale di presentazione divulgato sul sito ufficiale del gioco, grazie al primo trailer “Awakening”, si possono cogliere molti elementi di riflessione: è possibile intuire sin dai primi secondi che questo Final Fantasy presenta dei toni decisamente più cupi e drammatici che sembrano ammiccare alle atmosfere di The Witcher e a Games of Thrones. Infatti, rispetto alle ambientazioni fantascientifiche viste nei capitoli precedenti, in Final Fantasy XVI è evidente la contestualizzazione medievale, quasi a voler omaggiare il primo gioco uscito nel 1987 su Nintendo Entertainment System.

Quel che però ha fatto stranire i fan di vecchia data di questo storica saga è l’atipico approccio decisamente occidentalizzato ed estremamente sobrio, che si contrappone alla nipponica eccentricità dei personaggi dall’aria androgina, spesso ai limiti dell’assurdo, a cui Square ci aveva abituati in passato.

Se in passato la saga “finalfantasiana” ci aveva abituati col sistema di gestione ATB (Active Time Battle), introdotto da Hiroyuki Itō nei vari giochi Square a partire da Final Fantasy IV, oggi, in questo Final Fantasy XVI si mostra mutata in un hack ‘n’ slash, quasi a voler percorrere la strada del mai abbastanza rimpianto Versus XIII. Già dal trailer, si evince l’innovativa componente caratterizzata da un forte dinamismo action, tipica di un Devil May Cry, componente che sembra aver sostituito definitivamente il classico gameplay a turni che contraddistingueva i primi capitoli della serie, che nelle console di nuova generazione sarebbe risultato eccessivamente statico e obsoleto, poco adatto al realismo offerto dal gioco.

Anche se dal punto di vista del gameplay le novità non manchino, nel trailer è possibile vedere come il protagonista sia in grado di utilizzare abilità simili alla traslazione e al warp strike usate da Noctis in Final Fantasy XV. In tal senso Square Enix sembra essersi fatta forte dell’esperienza di gioco offerta del quindicesimo capitolo.

https://youtu.be/yr6PtdY0i7M

La caratterizzazione complessiva mette in gioco una trama e una maturità dei dialoghi tanto da far risultare evidente che, da questo punto di vista, Final Fantasy XVI possa essere stato influenzato dal quattordicesimo capitolo online della serie. Non ci è dato sapere se il gioco conserverà la tipica natura open world della saga o se manterrà degli elementi strategici nel suo nuovo gameplay.

Apparentemente questo nuovo capitolo, pur essendosi rifatto il look, sembra conservare la verve e l’anima di un vero Final Fantasy. Ma per scoprirlo non ci resta che attendere. A tal proposito, pare che il team di sviluppo stia lavorando al gioco da ben quattro anni e ciò fa presupporre che l’attesa per giocare a Final Fantasy XVI non sarà molto lunga.

Vi ricordiamo che Final Fantasy XVI è previsto in esclusiva temporale su PS5.

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