Exoprimal, futuro Giurassico | Provato

Abbiamo provato una versione di anteprima del particolare Exoprimal: ecco quelle che sono le nostre prime impressioni.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Di titoli multiplayer negli ultimi anni ne abbiamo visti davvero tanti. Da grandi successi, come Destiny, Fortnite o, perché no, anche GTA Online, a fuochi di paglia, nati con grandissime promesse e enormi potenzialità ma finiti presto per diventare opere abbandonate a sé stesse. L’esempio più lampante di tale categoria è sicuramente Anthem, con Evolve, Bleeding Edge e Battleborn che possono rientrare in tale elenco senza troppi problemi. Esistono poi tante opere nel mezzo, che non hanno raggiunto un successo enorme ma hanno saputo comunque ritagliarsi un buon pubblico, come l’interessante Outriders che ha anche ricevuto una ricca espansione negli scorsi mesi. In tale panorama altamente dinamico e assolutamente imprevedibile farà il suo esordio nel 2023 Exoprimal, opera PvPvE di Capcom che vede l’umanità costretta a combattere contro un’invasione di dinosauri. Un qualcosa, insomma, di decisamente particolare e che abbiamo avuto modo di provare in anteprima in una sessione dedicata.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Esoscheletri contro dinosauri

La versione che abbiamo potuto provare di Exoprimal, pensata soprattutto per fare da stress test all’impalcatura online del gioco, non ci ha ovviamente permesso di esplorare in lungo e il largo il futuro titolo di Capcom, ma ci ha comunque concesso di farci un’idea di quella che è la natura dell’opera. Exoprimal è, almeno da quanto emerso da questo primo approccio, un PvPvE in cui ci troveremo a combattere non solo contro innumerevoli dinosauri, ma anche con squadre avversarie. Il tutto utilizzando dei futuristici esoscheletri, dotati ovviamente di potenti corazze e delle ultime trovate ingegneristiche in quanto a industria bellica.

La modalità di gioco che abbiamo avuto modo di provare riesce in particolare a fondere particolarmente bene sia l’anima PvE del gioco che quella PvP. Le partite a Dino Survival, questo il nome ufficiale di tale modalità, si suddividono infatti in due fasi ben distinte, la prima delle quali incentrate sulle battaglie con le orde di dinosauri, e la seconda con l’altra squadra di avversari umani. A connettere tra di loro le due è il fatto che la prima è costruita come una sorta di corsa contro il tempo, visto che completarla prima del team nemico consentirà di cominciare la seconda parte di match in anticipo. Un vantaggio non da poco, soprattutto negli scontri più agguerriti dove anche una manciata di secondi può fare la differenza.

A rendere il tutto ancor più interessante e dinamico è il fatto che i vari match a Dino Survival non seguono tutti il medesimo canovaccio, e propongono le più svariate sfide al suo interno. Una volta ci è infatti capitato di scontrarci con la squadra avversaria per raccogliere nel più breve tempo possibile un determinato quantitativo di oggetti sparsi nella mappa, mentre un’altra volta, ad esempio, di dover portare un grosso cubo alla fine di un percorso difendendolo dagli assalti avversari. Nulla, insomma, di trascendentale o inedito rispetto a quanto presente in esperienze analoghe, ma la capacità di Exoprimal di amalgamare all’interno dello stesso match obiettivi e sfide tra di loro differenti è innegabilmente un’idea con del buon potenziale se implementata in modo adeguato.

La fantastica triade

La nostra difesa della terra dalle orde di dinosauri avverrà scegliendo un esoscheletro tra circa una decina di possibilità, a loro volta suddivise nella sacra triade dell’assalto/tank/supporto. Un leitmotiv a cui i giocatori di titoli a squadre sono decisamente abituati e che sembra tornare senza troppe varianti anche in Exoprimal.

Nonostante nella nostra versione di prova abbiamo potuto provare solo 5 tra gli esoscheletri finali, di cui solamente uno appartenente alla classe tank e uno alla classe di supporto, le impressioni che abbiamo avuto sono tutto sommato buone. Resta certo più di un dubbio sul bilanciamento complessivo delle classi, ma sarebbe in ogni caso sbagliato esporsi ora senza aver provato buona parte delle modalità di gioco e circa la metà degli esoscheletri disponibili.

Per il resto ogni configurazione che abbiamo avuto modo di provare si è rivelata interessante e dotata di un proprio perché. Sia che si ami combattere dalla distanza che melee, Exoprimal riesce a offrire diverse opzioni, pensate per adattarsi il meglio possibile agli stili di ogni giocatore. La presenza di differenti situazioni all’interno delle varie partite ben si sposa poi con un gran numero di diverse configurazioni e spinge le squadre a variare il modo in cui sono composte, onde evitare di trovarsi talvolta in netto svantaggio. Combattere decine di decine di dinosauri, un possente t-rex o, ancora, una squadra avversaria, sono infatti situazioni che possono essere affrontate più o meno agilmente in base a quello che è il proprio team.

Exoprimal: in conclusione

Alla fine dei conti questo primo incontro con Exoprimal ci ha quindi lasciato delle buone impressioni. L’opera di Capcom non sembra certo avere il carisma e gli stilemi per diventare qualcosa in grado di rompere il mercato e imporsi come nuovo fenomeno multiplayer, ma è innegabile come le carte in regola per fare bene ci siano tutte. Resta giusto qualche dubbio sulla stabilità del netcode, il bilanciamento degli classi e la versatilità delle varie modalità di gioco, ma per il resto Exoprimal pare essere decisamente divertente.

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