Nell'ultimo decennio, Microsoft ha intensificato gli sforzi per trasformare i suoi popolari franchise videoludici in produzioni cinematografiche e televisive, nonostante risultati altalenanti. Dopo l'esperienza della serie TV di Halo (acquistabile su Amazon), che non ha raggiunto il successo sperato, l'azienda di Redmond continua a perseguire con determinazione la sua strategia di espansione cross-mediale, preparandosi al lancio di diverse nuove produzioni che potrebbero ridefinire il rapporto tra videogiochi e intrattenimento tradizionale. Una scelta che rivela la visione a lungo termine dell'azienda, disposta ad accettare alcuni insuccessi nel percorso di apprendimento.
Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, ha recentemente confermato in un'intervista a Variety che la compagnia intende proseguire sulla strada delle trasposizioni cinematografiche e televisive. "Abbiamo imparato realizzando Halo. Abbiamo imparato realizzando Fallout. Tutte queste esperienze si costruiscono l'una sull'altra", ha dichiarato Spencer, sottolineando come ogni progetto contribuisca a perfezionare l'approccio dell'azienda. "Ovviamente avremo qualche insuccesso, ma posso dire alla comunità Xbox che vedrà sempre più produzioni di questo tipo, perché stiamo acquisendo fiducia e imparando attraverso questo processo".
Il percorso di Microsoft nel mondo delle produzioni audiovisive non è stato sempre lineare. Nel 2014, l'azienda chiuse Xbox Entertainment Studios, una divisione creata appositamente per sviluppare contenuti televisivi. Oggi, la strategia appare più matura e diversificata, con partnership mirate con i principali studi e piattaforme di streaming.
Il prossimo 4 aprile debutterà nelle sale "A Minecraft Movie", con un cast stellare che include Jack Black, Jason Momoa, Emma Meyers, Sebastian Hansen e Danielle Brooks. La pellicola, co-prodotta dallo sviluppatore del gioco Mojang e dallo studio cinematografico Legendary, rappresenta un ambizioso tentativo di portare sul grande schermo un universo caratterizzato dall'assenza di una narrazione definita.
Mary Parent, presidente della produzione mondiale di Legendary, ha spiegato la scelta del titolo "A Minecraft Movie" proprio in virtù dell'assenza di una storia ufficiale nel gioco. Il regista Jared Hess, noto per "Napoleon Dynamite", ha rimarcato questo concetto: "Non stiamo canonizzando nulla. Siamo solo una delle innumerevoli storie possibili". Un approccio che riflette la natura sandbox del gioco, dove ogni giocatore crea il proprio percorso.
Con oltre 300 milioni di copie vendute, Minecraft è uno dei videogiochi più redditizi di sempre. Le previsioni per il weekend d'apertura stimano incassi di circa 60 milioni di dollari tra Stati Uniti e Canada, cifre paragonabili a quelle di Sonic the Hedgehog 3.
L'universo Xbox si espande oltre i confini digitali
Dopo "A Minecraft Movie", i fan potranno attendere la seconda stagione della serie TV "Fallout" su Prime Video, che ha riscontrato un notevole successo con la prima stagione. In fase di produzione per Netflix ci sono anche un film e una serie TV basati su "Gears of War", mentre è in sviluppo una serie televisiva ispirata a "Grounded" di Obsidian Entertainment.
La serie TV di Halo su Paramount+, nonostante sia stata cancellata dopo due stagioni, ha fornito a Microsoft preziose lezioni su come gestire l'adattamento di proprietà intellettuali iconiche e dalle fanbase particolarmente appassionate. L'esperienza acquisita sembra ora tradursi in un approccio più strutturato e consapevole, magari per far tornare il franchise sul piccolo o grande schermo. In questo momento su Netflix, sta andando bene, nonostante non sia ancora presente in molti paesi.
Questa diversificazione rappresenta non solo un'opportunità commerciale per Microsoft, ma anche una strategia per espandere la riconoscibilità dei propri marchi presso un pubblico più ampio. In un'epoca in cui i confini tra le diverse forme di intrattenimento diventano sempre più sfumati, la capacità di trasformare franchise videoludici in esperienze cinematografiche e televisive potrebbe rivelarsi determinante per il futuro dell'industria.