Enotria The Last Song | L'ultimo provato prima della recensione

Durante la Gamescom 2024 abbiamo provato per un'ultima volta prima della recensione l'italianissimo souls-like Enotria The Last Song.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

La nostra amata Italia non è purtroppo mai stata terreno particolarmente fertile per la creazione di videogiochi. Al netto di Milestone, che ci ha ad esempio regalato il recente e divertente Monster Jam Showdown, i due riuscitissimi Mario+Rabbids di Ubisoft Milano e gli apprezzati Assetto Corsa di Kunos Simulazioni sono infatti pochi i titoli tripla A di rilevanza internazionale che hanno preso vita nel nostro paese. Fortunatamente la situazione, soprattutto nel panorama indipendente, sta migliorando di anno in anno, ma è evidente come siano ancora diversi i passi da fare prima di arrivare allo stesso livello delle principali nazioni europee.

Proprio per tale motivo Enotria: The Last Song di Jyamma Games è diventato fin dal suo annuncio uno dei titoli più chiacchierati in Italia, con critica e pubblico vogliosi di saperne di più su questo intrigante souls-like creato e ambientato nel Bel Paese. Un’opera che arriverà sul mercato tra qualche settimana, per l’esattezza il prossimo 19 settembre, e che abbiamo avuto l’occasione di vedere in anteprima alla Gamescom 2024.

La bella Italia

Durante la celebre fiera di Colonia abbiamo infatti avuto modo di vedere il gioco in azione per quasi un’oretta in compagnia di game director e di alcuni sviluppatori del titolo e di provarlo anche per una breve sezione. Tutto il necessario, insomma, per farsi un’idea più chiara su Enotria: The Last Song in vista dell’oramai prossimo lancio.

La prima cosa che ci è balzata all’occhio è sicuramente una grande direzione artistica. Le zone che abbiamo avuto modo di vedere ci hanno infatti positivamente colpito, in particolare la cittadina posizionata verso la fine del nostro appuntamento. Ispirata ai bellissimi paesi liguri delle Cinque Terre, tale location ci ha fatto subito sentire a casa, come se stessimo girovagando in uno degli innumerevoli bellissimi borghi italiani.

A concorrere in tale senso è l’accesa palette cromatica scelta, con Enotria che riesce a regalare ambientazioni colorate e vivaci, differenti da quelle cupe e oscure che sono solitamente presenti nei souls-like. Una scelta, come raccontatoci da Jyamma Games, voluta proprio per differenziarsi dai competitor e per permettere alle zone ispirate al nostro paese di splendere al meglio.

In Enotria The Last Song vi è però ovviamente ben più di una minaccia, con l’orrore e la malvagità che attanagliano zone e abitanti del gioco. La narrazione ambientale, che tanto abbiamo amato nei titoli di From Software, torna ad esempio anche qua, vedi con tavole imbandite a festa con arti sanguinolenti e scalpi serviti nei piatti, sebbene non voglia essere criptica e oscura come quella dei Dark Souls.

Indubbio in ogni caso come la parte più riuscita a livello artistico sia proprio quella ispirata alle bellezze del nostro paese. Chiese, affreschi, ponti, vigneti, strade di ciottoli e quant’altro riescono, almeno nelle aree da noi osservate, a innalzare Enotria da tale punto di vista e a dotarlo di un driver di differenziazione non indifferente. Non preoccupatevi in ogni caso se preferite altre ambientazioni: non tutto sarà sempre colorato e nel gioco saranno presenti anche aree più oscure e malate, proprio come ci si aspetterebbe da un buon souls-like.

Maschere e parry

Sul piano del gameplay, Enotria The Last Song si sviluppa sugli oramai classici crismi da action-RPG stabiliti da From Software, inserendo però anche qualche intrigante variabile. Il tutto ruota infatti intorno alla tematica delle maschere, che permettono di variare sensibilmente caratteristiche e stili di gioco del proprio personaggio. La possibilità di cambiarle al volo, poi, consente al giocatore di adattarsi meglio ai pericoli che gli si pongono di fronte.

Da segnalare, poi, un focus molto più spostato sul parry rispetto che sull’utilizzo statico dello scudo. Non esistono infatti in Enotria The Last Song degli scudi veri e propri, bensì delle gemme che modificano il funzionamento del parry, dilatandone o restringendone la finestra e modificandone gli effetti. Un trade off tra facilità di utilizzo e potenza della parata, in modo tale da consentire a chiunque di sfruttare il parry in base alle proprie abilità.

Per il resto skill tree e magie completano un gameplay tradizionale, che ha come obiettivo quello di far sentire subito a proprio agio gli amanti del genere, senza confonderli con meccaniche completamente innovative o stravolgimenti del sistema di gioco.

Sulla carta il tutto sembra funzionare bene, ma deve essere valutato sul lungo periodo e in quanto a bilanciamento. Dopo una prova di una tale durata non ci è infatti possibile sbilanciarci troppo a riguardo e affermare per esempio se la trovata delle maschere sia riuscita. Per saperne di più, insomma, vi rinviamo alla recensione finale del gioco che troverete sempre su queste pagine.

Un buon bicchiere di vino

Un altro paio di aspetti che abbiamo avuto modo di conoscere di Enotria The Last Song alla Gamescom 2024 sono infine quelli relativi agli status alterati e ai puzzle disseminati nel gioco. I primi utilizzano un approccio particolare e sono basati anch’essi su aspetti tipici dell’Italia. Il vino, ad esempio, crea ubriachezza, abbassando le difese ma al contempo aumentando l’attacco.  Non vi sono quindi status solamente negativi o esclusivamente positivi, ma degli effetti ibridi che il giocatore deve imparare a conoscere e sfruttare.

I puzzle, invece, si basano su dei portali da attivare e che danno vita a nuovi passaggi. Molti di essi sono poi a tempo e devono essere utilizzati nella giusta sequenza per riuscire a venire a capo dell’enigma e ottenere la relativa ricompensa.

Per dovere di cronaca impossibile non citare infine qualche piccolo bug e, soprattutto, una distanza di visuale non esattamente ottimale, con gli elementi dello scenario più lontani che compaiono o diventano di colpo più definiti mentre ci avviciniamo. Ci è stato in ogni caso assicurato dai ragazzi di Jyamma Games che si tratta di uno degli aspetti su cui stanno lavorando più alacramente in queste ultime settimane prima del lancio e il 19 settembre la situazione a riguardo dovrebbe pertanto essere decisamente migliore.

Enotria The Last Song: in conclusione

Questo primo incontro con Enotria The Last Song ci ha insomma sicuramente incuriosito, lasciandoci una direzione artistica interessante e un gameplay all’apparenza solido. Resta solo da valutare la resa del gioco nel corso del tempo e il suo bilanciamento, ma quanto visto ci ha tutto sommato soddisfatto. Per saperne di più, del resto, manca oramai comunque davvero poco.

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