Dopo aver rimosso club russi e nazionale da FIFA 22, ora Electronic Arts ha compiuto un passo in più per protestare contro la guerra in Ucraina, decidendo di fermare immediatamente la vendita dei suoi giochi e non solo dai mercati dai territori russi e bielorussi. L'annuncio è arrivato nel corso delle ultime ore tramite un comunicato stampa.
"Continuiamo ad essere scioccati dal conflitto che si sta svolgendo in Ucraina e vogliamo unirci alle tantissime voci in tutto il mondo che chiedono la pace e la fine di questa invasione. Restiamo solidali con il popolo ucraino. Il nostro primo pensiero è la sicurezza delle persone nello Stato, in particolare colleghi e partner. Abbiamo deciso di fermare la vendita dei nostri giochi e dei contenuti, incluse le valute virtuali", si legge nel comunicato di Electronic Arts.
La decisione di Electronic Arts è decisamente simile a quella intrapresa da Microsoft, che nella giornata odierna ha scelto di non vendere più nessun tipo di prodotto o servizio in Russia. In questo caso, però, si va ben oltre: oltre a smettere di vendere FIFA 22, Battlefield 2042 e altri giochi, EA ha deciso di fermare anche la vendita di prodotti collegati e quindi impedire le microtransazioni. Non solo: saranno fermati anche i nuovi contenuti, come DLC e add-on. "Stiamo lavorando con i nostri partner per poter fermare la vendita di ogni prodotto di Electronic Arts in quei territori", ha concluso il publisher e sviluppatore. Una situazione che non farà sicuramente piacere ai giocatori russi.
Anche in questo caso, come con Gran Turismo 7, non sappiamo se questo alt alle vendite si riferisca esclusivamente ai prodotti digitali oppure anche alle copie fisiche dei giochi. Al momento non ci sono indicazioni più chiare in merito e attendiamo un eventuale chiarimento da parte di Electronic Arts. Continuate a seguire Tom's Hardware per tutte le novità e gli annunci in dirittura d'arrivo dal mondo dei videogiochi.