Durante un'intervista con Axios, Matt Booty (Head of Xbox Game Studios) ha evidenziato il cambiamento nelle tempistiche di sviluppo dei videogiochi, sottolineando che l'industria e i fan devono comprendere che i periodi di sviluppo non sono più limitati a due o tre anni. In particolare, ha menzionato i giochi ad alto livello e con grande budget, che richiedono sempre più spesso quattro, cinque o anche sei anni per essere completati.
Nella generazione di console Xbox 360 e PS3, abbiamo visto numerosi grandi franchise rilasciare fino a tre giochi della stessa serie durante il ciclo di vita di una console, come ad esempio Gears of War, Halo (3, Reach, 4) e Uncharted. Tuttavia, nella generazione di Xbox One e PS4, questa frequenza di rilascio si è notevolmente ridotta a causa dell'aumento dei budget di sviluppo e del numero di persone coinvolte in ogni progetto.
Nonostante ciò, esistono ancora franchise annualizzati come Assassin's Creed (che ha regolarmente rilasciato un nuovo titolo ogni Natale, con una recente pausa) e Call of Duty (che ha mantenuto un ritmo annuale di rilascio per quasi 20 anni). Questi franchise riescono a mantenere questa cadenza grazie al coinvolgimento di diversi studi che si alternano nello sviluppo, permettendo loro di impiegare circa tre o quattro anni per completare ogni titolo.
Starfield, il gioco più atteso dell'anno per Xbox, segnerà il primo titolo rilasciato da Bethesda Game Studios dal 2015, quando venne pubblicato Fallout 4, creando un intervallo di quasi dieci anni tra i due giochi. Per fare un confronto, Fallout 3 venne rilasciato nel 2008 e, dopo un anno di espansioni, solo tre anni dopo abbiamo visto poi The Elder Scrolls V: Skyrim.
Considerando che Bethesda ha confermato lo sviluppo di The Elder Scrolls 6 tramite un teaser trailer mostrato nel 2018, è probabile che non vedremo il gioco completo per almeno 5-6 anni. Non proprio positivo per noi fan, ma forse è anche giunto il momento di farcene una ragione.