Epic Games, Google ha tentato l'acquisizione

Mountain View ha provato a mettere le mani su Epic Games, con un timing dell'operazione decisamente molto, molto sospetto.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Mentre oggi Epic Games e Google sono in causa (insieme ad Apple), c'è stato un momento in cui tutta la storia dei videogiochi moderni era arrivata ad una sorta di sliding door. Come emerge dai documenti in mano alla Corte della California, infatti, Big G avrebbe tentato di acquisire la società dietro Fortnite, Unreal Engine e Gears of War. Una manovra che ovviamente non è stata finalizzata ma che resta sicuramente interessante, soprattutto per i tempi e i modi in cui si sarebbe consumata.

Google non ha infatti valutato l'acquisizione di Epic Games nel 2018, quando Fortnite era oramai sulla strada del successo planetario. Mountain View voleva acquistare la società di Tim Sweeney solamente prima dell'avvio della causa, per evitare appunto di finire in tribunale. Un piano di cui neanche il board dirigenziale del team di sviluppo e publisher era a conoscenza, tanto che è stato scoperto appunto durante il processo. E ovviamente le reazioni da parte di Sweeney e soci non sono mancate e (come al solito, nel tono dei personaggi) sono state abbastanza dure.

Immediatamente alla pubblicazione dei documenti da parte di The Verge, infatti, Tim Sweeney (boss di Epic Games) ha risposto in maniera piuttosto dura tramite Twitter. "Eravamo all'oscuro di tutto [...] scopriamo adesso che Google voleva acquistarci per interrompere la nostra competizione con il loro store", si legge nel cinguettio lanciato al momento di questa rivelazione. L'obiettivo di Big G, d'altronde, era molto semplice: impedire pericolosi precedenti. "Non sappiamo se si trattasse di un'acquisizione con negozazione o un hostile takeover", ha concluso Sweeney.

Con la causa che vede coinvolti Epic Games, Google e Apple in Nord America sicuramente non si respira un'aria di felicità e di gioia. E ancora una volta questi documenti e queste dichiarazioni ci dimostrano che allo stato attuale non stiamo parlando di più di un settore che produce "sogni e divertimento" ma di veri e propri squali e capitani d'Industria, disposti a fare di tutto pur di massimizzare profitti.

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