L'E3 (Electronic Entertainment Expo), gestito da The ESA, sta da tempo dando l'impressione di aver perso la propria centralità all'interno del mercato videoludico. L'edizione 2019 ha visto l'allontanamento di molte società: per iniziare, Sony ha completamente saltato l'evento, Electronic Arts, Ubisoft e Bethesda hanno preferito sfruttare luoghi esterni per le proprie presentazioni, mentre Activision ha rinunciato alla propria presenza sullo showfloor per la prima volta, preferendo organizzare un incontro in un vicino hotel.
Come indicato anche da Daniel Ahmad, noto analista di Niko Partners, l'evento non attira più di tanto l'attenzione del pubblico, essendo storicamente maggiormente dedicato ai media. La Gamescom 2019, ad esempio, ha potuto contare su 373.000 ingressi, contro i 66.000 dell'E3 2019. L'Electronic Entertainment Expo pare quindi faticare da entrambi i lati della barricata, ovvero sia dal lato consumatori che dal lato esperti del settore.
Ora, tramite le pagine di GameDaily, scopriamo una presentazione nella quale viene spiegato che The ESA sta pianificando una serie di strategie per dare nuova vita all'E3. Purtroppo, pare che parte dei piani siano basati sull'idea di pagare delle partnership con i media e con i principali influencer per dare risalto all'evento e ai suoi contenuti, con lo scopo di "controllare il contenuto e il messaggio". Si fa inoltre l'esempio dello show "Tech Impact" della CNBC, usato come prova di questa idea: peccato che tale show non è mai stato segnalato come sponsorizzato.
Pare comunque, secondo quanto emerso dalla presentazione, che The ESA non voglia trasformare completamente l'evento in una kermesse consumer, lasciando comunque una giornata a disposizione esclusiva della stampa. Ci sono poi altri piani, come il redesign dello showfloor. Anche ammesso che il leak si riveli corretto al 100%, non è affatto detto che queste proposte vengano tutte messe in atto. In ogni caso, è chiaro che l'E3 si trova in un forte momento di transizione. Voi cosa ne pensate?