Xenofobia, continua
Il gioco comincia con il risveglio di uno di questi Fal'cie che provoca l'epurazione nella città marittima di Bodhum. La guerra imperversa e i nostri amici lottano per sopravvivere nel caos, finché non capitano tra le mani del famoso Fal'cie, che li maledice facendoli diventare L'cie: si tratta di esseri umani marcati dai Fal'cie, a cui vengono assegnate, attraverso visioni sfocate, delle missioni da svolgere.
Essere marcati da un Fal'cie è considerata una maledizione. I L'cie devono compiere una missione, e il primo ostacolo da affrontare è capire da cosa si tratta. Il Fal'cie, infatti, comunica con il L'cie tramite sogni e visioni tutt'altro che chiari. In caso di fallimento, o se il L'cie rifiuta di compiere la missione, sarà trasformato on un Cie'th, un mostro senz'anima, condannato a vagabondare senza meta, fino a diventare una stele inerte, ma pur sempre in vita. In caso di successo il destino del L'cie non è migliore: si diventa immortali, ma intrappolati in un corpo di cristallo.
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Dopo essere diventati L'cie, i nostri sei compagni sono perseguitati da tutte le armate del Sanctum dirette dal primarca Dysley, l'antagonista più temuto della storia. Si nota immediatamente che i personaggi e la trama di Final Fantasy XIII sono più maturi. Gli eroi non sono dei ragazzini appena nati e la storia è una meravigliosa critica della paura e dell'odio verso l'ignoto, completamente adattabile alla nostra realtà . Una lezione di morale e di tolleranza che numerosi abitanti della nostra Terra farebbero bene a seguire.