Fade to Silence Recensione, stagione invernale mortale
THQ Nordic e Black Forest Games ci portano nel freddo e mortale mondo di Fade to Silence, sopravviverete a tormente e corruzione?
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a cura di Matteo Lusso
Fade to Silence non è né il primo né l'ultimo videogioco survival che si aggiunge al ramo sempreverde di questo genere. L'unico modo per riuscire a eccellere è quindi di offrire qualcosa di inedito e ambizioso, in grado di attirare e mantenere viva l'attenzione del giocatore. Black Forest Games, supportata da THQ Nordic, si è perciò addentrata nel mondo degli action RPG con le idee chiare e l'obiettivo di portare all'estremo la sopravvivenza in un ambiente ostile e brutale, aggiungendo anche qualche elemento horror.
La bianca eternità di Fade to Silence
Per riuscire in ciò e nonostante i nostri dubbi sulle reali capacità della software house di portare a termine questa impresa di programmazione, Fade to Silence è rimasto per circa due anni in Accesso Anticipato su Steam, fino ad aprile 2019, riuscendo però a uscire da quello che spesso diventa un vero e proprio limbo per molti giochi. L'idea alla base di tutto ruota attorno a un evento, inizialmente imprecisato, che ha fatto comparire sulla Terra un'entità simile a uno spirito in grado di causare un inverno perenne e di diffondere incessantemente una dannosa corruzione, da cui si sono generate anche le mostruose creature con cui abbiamo spesso a che fare.
La partita inizia infatti in media res con il protagonista, Ash, riportato in vita dallo stesso essere etereo e maligno che stiamo combattendo. Questo continuo ma limitato risveglio è infatti uno degli elementi chiave di Fade to Silence che ci permette di continuare la partita dopo ogni morte risvegliandoci al campo base, senza, tra l'altro, subire penalità o perdere ciò che abbiamo l'inventario - non è però possibile ricaricare un salvataggio precedente dato che il gioco salva solo in automatico. A ogni nostra dipartita si spegne tuttavia una delle fiammelle che rappresentano le nostre vite e una volta terminate arriva la permadeath. A questo punto perdiamo ogni progresso e il gioco semplicemente ricomincia da capo, se non fosse per una caratteristica che abbiamo davvero apprezzato: il Circolo del Tormento. A differenza degli RPG più classici, nei quali l'esperienza permette di migliorare le proprie abilità, Fade to Silence utilizza dei particolari punti, chiamati Schegge di Speranza, che si guadagnano solo quando si compiono per la prima volta particolari azioni. A ogni ciclo è quindi possibile spenderli per ottenere degli aiuti importanti all'inizio della partita, come ad esempio avere già delle scorte di cibo e legna, un maggior numero di vite o mantenere parte del nostro equipaggiamento.
È una meccanica accettabile che ben si inserisce all'interno dell'intero gameplay, che a propria volta offre tante possibilità e, soprattutto, una costante lotta contro il tempo mentre si cercano le risorse necessarie alla sopravvivenza ma anche all'espansione. Il mondo di gioco è infatti abbastanza vasto e diviso in più aree collegate direttamente fra loro dove è sempre presente un avamposto da conquistare. Ash può infatti eliminare parte della corruzione presente, diminuendo però la propria energia massima, ma grazie a ciò le fortezze nemiche possono diventare degli utili rifugi una volta liberati nonché destinazioni del viaggio rapido attivabile da altri avamposti o dalla base principale. L'avventura attraverso le lande ghiacciate di Fade to Silence ci spinge quindi sempre più lontano, facendoci affrontare pericoli via via sempre maggiori.
Naturalmente, per quanto a parole il gioco possa sembrare facile e privo d'ispirazione, al giocatore è richiesto impegno e attenzione legata principalmente alla gestione delle scorte e dei compagni. Questi ultimi sono reclutabili tra le nostre fila completando gli eventi presenti in determinate zone del mondo o semplicemente si presentano al nostro accampamento una volta raggiunti certi requisiti. Non aspettatevi però personaggi memorabili, quanto degli importanti tasselli per la nostra stessa crescita. Come già accennato, non esiste l'esperienza da guadagnare alla fine di un combattimento o durante l'esplorazione, ma possiamo ottenere equipaggiamento di livello superiore solo attraverso il crafting. I manufatti di alta qualità possono però essere prodotti solo dai compagni con le abilità adatte e il giusto edificio in cui lavorare. Il nostro seguito di persone va quindi nutrito e riscaldato affinché si mantenga efficiente: il legno e il cibo presente nelle riserve della base si riduce automaticamente ogni 24 ore, con una schermata che ci mostra la quantità disponibile e quella che sarà consumata.
L'esplorazione resta quindi fondamentale per racimolare almeno le risorse di base, anche se il gioco non ci richiede e anzi ci sconsiglia di farlo in prima persona. La mappa mostra infatti dove sono le aree di caccia e di raccolta di legno e minerali - i metalli non sono fondamentali per la sopravvivenza, ma servono per le creazioni avanzate. Il nostro compito è quello di abbattere almeno un albero, uccidere un cervo o picconare una roccia all'interno dell'area affinché la stessa diventi accessibile ai compagni fino all'esaurimento. Dal menù è possibile pure selezionare il lavoro da farli svolgere o semplicemente lasciarli gestire autonomamente. Purtroppo l'intelligenza artificiale presenta alcuni difetti nel comportamento e più volte ci è capitato di dover rianimare alcuni dei sopravvissuti in ipotermia perché non hanno trovato un riparo durante una tempesta o perché, molto banalmente, incastrati nello scenario. È comunque possibile essere accompagnati da uno di loro durante l'esplorazione: fortunatamente, se ci allontaniamo troppo ricompare subito al nostro fianco e, inoltre, in combattimento danno un grande aiuto. Purtroppo, anche in questo caso ci sono dei problemi. Ad esempio, per evitare di congelare abbiamo accesso un fuoco, tuttavia il nostro compagno di spedizione non si è avvicinato e alla fine è morto.
Fade to Silence presenta anche una modalità multigiocatore online, attivabile solamente quando siamo accompagnati da uno dei sopravvissuti: un'altra persona può prenderne il controllo diretto. Purtroppo non esiste il matchmaking, quindi si possono invitare in partita solamente coloro presenti nella propria lista amici. È una limitazione ma dopotutto si tratta di un extra che non risulta fondamentale per poter godere appieno del gioco.
In ogni caso, il più grande nemico in Fade to Silence è il freddo. Un indicatore in alto a destra ci avvisa quando siamo ormai al limite ed è necessario trovare un luogo abbastanza caldo. Sotto questo punto di vista la variazione di temperatura è molto curata e stare in una casa diroccata o dentro una galleria permette di ottenere qualche grado in più, facendo veramente la differenza, soprattutto se all'esterno è cominciata una bufera che fa calare bruscamente il termometro sottozero. Siccome sarebbe impossibile riuscire a spostarsi e raccogliere abbastanza materiali da riportare alla base, per rendere più semplice questa procedura abbiamo a disposizione perfino una slitta trainata da lupi addomesticati. È un'aggiunta che ci è davvero piaciuta e, a parte la fisica a momenti un po' fantasiosa, ben integrata. Peccato però che Ash non possa usare arco e frecce o la torcia per illuminare mentre è in movimento né travolgere e ferire i mostri che popolano quelle lande.
Fade to Silence è un gioco ricco di contenuti, anche se ciò ci porta rapidamente a quelli che sono i problemi della produzione. La parola chiave, sotto questo aspetto, è sicuramente "ripetitività": il gioco di Black Forest Games è molto ambizioso, forse perfino troppo, con il risultato che tutti gli elementi che lo compongono, pur funzionando, risultano piuttosto abbozzati. Il sistema di combattimento offre un attacco veloce, uno potente, la parata, la schivata, il blocco della visuale sul nemico e il consumo della stamina a ogni azione, sulla falsariga di Dark Souls, ma sfortunatamente è poco rifinito. Ovviamente il paragone con il gioco di From Software è impari, tuttavia Fade to Silence non offre una reale sfida e le morti sono invece dovute al fatto che dobbiamo tenere conto di tanti aspetti del gioco contemporaneamente - combattere con un mostro mentre un altro attacca dalla distanza e la corruzione genera casualmente delle mine non è facile, ma se presi singolarmente non si ha nessuna difficoltà a superare tutti questi ostacoli. Allo stesso modo, la costruzione della base è interessante ma a conti fatti sembra che serva più a rallentare il nostro avanzamento, costringendoci a raccogliere un gran numero di materie prime.
Ciò porta quindi a replicare ora dopo ora quello che facciamo dall'inizio. Ci teniamo però a sottolineare che questa è l'essenza di Fade to Silence e alla fine questo tipo di gameplay può piacere oppure no. Se non altro, gli sviluppatori sono comunque riusciti a confezionare un videogioco di cui andare fieri. Anche a livello estetico, pur non brillando rispetto alle produzioni più recenti con grossi investimenti alle spalle, si è infatti riusciti a ottenere un discreto colpo d'occhio. Il colore bianco della neve la fa da padrone diminuendo però un po' del dettaglio generale. Comunque, i modelli dell'ambiente e dei personaggi sono sufficientemente curati e nel complesso più che accettabili, inoltre gli effetti climatici sono ben riprodotti, soprattutto durante le bufere. Forse si sarebbe potuto osare di più con il dettaglio delle texture ma anche così, grazie pure al ciclo giorno e notte, il risultato è encomiabile; semplicemente non aspettatevi una grafica estremamente ricca quanto una proporzionata al budget. Purtroppo, è questo è l'aspetto che inficia più negativamente, quando si usa la slitta o si combatte in compagnia il gioco può andare vistosamente a scatti.
Ci sono poi delle scelte di design che, per quanto innocue, rendono davvero tediose certe azioni. Se siete nella base e tra le provviste avete tutte le risorse necessarie per preparare qualcosa, non potete farlo perché dovete prima trasferire i componenti da utilizzare nell'inventario. Non si può creare più di un oggetto alla volta e non potete spostare automaticamente il contenuto della slitta direttamente nel magazzino dell'accampamento, ma bisogna prima spostarlo nell'inventario. Sono dettagli che ripetuti tante volte finiscono per annoiare.
Le nostre conclusioni su Fade to Silence
Nonostante i difetti, Fade to Silence resta pur sempre un gioco più che discreto. Non è perfetto, alla lunga diventa ripetitivo, in certe situazioni soffre di gravi rallentamenti e la trama è presentata solo attraverso tante piccole cutscene - con doppiaggio in inglese ma almeno tutti i testi sono in italiano. Eppure, durante la nostra prova abbiamo apprezzato dover fare i salti mortali per riuscire a ottenere tutto quello che ci serve per sopravvivere, evitando in extremis la permadeath e dover ricominciare tutto da capo. Il gioco in sé non è difficile e basta una leggera dose di attenzione per riuscire a superare ogni sfida, ma non sono rari i momenti "sfortunati" in cui tutte le avversità si verificano assieme. In Fade to Silence si muore, e anche spesso, ma poter correre su una strada innevata con una slitta trainata dai lupi non ha prezzo.
Fade to Silence è disponibile su Amazon. Siete pronti ad affrontare l'inverno eterno e mostruose creature?
Voto Recensione di Fade To Silence
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Condizioni climatiche avverse.
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- Gestione delle risorse, della base e dei compagni.
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- Ambientazione abbastanza estesa.
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- Permadeath.
Contro
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- Trama intrigante ma narrata sbrigativamente.
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- Gravi rallentamenti in determinate condizioni.
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- Quello che si fa durante le prime ore lo si fa per il resto dell'avventura.
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- Combattimenti da rivedere.
Commento
Fade to Silence è un gioco con alti e bassi ma riesce nel suo obiettivo di intrattenere. Abbiamo infatti visto e giocato a tanti survival, ma la creazione di Black Forest Games riesce comunque a differenziarsi dalla concorrenza. Ci sono però dei difetti sia tecnici che legati a vere e proprie ingenuità e l'intera avventura è permeata da una certa ripetitività di fondo. Tuttavia il gameplay è abbastanza sviluppato, soprattutto per quanto riguarda la sopravvivenza a un clima sempre ostile che ci costringe a un'oculata gestione delle poche risorse disponibili.