Nei mesi prima del grande annuncio videoludico di Google, un po' tutti pensavamo che il colosso di Mountain View avesse in programma il rilascio di una console, con sì una particolare enfasi sullo streaming, ma comunque immaginata come un oggetto fisico da posizionare in casa: Stadia non si è rivelata, in alcun modo, ciò. Il cambiamento, rispetto alle proposte di Sony e Microsoft, è netto, ma qualcosa di simile ci sarà: le esclusive. Cosa intende Google, però, quando parla di "esclusive di Google Stadia"?
Phil Harrison ha affermato, a questo proposito: "C'è stata una conversazione tra me e Google, prima che io entrassi nella compagnia. Il mio punto di vista, per poter dare ai giocatori esattamente ciò che volevamo promettere, era che dovevamo costruire dei nostri giochi. Dovevamo creare delle esperienze che fossero esclusive di Stadia; si trattava di una direzione fondamentale verso la quale muoverci."
Ha poi continuato: "Capisco che la parola 'esclusive' può alle volte essere un termine difficile. Vorrei più che altro che si parlasse di giochi che sono costruiti specificatamente per un data center. E se poi questi giochi appaiono su altre piattaforme di streaming, va bene, perché significa che gli sviluppatori hanno iniziato a innovare e a pensare al futuro e alla creazione di giochi da 21° secolo, piuttosto che giochi da 20° secolo."
Harrison ha poi sottolineato che i giochi creati da Google in prima persona saranno esclusive di Stadia. Durante la conferenze è stato confermato che Jade Raymond guiderà un nuovo team first party chiamato Stadia Games and Entertainment: non solo esso dovrà lavorare su alcune esclusive di Stadia, ma darà supporto agli sviluppatori di terze parti. Google ha già iniziato a lavorare alacremente per supportare i developer, stringendo collaborazione con Unreal Engine, Unity e Havok.
Pare quindi che potremo godere di esclusive di Stadia, pensate proprio per sfruttare le funzioni uniche che sono state mostra durante la GDC. Diteci, cosa ne pensate?