Exoborne ha le carte in regola per emergere? | Provato

Exoborne è un extraction shooter con meccaniche solide e un meteo dinamico scenografico, ma manca di elementi davvero distintivi.

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

I giochi del tipo "Extraction Shooter" hanno vissuto una rapida crescita in termini di popolarità negli ultimi anni e molti studi di sviluppo hanno cercato di capitalizzare questa opportunità sfruttando un po’ anche la stanchezza verso gli sparatutto battle royale. Exoborne, di cui abbiamo provato il playtest negli scorsi giorni, è uno dei tanti titoli in sviluppo che proveranno a ritagliarsi una fetta in un mercato già saturo di esperienze fotocopia. Riuscire a distinguersi è fondamentale per avere una chance di successo a lungo termine e non finire dimenticati nel giro di qualche mese, ma non siamo del tutto convinti che Exoborne abbia al momento queste qualità vincenti.

Per fare breccia non basta copiare al meglio ciò che funziona nei titoli di successo come Escape from Tarkov, c’è bisogno di qualcosa che differenzi il prodotto dagli altri. Prendiamo ad esempio Hunt: Showdown 1896 che con la sua ambientazione unica, un audio immersivo e un sistema di cacce e taglie ha creato un interessante gioco PvPvE. Diametralmente opposto si trova il meno conosciuto ZERO Sievert dell’italiana CABO Studio che si focalizza su un'esperienza single-player in pixel-art ma con tutti gli elementi di un extraction shooter, incluso il recente sistema meteo dinamico.

Exoborne: come funziona?

Il loop di gioco di Exoborne è piuttosto comune per il genere degli sparatutto a estrazione: i giocatori si lanciano nell'enorme mappa di gioco, completano in autonomia svariati obiettivi e cercano di raccogliere quanto più bottino possibile prima di raggiungere la zona di esfiltrazione. In caso di sconfitta, si perde tutto ciò di cui si era in possesso.

La mappa è strutturata in aree di basso, medio e alto rischio, che determinano la qualità del bottino e il grado di sfida, nonché la potenziale concentrazione di altri giocatori pronti a colpire solo nel momento in cui una squadra ha fatto fuori le minacce controllate dalla CPU. Tra eventi a tempo e numerosi punti da esplorare per la raccolta di risorse, la struttura di base funziona come ci si aspetterebbe da un gioco del genere.

A rendere più peculiare Exoborne è la presenza di effetti meteo dinamici che si scatenano sulla mappa di gioco per dare alle singole partite una variabilità maggiore. Tornadi devastanti, fulmini e scenografiche tempeste di fuoco determinano il modo in cui si interagisce con le aree della contea di Colton. La rapida caduta dei fulmini nelle vicinanze ci obbliga a trovare una strada alternativa in una corsa verso un riparo; le correnti che dal terreno ci sollevano in aria possono essere sfruttate e domate per accelerare la navigazione da un punto a un altro planando sui punti strategici dall’alto.

La mappa è infatti progettata per offrire un buon livello di verticalità sfruttabile anche grazie al rampino in dotazione. Essendo comunque l’area di gioco piuttosto estesa, tutti questi strumenti si rivelano efficaci per mantenere un ritmo di gioco rapido e intenso. Nel complesso, la presenza del meteo dinamico ci è parsa in questa fase meno impattante di quanto suggerito dal materiale promozionale. L’effetto scenico lascia indubbiamente sorpresi, ma a livello di gameplay non ha stravolto l’esperienza in modi così sorprendenti.

Un altro elemento che caratterizza Exoborne è il tecnologico esoscheletro chiamato exo-rig che viene equipaggiato prima di lanciarsi in missione. Migliore è l’exo-rig, migliori sono le possibilità di sopravvivenza. La scelta dell’equipaggiamento è determinante anche nelle abilità che si vogliono sfruttare in combattimento in base al proprio stile di gioco. Gli exo-rig sono suddivisi in 3 categorie: leggeri, medi e pesanti e offrono diverse abilità. Ad esempio, noi ci siamo trovati bene con la classe di peso media del Viper STR3 e con la possibilità di scattare ed effettuare un attacco corpo a corpo per liberarci delle minacce ravvicinate.

A livello di personalizzazione, gli exo-rig possono essere migliorati con dei moduli aggiuntivi per aggiungere modifiche che influenzano le abilità e permettono di adattare il personaggio a varie sfide. Il playtest è stato molto generoso in termini di risorse per il crafting ed equipaggiamenti recuperati nelle scorribande online, ma dalla prova non è emersa una particolare propensione alla creazione di build diversificate in grado di cambiare gli approcci a un match. Chiaramente questo è un aspetto che potrà essere espanso e approfondito in futuro con un più attento occhio anche al bilanciamento e alla varietà offerta, ma al momento l’approccio di personalizzazione ci è parso piuttosto generico seppur funzionale.

Conclusioni

Exoborne ha un impianto solido e meccaniche familiari per tutti gli amanti del genere, ma al momento non sembra portare innovazioni di rilievo che possano renderlo un punto di riferimento in un mercato già dominato dai titoli più conosciuti. Gli exo-rig offrono delle possibilità di personalizzazione, ma la varietà di build non è ancora così profonda da stravolgere le strategie di gioco.

Effetti come tempeste di fuoco, fulmini e tornado rendono il mondo di gioco più vivo e imprevedibile, aumentando il coinvolgimento e costringendo i giocatori a ripensare i loro percorsi, tuttavia, se le condizioni atmosferiche si ripetono senza variazioni significative in grado di impattare maggiormente il gameplay, rischiano di perdere il loro effetto sorpresa dopo poche partite.

Senza una forte identità e senza fattori più marcati che influenzano le strategie di combattimento, il rischio, per Exoborne, è di perdersi nel mare degli extraction shooter.

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