Far Cry 5: Dannati Luridi Zombie
Fra i tanti titoli degni di nota che questo 2018 ci ha portato, lo scorso marzo abbiamo messo le mani anche su Far Cry 5, l'ultimo arrivato dell'apprezzata saga FPS targata Ubisoft. Nella nostra recensione vi abbiamo raccontato un titolo imperfetto, che contrapponeva una validissima narrativa e dei personaggi di spessore a meccaniche che, per quanto piacevoli e ancora divertenti, cominciavano a sentire il peso degli anni.
Con il Season Pass e i suoi contenuti aggiuntivi, i ragazzi di Ubisoft hanno provato ad aggiungere alla ricetta un tocco di personalità in più, allargando gli orizzonti del titolo base verso soluzioni di gameplay diverse, che potessero far splendere di nuova luce l'ottimo gunplay su cui si fonda il brand. Dopo averci catapultato nel bel mezzo di una giungla ostile durante la guerra in Vietnam e averci portato in gita su Marte senza riuscire ad innescare la scintilla giusta, l'ultima freccia di questo season pass non centra il bersaglio ma, almeno, va a segno sul fronte dell'originalità.
Zombie, zombie e ancora zombie
A differenza dei precedenti pacchetti d'espansione, Dannati Luridi Zombie non ci porta ad esplorare una mappa inedita dove portare a termine obbiettivi e proseguire in una quest principale. Lanciando questo DLC a tema Non-Morto troviamo invece una struttura a missioni, sette in totale, affrontabili anche in co op. A dispetto della formula open world del gioco completo e dei precedenti DLC, Ore di Tenebra e A Spasso su Marte, Dannati Luridi Zombie ci propone delle pillole narrative tanto grottesche quanto slegate fra loro. L'escamotage che fa da denominatore comune è il personaggio di Guy Marvel, lo stesso strambo regista che abbiamo conosciuto a Hope County mentre portavamo avanti la nostra guerriglia contro Joseph Seed e la sua Setta.
Portando avanti l'idea comune del Season Pass di Far Cry 5, ovvero il raccontare aneddoti riguardanti alcuni dei più caratteristici comprimari incontrati nel gioco base, quest'ultimo DLC ci mostra i bizzarri e confusionari tentativi del nostro amico Guy nel cercare di proporre la sua originale visione del cinema horror (super trash) a tema zombie a registi e produttori bacchettoni; le sette missioni che compongono il DLC, infatti, non sono altro che le visioni dei suoi progetti, bozze di esilaranti e sconclusionate vicende dal sapore horror trash ricche di follia.
Fra battute volgari e situazioni strampalate, una cutscene animata per ogni livello ci mostra Guy alle prese con un personaggio diverso a cui proporre le sue sceneggiature. Lo scambio di battute fra il nostro fantastico regista e i suoi interlocutori diventa così elemento fondamentale negli scampoli di gameplay che affrontiamo, vedendo il loro dialogo diventare l'eco narrativo della scena; è una scelta simpatica, grossolana nei toni, ma che riesce a far ridere e divertire.
Ognuno dei progetti di Guy ha forme e design differenti, e gli zombie sono protagonisti assoluti in tutti: dalla parodia zombie di Romeo e Giulietta all'invasione da parte dei non morti di una riserva naturale. È una piccola antologia legata agli zombie che, nella sua ricercata banalità, ci ha strappato più di un sorriso, a dispetto di una consistenza di fondo del pacchetto fin troppo volatile. Purtroppo, la parvenza di varietà data dalle sette diverse missioni/sceneggiature si stempera in un gameplay congruente fra gli scenari, che insieme alla brevissima durata degli stessi (complessivamente le sette missioni durano poco più di un'ora), ci ha lasciato dell'amaro in bocca.
Portando a termine ogni missione si ottiene la possibilità di rigiocarle in una variante sfida denominata "corsa", che richiede di completarle nel minor tempo realizzabile ottenendo più punti possibili dalle eliminazioni in serie degli zombie. In ognuna di esse troviamo tre punteggi obbiettivo che da superare per completare la prova. Raggiungere il migliore consente di sbloccare skin e oggetti per la campagna principale di Far Cry 5 ma non aggiunge valore a un pacchetto contenutistico oltremodo limitato.
Inoltre, a livello di pure game-design, il gameplay di Dannati Luridi Zombie non offre particolare varietà. In ogni missione dovremo uccidere un sacco di zombie e/o distruggere le capsule di liquido infetto da cui essi si generano o completare percorsi prestabiliti, mettendo da parte gli elementi stealth e la varietà di approccio all'azione che hanno distinto gli ultimi titoli del franchise. La possibilità di affrontare sia la missione che la variante corsa in cooperativa con un altro giocatore non dà valore al giocato a causa dell'evidente linearità.
L'arsenale che maneggiamo fra una scena e l'altra tende a oscillare sempre fra le solite armi, mettendo da parte la buona varietà di equipaggiamento di Far Cry 5; il fronte degli zombie è composto invece da poche varianti di nemici, passando semplicemente da i classici camminatori (che in questa interpretazione del tema corrono come sprinters) a nemici esplosivi ad altri ancora dalla scorza più dura. L'elemento che riesce a mantenere su livelli discreti l'attenzione risiede nella peculiare forma narrativa, che vedendo l'amico Guy raccontare le sue strampalate idee porta a conseguenze spassose, come l'apparizione improvvisa di oggetti dal nulla per il cambio di contesto o a quella di elementi esplosivi inattesi.
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