Sono certo che scrivere un articolo del genere susciterà diverse reazioni nei commenti, ma ho deciso di rischiarmela e dire comunque la mia sull'argomento Epic Games Store. Sinceramente ho voluto attendere per capire la serietà stessa di Epic Games, ma visto che le cose non fanno altro che migliorare vale la pena spendere due parole sulla crescita del loro store e di quanto stia facendo bene a tutto il mercato PC Gaming.
Prima di partire volevo sottolineare una cosa fondamentale: tutti gli store stanno offrendo cose ottime e si stanno contraddistinguendo per qualcosa, meritando di essere apprezzati. Steam è uno di questi, ma siccome l'utenza è ancora troppo, davvero troppo negativa verso Epic Games, è corretto ragionare sul fatto che certe cose, in realtà, non possono fare altro che portare benefici importanti a tutti i giocatori, compreso il loro store.
Iniziamo dal principio: perché Epic Games non è ben vista? Questa domanda fa anche un po' sorridere visto che fino a qualche anno fa l'azienda del Maryland era una delle più amate del settore. D'altro canto, come si fa detestare una software house che ti sforna capolavori come Gears of War e Unreal Tournament? Giochi hardcore per giocatori hardcore. Le cose sono inevitabilmente cambiate con l'avvento, non di Fortnite, ma del battle-royale di Fortnite. Il suo cambio di focus e la sua popolarità esaltata da bambini e ragazzini ha immediatamente fatto storcere il naso agli appassionati dei titoli Epic, bruciati ancora dalla cancellazione del "reboot" di Unreal Tournament sviluppato insieme alla community.
Col passare degli anni e l'aumentare dei ricavi di Fortnite, Epic ha avuto la saggia idea nell'investire dapprima nel lancio di Epic Games Store e successivamente con l'acquisizione di Psyonix Studios - gli autori di Rocket League . Inizialmente il client dell'azienda americana era visto come un plus, un semplice hub per avviare giochi di Epic Games e nulla più, ma in breve tempo le cose hanno preso una piega diversa, soprattutto con l'arrivo delle prime esclusive.
L'introduzione dei giochi in esclusiva sul client ha destato sin da subito polemiche e insulti, il tutto nonostante ci fossero delle dichiarazioni precise da parte dei publisher collaboranti come Deep Silver - Metro Redux - 505 Games - Control - e Gearbox - Borderlands 3. In realtà molte aziende hanno cominciato a collaborare con lo store di Epic, sottolineando una serie di vantaggi, il primo fra tutti la percentuale sui ricavi. Steam - come la maggior parte degli store - prende circa il 30% dagli sviluppatori, mentre Epic chiede solamente il 12%; capite bene che questa enorme differenza di percentuale spinge gli sviluppatori a puntare tanto sullo store dei creatori di Fortnite. Valve si è ovviamente difesa, specificando che meno del 30% non è sostenibile per lo store e non è possibile garantirlo.
C'è da dire che Epic Games Store non è stato perfetto per diversi mesi e ancora oggi merita senz'altro di migliorare, inoltre non possiamo negare che la concorrenza sia stata decisamente aggressiva. Proprio recentemente i Mega Saldi di Epic Games hanno messo in luce una serie di sconti folli, non tanto per le percentuali, ma soprattutto per il bonus di 10 euro ogni 15 euro d'acquisto, una cosa mai vista. Ad aggiungersi a tutto questo ci sono ovviamente i giochi regalati, ben 2000 dollari di titoli completamente gratuiti per tutti, tra cui anche: GTA V, Civilization VI e tantissimi altri.
Tutto questo per entrare nel cuore dei giocatori. Detto ciò, come si fa davvero ad andare contro a un'azienda del genere? La concorrenza sta portando benefici a tutti i giocatori PC, ad oggi i più fortunati e probabilmente la community che sta giocando più di tutti grazie alle decine di titoli regalati. Anche tutte le polemiche nate nei confronti delle caratteristiche mancanti di Epic Games Store sono ormai "lacrime nella pioggia", esattamente come la citazione di Blade Runner. Piano piano, le funzioni richieste stanno arrivando e addirittura alcune sono forse più convenienti di altri store, come il rimborso economico di titoli acquistati prima di uno sconto.
Passiamo ora ai benefici portati da Epic Games a tutti gli sviluppatori. Ha stretto accordi con Remedy, Playdead e genDESIGN per sviluppare giochi in esclusiva per lo store, giochi di cui lo sviluppo è finanziato da Epic stessa e titoli che sono prodotti da tre delle migliori software house indipendenti presenti nel settore - Control, Inside, Shadow of the Colossus. Collaborazioni con tanto di clausole trasparenti per tutti: divisione dei profitti a metà, libertà e controllo delle proprietà intellettuali dal punto di vista creativo. Quale altro publisher fa cose del genere per supportare un proprio store su PC? Per non parlare del recente annuncio dell'Unreal Engine V, un motore che garantirà free royalties su tutto il primo milione di guadagni, passando a un mero 5% in caso di superamento della soglia.
Ora, pensiamoci: è Epic Games che sta facendo la cattiva continuando a investire nello sviluppo del PC Gaming, oppure sono gli altri store, in particolare Steam, che non riescono ad adeguarsi? La realtà ad oggi dice che Epic Games Store sta lentamente acquisendo pubblico, il lavoro da fare è ancora lungo, ma si sta continuando a migliorare e a investire, mentre dall'altra parte della barricata si è notato una certa apprensione, con i saldi Steam oggettivamente peggiorati rispetto a qualche anno fa. La concorrenza sta portando comunque benefici anche a Valve, basti pensare che l'azienda è tornata allo sviluppo dei suoi brand - vedi Half-Life Alyx - anche per cominciare a dire la sua in una situazione concorrenziale.
Detto questo, fuoco alle polveri. Ditemi che cosa ne pensate, commentate, discutiamone. Voglio sapere la vostra su questo ragionamento, voglio capire se dopo tutti i giochi regalati, tutti gli sconti sensazionali, tutta la crescita di Epic Games Store e i vantaggi per videogiocatori e sviluppatori, si può ancora parlar male di Epic Games Store. L'apporto che sta dando al PC gaming è davvero evidente, penso che sia giunto il momento di cominciare ad abbandonare la bandiera delle proprie ragioni e cominciare ad ammettere che la concorrenza faccia bene, anzi che dico, benissimo.