Quella di Dune è sicuramente una delle saghe fantascientifiche più conosciute e amate di tutti i temi. Lotte di potere, intrighi politici e religiosi, ma anche temi come la sopravvivenza umana e l’ecologia: il ciclo letterario creato da Frank Herbert è senza ombra di dubbio alcuno uno dei mostri sacri del genere, considerato da alcuni anche come la più grande opera fantascientifica mai scritta. Un successo tornato nuovamente in auge nel corso dell’ultimo anno grazie all’omonimo film di Denis Villeneuve, capace di portarsi a casa ben sei statuette ai premi Oscar del 2022. L’inizio di una nuova vita, insomma, per la saga di Frank Herbert, che si appresta ad accogliere domani, 26 aprile 2022, anche la versione ad accesso anticipato dell’intrigante Dune Spice Wars, strategico di Shiro Games che abbiamo potuto provare nelle scorse settimane e di cui siamo finalmente pronti a parlarvi.
Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: ASUS ROG STRIX Scope TKL Deluxe Cherry MX Red
- Mouse: Razer DeathAdder V2 Mini
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Alla ricerca della spezia
Come insegna l’universo narrativo di Frank Herbert, e come del resto suggerisce anche il nome stesso del gioco, Dune Spice Wars è uno strategico che ha come fulcro la guerra per il controllo di quella preziosissima risorsa chiamata spezia e come teatro la pericolosissima Arrakis. Così come l’opera narrativa anche la trasposizione videoludica di Shiro Games, che abbiamo imparato a conoscere nel piacevolissimo Northgard, non si concentra sulla pugna nuda e cruda, bensì su un complesso sistema di equilibrismi fatto da politica, diplomazia, economia e, ovviamente, anche potenza bellica.
Nel corso delle varie vicissitudini per il controllo di Arrakis potremo impersonare una tra quattro differenti fazioni, che ben si sposano ai differenti stili di gioco. Casa Atreides, ad esempio, è incentrata più sull’approccio diplomatico, grazie ad un’abilità che facilità l’annessione pacifica di altri territori e un maggior numero di benefici derivanti dal Landsraad, assemblea nobiliare dell’Imperium. La Casa Harkonnen, invece, ha uno stile decisamente più aggressivo, contraddistinto da abilità incentrate sull’oppressione e sul terrore militare, vedi ad esempio la capacità di incrementare la produzione dei vari villaggi facendoli presidiare da della milizia. I contrabbandieri si muovono invece più nell’ombra, potendo installare punti di comando all’interno di villaggi avversari e avendo un accesso preferenziale al mercato nero di Arrakis. I Fremen, infine, possiedono delle truppe che richiedono meno risorse giornaliere per essere mantenute, al netto, così come i contrabbandieri, di un limitato accesso ai benefici del Landsraad.
Il controllo di Arrakis
Nell’unica modalità attualmente disponibile nella versione ad accesso anticipato di Dune Spice Wars è possibile immergersi in una scacchiera per il controllo di Arrakis, dove è necessario estendere la propria autonomia di tassello in tassello per ottenere i propri obiettivi. Ognuna di queste micro-zone sono contraddistinte nella quasi totalità dei casi da un villaggio, di cui prendere o mantenere il controllo, e da qualche risorsa naturale. La più importante, ovviamente, è la spezia, ma per la sua egemonia è obbligatorio concentrarsi anche su altri materiali e beni, in modo tale da sostenere l’esercito e la crescita della propria fazione. La spezia può essere sia venduta per denaro che immagazzinata in modo tale da essere pronti a pagare le tasse all’impero. Il tutto con un tasso di scambio variabile, con il trade-off tra vendita e immagazzinamento della spezia che continua a cambiare di giorno in giorno le carte in tavola.
Per avere il controllo non solo della spezia ma anche di tutte le altre risorse è necessario prima esplorare le varie zone della mappa con degli ornitotteri e poi ottenerne il controllo con il dispiegamento della forza militare. Oltre al poter trionfare tramite l’assoggettamento dell’intera Arrakis, è possibile vedere la schermata di vittoria di Dune Spice Wars anche attraverso l’egemonia, ossia un valore che aumenta effettuando determinate azioni, come ad esempio la raccolta di spezia, o facendosi proclamare governatori di Arrakis. Tre strade per un unico obiettivo insomma.
A dispetto dell’impatto dei primi minuti di gioco, dove l’opera di Shiro Games potrebbe erroneamente sembrare non troppo profonda, proseguendo nelle partite emergono sempre più variabili da tenere in considerazioni, coadiuvate da corposi e articolati alberi della tecnologia a disposizione di ogni fazione. Già ad oggi, in attesa di tutto il tuning che verrà portato al titolo durante il periodo di early access, la lotta per il dominio di Arrakis è soddisfacente, basandosi un su un equilibrio studiato ma in bilico, dove tutto deve essere analizzato a puntino e nei giusti tempi.
Dune Spice Wars, tirando le somme
Dune Spice Wars, insomma, è fin da ora in questa sua versione fresca di early access, qualcosa di degno d’attenzione, capace di catturare l’interesse tanto dell’amante degli scritti di Frank Herbert quanto quello dell’appassionato del genere. Resta ovviamente qualche dubbio sulla campagna e sul comparto multigiocatore, modalità ad oggi totalmente assenti ma previste prima del rilascio della versione completa del titolo attesa tra circa un anno, ma per il resto quanto orchestrato da Shiro Games sembra essere di buona fattura e ci ha convinto durante questo primo approccio. Consigliato per chi cerca soprattutto qualcosa di più ragionato e non un’esperienza mordi e fuggi.