Fairy Tail 2 potrebbe rivelarsi la battaglia finale che stavamo aspettando | Provato

Con l'avvicinarsi della battaglia finale, Gust cambia rotta e, con Fairy Tail 2, propone un gameplay decisamente più votato all'azione.

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a cura di Andrea Maiellano

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Con l'avvicinarsi della battaglia finale, Gust (la software house che si è presa in carico la realizzazione dei tie-in dedicati allo shōnen di Hiro Mashima) cambia rotta e, con Fairy Tail 2, propone un gameplay che prende una svolta decisamente più orientata all'azione, senza però abbandonare del tutto le sue radici.

A poche settimane dall'uscita (fissata per il prossimo 11 dicembre), abbiamo avuto modo di provare a fondo i primi capitoli della nuova iterazione delle avventure di Natsu e della sua squadra per dare un'occhiata più da vicino alle modifiche apportate da Gust e possiamo anticiparvi che, se le premesse sono queste, i fan del celebre manga potrebbero avere fra le mani la battaglia finale che hanno sempre sognato.

Il primo Fairy Tail, offriva un sistema di combattimento a turni, molto tattico e abbastanza stratificato, dove la gestione delle posizioni di eroi e nemici aveva un'importanza fondamentale, poiché ogni incantesimo e abilità copriva specifiche aree di azione. Sebbene gli scontri fossero spettacolari, però, il ritmo restava piuttosto lento e statico.

Con Fairy Tail 2, Gust ha ascoltato attentamente le critiche ricevute dai fan, e dagli amanti dei JRPG, e ha puntato sul rendere maggiormente dinamica la formula, cercando di togliersi di scrollarsi di dosso le accuse di "aver svolto solo un buon compitino" per gli appassionati.

Il nuovo gameplay propone delle fasi esplorative all'interno di mappe dalla superficie piuttosto limitata, simile a quanto visto nella serie Atelier (di cui potete trovare il terzo capitolo su Amazon). Una volta avvicinati a un nemico, come da prassi, si passa alla modalità di combattimento. Il tutto avviene senza interruzioni di sorta con giusto una breve cutscene che introduce lo scontro.

Durante i combattimenti, si possono controllare tre personaggi attivi, uno dei quali viene comandato direttamente dal giocatore. Il sistema prevede l'uso di attacchi base concatenati su un breve intervallo temporale, seguiti da un periodo di recupero prima di poter attaccare di nuovo, una meccanica che richiama ancora una volta le dinamiche viste negli ultimi giochi della serie Atelier.

Ad ogni attacco standard mandato a segno, si accumula una certa quantità di mana, rappresentata da dei cristalli. Come potete immaginare, ogni personaggio ha delle abilità speciali che consumano questi cristalli, garantendo la possibilità di usare più volte la stessa abilità, consecutivamente, potenziandone l'effetto, ma rendendola più dispendiosa in termini di risorse.

In aggiunta, il sistema introduce affinità elementali, resistenze e debolezze che, se sfruttate al meglio, possono fare la differenza in battaglia. I combattenti possono essere cambiati facilmente con un solo clic, consentendo una costante rotazione del team attivo per adattarsi agli avversari.

La fluidità dei comandi, e la potenza percepita dagli attacchi dei vari personaggi, sono esaltate da un'ottima qualità delle animazioni e una messa in scena degna di nota. L’uso delle tecniche iconiche del manga, accompagnate da una colonna sonora dinamica ripresa direttamente dall’anime, rende gli scontri sempre coinvolgenti.

A rendere tutto ancora più interessante è la "Fairy Rank", che aumenta man mano che si concatenano attacchi speciali, potenziando progressivamente i danni. Una barra di shock, che si riempie durante gli attacchi, permette di eseguire combo devastanti tramite QTE e infliggere danni maggiorati quando il nemico diventa inerte.

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Il tutto funziona a dovere e indubbiamente è la virata migliore per accontentare i fan del manga, o dell'anime, e offrirgli quello che questa tipologia di produzioni dovrebbe riuscire a garantire sempre. L'unico dubbio, rimane sulla stratificazione del combat system, che in questo nuovo episodio sembra vertere più sulla messa in scena che sulla strategia, rischiando inevitabilmente di scontentare chi aveva apprezzato la formula da "JRPG leggero" del precedente capitolo.

Dal punto di vista tecnico, Fairy Tail 2 utilizza una grafica in cel-shading che permette di mantenere un buon livello di prestazioni anche su configurazioni meno potenti, basti pensare che sulla nostra Steam Deck siamo riusciti a giocarlo tranquillamente a 60 FPS, senza sacrificare eccessivamente la qualità visiva. L'atmosfera della gilda è riprodotta fedelmente, grazie a un cast di personaggi riprodotto nei minimi dettaglia e doppiato dagli stessi attori che hanno dato la voce ai vari protagonisti nell'anime.

Insomma, al momento per i fan di lunga data di Fairy Tail, questo sequel potrebbe rappresentare un'ottima occasione per godersi la seconda parte della storia con il giusto ritmo e con dei combattimenti altamente scenografici e molto più dinamici rispetto al precedente episodio. I dubbi rimangono tutti per quanto riguarda la varietà, la componente JRPG e, soprattutto, la stratificazione del combat system con il progredire dell'avventura, ma indubbiamente, dopo il precedente tie-in tanto intraprendente quanto riuscito solo a metà, Guts sembra aver intrapreso il percorso più idoneo per accontentare i fan di Fairy Tail.

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