Final Fantasy 7 Remake, non solo nostalgia: perché vale la pena giocarlo nel 2020

Al di là della nostalgia ecco perché Final Fantasy 7 Remake merita di essere giocato anche al giorno d'oggi restando sempre attuale.

Avatar di Luca Salerno

a cura di Luca Salerno

Ancora prima di Final Fantasy 7 Remake, chiunque giocò la versione originale nel periodo della sua uscita ebbe, fin da subito, la percezione che si trattase di qualcosa di rivoluzionario. Nei nove mesi che separarono la versione giapponese da quella americana, dalle riviste specializzate arrivava l’eco di questo gioco, descritto come qualcosa di eccezionale, ma solo una volta provato era possibile capire i motivi del perché fosse così rivoluzionario. Solo per citare un paio di motivi, il gioco fu il primo ad introdurre in maniera massiccia i filmati in computer grafica per le scene principali e a raccontare una storia epica sfruttando tutta la tecnologia disponibile all'epoca sulla PlayStation.

La nostalgia è una cosa bellissima, ma al di là di questo quali sono i reali motivi che ad oggi rendono Final Fantasy 7 Remake meritevole di essere giocato?

Midgar

Ancora prima di mostrare Cloud e il resto del cast, nel filmato d’apertura di Final Fantasy 7 Remake viene mostrata Midgar, e non è un caso. La città steampunk per eccellenza dei videogiochi è infatti un personaggio a tutti gli effetti, ancora prima di essere una semplice ambientazione per gli eventi della prima parte del gioco.

Il design della città, governata dietro le quinte dalla compagnia energetica Shinra Corporation, è infatti diventato ormai iconico nella sua struttura e nella sua divisione in settori, con gli otto reattori ai confini della città che estraggono l’energia Mako del Pianeta e la torre Shinra che domina lo skyline al centro esatto della città.

Midgar però è anche una città che si sviluppa in altezza e a queste differenze di livello corrisponde una precisa stratificazione delle condizioni di vita delle società. Gli otto settori della città sono divisi, infatti, in una zona alta dove vivono le fasce sociali più ricche e in una zona bassa (gli slums) dove, all'ombra del piano superiore, vivono le persone più povere e ha la propria base anche l’Avalanche l’organizzazione eco-terroristica formata da Barret, Tifa e alla quale aderisce lo stesso Cloud. 

Shinra Corporation e i Turks

Quando si parla di antagonisti del settimo capitolo spesso si fa riferimento a Sephiroth. Il cast di nemici è però molto più ampio e articolato. Solo nella parte di Midgar, che è l'arco narrativo coperto da Final Fantasy 7 Remake, l’antagonista principale è rappresentato dalla Shinra Corporation e dai Turks.

Il concept dietro la Shinra in fondo sembra abbastanza banale: si tratta di una società energetica che sfrutta le risorse del Pianeta e generare profitti a scapito dell’ambiente e della salute della popolazione. Come Midgar, la città che ne ospita la sede, però, anche la Shinra è stata caratterizzata in maniera molto distintiva. Il team originale dedicò particolare cura ai personaggi che compongono il management della società. Ecco che nel corso del gioco si incontrano oltre al presidente e al figlio Rufus, personaggi come Scarlet, responsabile del dipartimento di sviluppo delle armi, e Hojo, del dipartimento scientifico . Rispetto a Sephiroth, gli antagonisti della Shinra hanno una caratterizzazione più leggera ma rimangono pur semprespietati come il presidente della Shinra e il figlio come probabilmente sarà possibile constatare già in Final Fantasy 7 Remake.

Non si può parlare di Final Fantasy 7 e di Midgar senza citare i Turks, ovvero i classici men-in-black dei servizi segreti a disposizione della Shinra per i lavori sporchi come spionaggio, omicidi e sabotaggio. Negli eventi di Midgar sono quattro i componenti operativi del gruppo, ognuno specializzato in un’arma specifica, che tenteranno (quasi sempre) di screditare e contrastare i terroristi dell'Avalanche. I Turks sono una figura ricorrente all’interno del gioco anche al di fuori di Midgar e, per quanto il gruppo sia pericoloso (per incastrare il party principale eseguiranno uno degli atti più spietati su commissione della Shinra), non mancano le dinamiche da commedia all’interno del gruppo. Anche questi nemici ovviamente come Sephiroth e Shinra non potevano non avere un proprio tema musicale, all’epoca composto da Nobuo Uematsu.

Una storia estremamente coraggiosa

Con un clima culturale ancora molto differente da quello di oggi, Square aveva seguito una direzione molto coraggiosa su alcune scelte in termini di storia di Final Fantasy 7. Per evitare spoiler possiamo limitarci a dire che già nella prima parte ambientata a Midgar alcuni passaggi della storia sono particolarmente crudi e tragici. Al di là di questo la storia sicuramente metteva i personaggi principali in situazioni come mai era accaduto prima di allora in un videogioco e una di queste all’epoca fece davvero molto scalpore (preferiamo non citarla per quei pochi che non ne sono a conoscenza).

Difficile dire quanto di questo verrà mantenuto nella nuova versione ma in attesa del gioco e delle recensioni possiamo immaginare che qualcosa verrà ridimensionato. D’altronde abbiamo già visto con la demo la decisione di attribuire l’esplosione del Reattore Mako nell'introduzione del gioco non al gruppo all'Avalance di Barret e Cloud ma alla Shinra a differenza di quanto accadeva nel gioco originario.

La tematica ambientalista è ancora attuale

Insieme al cast principale, il Pianeta in cui è ambientato Final Fantasy 7 Remake è parte integrante della storia. Non è un caso se il gioco si apre mostrando il deserto circostante creato dalla continua estrazione della Lifestream del Pianeta da parte dei reattori Mako della Shinra.

Un progresso umano che si è spinto troppo oltre e una sorta di anticapitalismo sono temi molto presenti nel gioco ma con un colpo di scena molto fantasy. Andando avanti negli eventi del gioco, ad un certo punto, il Pianeta inizia a rispondere e a difendersi in vari modi andando contro la stessa razza umana. Insomma il Pianeta dopo un'era di sfruttamento si riappropria di se stesso tanto che nel finale del gioco originale si pensava che la razza umana si fosse estinta, prima di vedere un seguito degli eventi in Advent Children.

Il gameplay

Questo aspetto non ha niente a che vedere con la versione originale del gioco. Certo, sarebbe stato abbastanza facile puntare solo sulla nostalgia ma in realtà il team di sviluppo ha curato tantissimo il sistema di battaglia che, rispetto al passato, è stato ovviamente stravolto. Un giudizio definitivo l'avremo solo con la versione finale ma possiamo dire che Square Enix ha trovato il miglior bilanciamento tra azione e turni che abbiamo visto in un Final Fantasy.

La parte più interessante del gameplay di Final Fantasy 7 Remake è che il gioco dà continuamente incentivi per utilizzare ora un personaggio, ora l'altro. Almeno questo è quello che abbiamo osservato nelle interazioni tra Barrett e Cloud. Chiaramente è un po' presto per conoscere poi come il sistema di combattimento si espanderà andando avanti nel gioco e quanto queste differenze tra i personaggi verranno mantenute ma possiamo dire fin da ora che ci ha fatto piacere scoprire anche degli elementi strategici di questo tipo, neanche troppo scontati nei giochi di ruolo giapponesi più recenti.

La colonna sonora

Come in tutte le colonne sonore vecchio stile dei JRPG, Final Fantasy 7 ha un suo tema principale e ogni personaggio principale, insieme a qualcuno secondario, ha un proprio brano. Alcuni di questi hanno fatto storia come il tema di Aerith e quello della versione finale di Sephiroth, One Winged Angel. Ad oggi la colonna sonora rappresenta una delle migliori opere del compositore delle colonne sonore di Nobuo Uemtatsu e al di là dell’essere un semplice accompagnamento era parte integrante nel costruire personaggi, situazioni e trasmettere emozioni parzialmente limitate dalla grafica.

Chiaramente in Final Fantasy 7 Remake molti brani della colonna sonora sono presenti in versione riarrangiata pur mantenendosi fedeli alla versione originale. Ad esempio Bombing Mission e Mako Reactor che accompagnano la missione terroristica che apre il gioco sono rimaste estremamente simili al di là del naturale arrangiamento orchestrale e della maggiore definizione audio. Il boss battle theme, invece, Those Who Fight Further, ha subito modifiche sostanziali con l’aggiunta di cori e tre differenti versioni che seguono altrettanti diverse fasi delle battaglie con i boss. Ovviamente non poteva mancare anche il riarrangiamento del tema principale, originariamente usato nell’over-world, e perfetto accompagnamento per una storia epica e piena di emozioni come quella di Final Fantasy 7 Remake.

Pur in presenza di tanti arrangiamenti, Square Enix sembra aver voluto espandere la colonna sonora. Tra gli autori l’unico che abbia lavorato a dei capitoli principali della serie è Masashi Hamauzu che aveva co-firmato la colonna sonora del decimo capitolo con Uematsu e Junya Nakano. Hamauzu aveva composto poi l'apprezzata colonna sonora di Final Fantasy XIII firmando, tra l’altro, uno dei migliori battle theme della serie.

L’uscita da Midgar

La storia di Final Fantasy 7 è ambientata a Midgar fin dall’inizio e quella resta l'unica ambientazione per molte ore. Per i giocatori dell’epoca meno smaliziati, l’impressione era che il gioco dovesse essere ambientato tutto lì dato che non si aveva un’idea delle dimensioni del mondo di Final Fantasy 7. Ecco perché quando si arrivava alla fine di questa prima parte la scoperta che esiste un mondo molto esteso era una soprresa. Non è un caso se Square Enix abbia voluto dedicare un wallpaper di Final Fantasy 7 Remake proprio a questo momento.

A rendere ancora più memorabile la scena era il fatto che  il panorama che si stagliava all’orizzonte era opposto in tutto e per tutto alle ambientazioni sperimentate fine a quel momento. Se Midgar era uno spazio buio e opprimente, l’over-world si mostrava come un ambiente luminoso e apparentemente sconfinato.

Final Fantasy 7 Remake per PlayStation 4 si può già ordinare anche nella sua versione Deluxe Edition su Amazon.

Leggi altri articoli