La serie TV di Fallout è finalmente arrivata, e le prime recensioni parlano di un vero e proprio capolavoro. Critica e pubblico sembrano apprezzare la produzione Amazon Studios, che sembra confermare quanto di buono abbiamo visto con quanto fatto da HBO con The Last of Us: il binomio videogiochi/serie TV può funzionare, che sia l’inizio di una nuova era da questo punto di vista?
Franchise del genere del resto hanno tanto da raccontare, e oggi più che mai ci sono effettivamente le risorse perché questo venga fatto nella maniera migliore. Fallout è un universo incredibile, ricco di sfaccettature e di storie da approfondire: un viaggio che il mondo videoludico ha reso indimenticabile, e oggi vogliamo parlare proprio di questo. Ecco a voi i migliori (e sì, anche i peggiori) capitoli di Fallout, buona lettura!
I migliori videogiochi di Fallout
Fallout 3
Partiamo con il primo titolo della serie realizzato da Bethesda, che nei primi anni 2000 acquistò la licenza per avviarne la produzione a seguito della bancarotta di Interplay Entertainment. Annunciato da Todd Howard come il titolo che avrebbe portato il franchise nella nuova generazione, Fallout 3 uscirà nel 2008 con un carico di aspettative molto importante.
L’eredità da raccogliere era infatti davvero pesante, per un universo narrativo verso cui i fan sono sempre stati “protettivi”: dar vita a qualcosa di nuovo, coniugando a dovere passato e futuro, era una sfida non da poco… Che Bethesda riuscì a superare a pieni voti. Il pubblico promosse senza riserve quello che è ancora oggi ricordato come un capolavoro, capace di vendere più di 12 milioni di copie in tutto il mondo. Un successo peraltro duraturo, con una community che ancora oggi continua a realizzare mod ed espansioni per arricchire la già impressionante esperienza di gioco. Fallout 3, insomma, è davvero immortale.
Fallout: New Vegas
Facciamo un salto in avanti di un paio d’anni per arrivare al 2010: trovandosi al lavoro su tutta una serie di altri progetti, Bethesda aveva deciso di affidare lo sviluppo del nuovo Fallout a uno studio esterno… E chi meglio di Obsidian Entertainment? Lo studio dietro a Star Wars: Knights of the Old Republic II, Neverwinter e Alpha Protocol sembrava il candidato perfetto, ed ecco nascere Fallout: New Vegas.
Sotto l’inconfondibile direzione di Josh Sawyer, il gioco dà uno sguardo diverso ma allo stesso tempo unico sulla serie: è un’esperienza più breve e concisa rispetto agli standard della saga, ma che riesce a regalare ore di puro divertimento con un tono sarcastico e irriverente tipico dello studio californiano. Menzione d’onore anche per l’ambientazione: la città di Las Vegas, distrutta dopo lo scoppio della guerra nucleare tra Stati Uniti e Cina, restituisce un’atmosfera evocativa e di altissimo impatto. Un gioco imperdibile, senza ombra di dubbio.
Fallout 2
Torniamo ora al vecchio millennio, precisamente nel 1998. Siamo nell’era dei “vecchi” Fallout, e dovendo scegliere tra i titoli classici ci sentiamo di segnalare il secondo capitolo. Ambientato ottant’anni dopo il primissimo atto della saga, Fallout 2 è sviluppato da Black Isle Studios e diretto da Chris Avellone: un designer oggi riconosciuto come uno dei migliori nella storia di questo medium, allora appena agli inizi della sua carriera.
Il gioco ci porta nella Repubblica della Nuova California, che ha unificato le città del sud della regione e ha cominciato la sua espansione verso la parte nord. Siamo nel 2241, e il mondo è minacciato da una droga chiamata Jet, che dai piccoli borghi sta piano piano prendendo piede in tutta questa America post apocalittica. Uno scenario devastante, realizzato con un’attenzione al dettaglio che ancora oggi riesce a colpire: dall’accompagnamento sonoro alle ambientazioni, passando per i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi, ogni elemento contribuisce a costruire un mosaico pressoché perfetto che ancora oggi vale la pena (ri)scoprire.
I peggiori videogiochi di Fallout
Fallout 76
Passiamo ora alle note dolenti, dando un’occhiata all’altra faccia della medaglia. Parlando dei capitoli meno riusciti del franchise, non possiamo non partire citando Fallout 76: MMO uscito nel 2018 e accompagnato da un’enorme campagna promozionale. Le premesse erano molto interessanti, e i giocatori erano attratti dalla prospettiva di un Fallout online dove condividere l’esperienza di gioco con utenti da ogni parte del mondo.
Premesse (e promesse) purtroppo non mantenute: al lancio il gioco presentava infatti un mondo pieno di bug - alcuni capaci di generare compilation come questa - e privo di una vera e propria componente ludica. Non c’era nulla da fare, non c’erano obiettivi e il design complessivo faceva acqua da tutte le parti: un buco nell’acqua a cui Bethesda è in parte riuscita a rimediare, pubblicando negli anni una serie di update che vanno a sistemare alcune delle problematiche del caso. Nonostante ciò Fallout 76 perde il confronto con i predecessori su tutta la linea.
Fallout Shelter
Piccola precisazione: Fallout Shelter è in effetti un titolo capace di offrire qualche ora di divertimento, e ha soprattutto il merito di essere free to play. Perché inserirlo tra le menzioni disonorevoli? Per il fatto che, a conti fatti, condivide ben poco con il franchise: stiamo parlando di un gestionale, non di un gioco di ruolo, dove impersoneremo il soprintendente della Vault-Tec incaricato di dirigere il Vault.
Ci occuperemo della raccolta di risorse e della costruzione di stanze all’interno di questo rifugio, dovendo sempre tener conto dei tanti aspetti della vita in un mondo post apocalittico. Il gioco in sé non è insomma carente o mal realizzato, semplicemente ha fatto storcere il naso ai fan più appassionati: a nostro parere, insomma, un’occasione la merita senza ombra di dubbio.
Fallout: Brotherhood of Steel
Chiudiamo con quello che è quasi universalmente considerato come il peggior capitolo del franchise di Fallout, spesso e volentieri volutamente dimenticato dai fan della saga. Fallout: Brotherhood of Steel presenta un comparto narrativo non particolarmente ispirato, unito a un gameplay lineare che stona con quello che è il vero spirito della serie. Senza contare la presenza di un buon numero di inconsistenze con gli altri capitoli, un sistema di combattimento rivedibile e… Beh, fondamentalmente non c’è molto da salvare!
L’accoglienza fredda da parte di pubblico e critica portò Interplay a bloccare lo sviluppo di un sequel già programmato, che avrebbe dovuto faticare molto per far raggiungere un livello quantomeno accettabile a uno spinoff che non aveva, ne ha, davvero nulla da dire.
Abbiamo visto insieme quelli che sono i migliori e i peggiori capitoli di Fallout: un franchise di enorme successo, che speriamo davvero possa regalarci tante altre gioie nel corso degli anni a venire. La bellezza di questi prodotti sta nel fatto di garantire, anche nel caso di prodotti “meno riusciti”, a regalare sempre e comunque esperienze uniche: mondi da scoprire e viaggi da vivere senza limiti, per una saga che ha dimostrato di poter dire la propria anche in veste di produzione televisiva.
Concludiamo come sempre lasciando la parola a voi, i giocatori: qual è il vostro Fallout preferito? E quale invece il capitolo che proprio non vi è piaciuto?