DualSense Edge | Recensione - Costoso, ma è il meglio su PS5?
Abbiamo avuto la possibilità di parlare in anteprima del nuovo DualSense Edge, il controller PRO di PS5, ecco che cosa ne pensiamo!
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
Sony PlayStation è pronta a lanciare sul mercato DualSense Edge, un gamepad professionale pensato per entrare a gamba tesa in quello specifico segmento di mercato dedicato a tutti coloro che amano giocare ad alti livelli o, molto semplicemente, cercano il massimo delle prestazioni da una periferica di questa tipologia.
Immancabilmente, la presentazione di periferiche di questa tipologia, genera sempre discussioni sull’effettivo utilizzo, e sulla reale utilità, di quest’ultime ma per chi, come me, ha avuto il piacere di giocare competitivo per diversi anni, sa bene quanto, molte delle funzioni aggiuntive proposte da questa peculiare tipologia di controller, possano migliorare le performance in gioco.
È oramai da qualche giorno che provo DualSense Edge su PS5 e devo ammettere che il modo di giocare cambia radicalmente, tuttavia ho ancora qualche dubbio in merito al prezzo di listino proposto da Sony, forse un pò troppo elevato per quello che offre il mercato consumer e con alcune dissonanze rispetto a quanto propone oggi la concorrenza… e no, non mi riferisco a Microsoft.
DualSense Edge, la questione “prezzo”
Prima di addentrarmi nell’analisi del DualSense Edge, vorrei spendere qualche parola in merito all’elemento che più di tutti a fatto discutere l’utenza nei mesi antecedenti la sua uscita: il prezzo. Dunque, innanzitutto bisogna chiarire una cosa fondamentale, lanciarsi in una comparativa diretta con l’Elite Controller di Microsoft è uno degli errori più grossolani che si possano fare. Questo non perché sia concettualmente errato ma per il semplice fatto che, per tutta una serie di motivazioni che vi andrò a illustrare, i paragoni con il DualSense Edge vanno fatti con quei gamepad che si pongono nella stessa categoria, ovvero i “pro-controller” per PS5 ed eventualmente per PlayStation 4.
Il motivo è molto semplice: Sony, oltre ad aver una evidente direzione orientata verso i “prezzi premium” forte della potenza del suo nome, già dalla generazione di console precedente ha sempre venduto a caro prezzo la licenza d’uso della suo protocollo wireless proprietario (molto banalmente quello che permette ai controller di connettersi alla console e avere una latenza molto, molto bassa), questo ha portato numerosi produttori di controller terze parti (quali Nacon, Thrustmaster, Razer e Astro) a offrire controller di terze parti a prezzi davvero elevati e a trovare soluzioni alternative, come nel caso di Thrustmaster con il suo eSwap, che offrissero qualcosa di così peculiare da far passare in secondo piano l’assenza di una connessione senza fili.
Al contrario Microsoft non ha, quasi, mai ceduto il suo protocollo wireless e quando lo ha fatto le soluzioni immesse sul mercato da produttori di terze parti si sono rivelate ben più dispendiose del prezzo a cui il colosso di Redmond ha da sempre proposto il suo Elite Controller (basti pensare ai recenti Scuf).
Al netto di tutto questo, quindi, bisogna considerare che il DualSense entra in un mercato che attualmente vede solo tre reali competitor: Scuf Reflex (249,99€), Razer Wolverine V2 PRO (299,99€) e il Victryx Pro Hybrid (199,99€). Per quanto fare comparative con il prezzo dell’Elite Controller di Microsoft rimanga la soluzione più pratica, e qualunquista, per sciorinare le cosiddette “chiacchiere da bar”, inserire il DualSense Edge nella giusta categoria di appartenenza permette di fare delle comparative più accurate, precise e, soprattutto, corrette.
Tutto questo mi ha portato a giustificare il prezzo del DualSense Edge? Non proprio. Le differenze con i tre diretti contendenti sono parecchie e non sempre il confronto diretto fa uscire il nuovo controller di Sony con le ossa tutte intere ma sono altresì certo che “l’effetto Apple” dato dal possedere un oggetto considerato dal popolo “premium” e la cura con cui Sony ha confezionato il suo primo gamepad professionale, lo faranno diventare un “must buy” per tantissimi giocatori… anche per quelli che non hanno idea di a cosa serva realmente un pro controller.
Come vi spiegherò nel dettaglio a breve, molti dettagli potevano, e dovevano, essere curati maggiormente considerando il prezzo importante del controller, così come la testardaggine di Sony nel non voler proporre una soluzione modulare continuerà a far vertere una certa fetta d’utenza verso soluzioni di terze parti, ma è indubbio che se il DualSense Edge avesse coperto ogni caso d’uso, non ci sarebbe stato più spazio per le aziende che immettono controller compatibili sul mercato, vanificando ogni tipo di accordo commerciale stipulato negli anni.
Mi ha fatto comunque sorridere come ogni controller di terze parti per PS5, presenti una data d’uscita successiva a quella del DualSense Edge, permettendo quindi a Sony di “aprire le danze” e arrivare prima sul mercato.
E ora… vediamo cosa offre il DualSense Edge.
DualSense Edge, com'è fatto
A una prima occhiata ed esteticamente, il nuovo DualSense Edge non differenzia molto dal classico DualSense, se non per alcune caratteristiche che vi andrò a spiegare successivamente. Partiamo dal peso, ove l'originale controller pesa 280 grammi, questa versione PRO arriva a 330 grammi e posso garantirvi che in mano si avverte da subito la differenza. In questo contesto, un peso aggiuntivo è certamente un aspetto positivo.
I colori scelti sono bianco e nero; ho fortemente apprezzato il contrasto, trovando il gamepad molto elegante ed esteticamente appagante. la touchbar è ricoperta di simboli PlayStation, così come il grip (già presente nel pad classico) è ora in PVC e non in semplice plastica.
Nella parte frontale possiamo trovare due tasti aggiuntivi Fn, poco sotto gli analogici. Quello di sinistra è utile per cambiare rapidamente tra i tre profili impostati, mentre quello di destra è principalmente dedicato al volume della chat.
La scocca nera lucida che avvolge gli analogici può essere rimossa attraverso un bottone di rilascio posteriore, questo permette all'utente di accedere ai moduli analogici, rimuovendoli semplicemente alzando una piccola levetta e sfilando tutto il compartimento. Tutto ciò si presenta come una soluzione per il famigerato "drifting" (vale a dire quella problematica che affligge diversi controller moderni e che provoca un movimento non richiesto dell'analogico) ma allo stato attuale del mercato, risulta più come un dispendioso palliativo.
Sony ha optato per questa soluzione, così da poter “facilmente” risolvere il problema acquistando i moduli separatamente (a un prezzo di 24,99€) e sostituirli in caso di necessità. Non è certamente la soluzione che speravo, specialmente considerando che gli HAL Sensor sono una realtà oramai assodata e utilizzata da numerosi produttori di terze parti per eliminare completamente il problema del “drifting”, ma è ovvio che Sony abbia cercato una soluzione che le permettesse di vendere gli accessori addizionali realizzati per il DualSense Edge. Resta comunque una soluzione analoga a quelle abbracciate da Astro, Victryx e Thrustmaster, in grado di risolvere un problema con una piccola spesa aggiuntiva.
La parte posteriore del DualSense Edge è composta da due selezionatori per la corsa dei grilletti, che può essere impostata a bassa, media o alta a seconda delle proprie necessità o del genere di gioco che si sta approcciando. Poco sotto, vicino al tasto di rilascio della scocca lucida frontale, troviamo i due ingressi per i paddle, o meglio i tasti aggiuntivi programmabili presenti all'interno della confezione.
Il controller, infatti, viene venduto insieme a una bellissima e resistente custodia in plastica rigida, dove è presente anche un ingresso posteriore per far passare il cavo Type-C per la ricarica. L'involucro contiene anche due diversi cappucci per le levette (a cupola bassa o alta) che possono sostituire, in base alle esigenze dell’utente, quelli standard.
Avrei preferito una scelta maggiore, e soprattutto vedere gli alberi degli stick analogici realizzati in metallo invece che in plastica, ma in generale il ventaglio di opzioni offerte dal DualSense Edge abbraccia le esigenze di una corposa fetta di giocatori.
Molto interessanti, invece, sono i paddle. Anche in questo caso Sony ha optato per qualcosa di diverso. Il DualSense Edge, infatti, ha a disposizione due differenti tipologia di paddle: a leva (realizzate in metallo e dal design molto classico) e a mezza cupola (decisamente più peculiari e caratteristiche).
Onestamente non capisco la scelta di optare solo per due paddle invece dei quattro presenti su altri pad, ma è possibile che Sony abbia fatto delle valutazioni in merito al loro utilizzo o, molto semplicemente, abbia condotto una serie di test per definire quale soluzione si rivelasse meno “invadente” per l’ergonomia generale del pad. Non nego che personalmente ho sempre preferito sfruttarne quattro per motivi diversi ma rimane un’opinione soggettiva e dettata dal mio personale caso d’uso, comunque abbracciato da altre soluzioni alternative presenti sul mercato.
Niente da dichiarare, invece, per i quattro pulsanti frontali. Sono pressoché identici a quelli presenti sul DualSense standard e, in tutta onestà, per poco meno di 240€ avrei voluto una pulsantiera meccanica come quella proposta da Razer, e da Thrustmater, con i loro controller professionali. Resta indubbio che chi si è sempre trovato bene con i tasti a membrana, e a corsa breve, dei controller di Sony, si troverà bene anche con questo DualSense Edge.
DualSense Edge, la mia esperienza
Se per tutta la parte estetica qualcuno può avere opinioni diverse, su quella legata al mero gameplay le cose cambiano radicalmente. Innanzitutto l'intero pad può essere mappato a piacimento attraverso l'Hub di PS5, che oltre a permettere di personalizzare ogni singolo bottone, consente anche di modificare la zona morta degli analogici e la loro sensibilità. Comodissimi i due tasti Fn che aprono due menu rapidi così da modificare velocemente le impostazioni di volume o dei vari profili programmati, i quali possono essere tre salvati sul pad e ben trenta sulla console. Quindi, dal punto di vista della personalizzazione ci siamo e anche in maniera netta.
Per la prova ho voluto testare quattro diversi videogiochi: FIFA 23,Gran Turismo 7, Returnal, e The Last of Us Part I. Sul titolo calcistico di EA ho analizzato i paddle a mezza cupola e mi sono trovato molto bene nel loro utilizzo; ho impostato il paddle di destra per calciare e quello di sinistra per passare, molto più comodi rispetto a quelli a leva, che invece danno il meglio di sé negli sparatutto o nelle avventure. Proprio con The Last of Us Part I, usavo le levette paddle per aprire lo zaino e curarmi rapidamente.
Perché i paddle sono così utili? In realtà il discorso è molto semplice: i paddle sono pensati per sostituire i tasti croce, quadrato, cerchio e triangolo e quindi consentirci di non allontanare mai i pollici dagli analogici. Potrebbe sembrare una banalità, ma posso assicurarvi che i vantaggi sono abnormi rispetto a un comune controller.
Sulla batteria ho qualche riserva, poiché le otto ore di durata complessiva non sono certamente poche se si sfrutta al massimo della luminosità e dei feedback adattivi e aptici, ma mi sarei aspettato un paio di ore in più di durata, considerando che già il DualSense standard ne dura un poco di più, ma comunque meno di altri pad. Come con ogni dispositivo bisogna però valutarlo in base a quanto lo si sfrutta e su quale gioco.
Come ho già più volte ribadito, non è un controller per tutti, ma è indirizzato a una specifica fetta di persone. Se non si sfrutta pienamente, magari giocando anche con le impostazioni, la sua spesa è certamente sprecata, perché non migliorerebbe più di tanto l'esperienza generale. Ma se siete tra quei giocatori che amano davvero la massima personalizzazione e migliorare le proprie performance, allora il DualSense Edge è certamente tra i migliori prodotti che potreste acquistare su PS5.
Per chi ha intenzione di comprarlo su PC, il mio consiglio è quello di attendere. A oggi la compatibilità è minima e bisognerà certamente attendere degli aggiornamenti per renderlo completamente usufruibile anche sulle vostre macchine da gioco da scrivania.
Voto Recensione di DualSense Edge
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Esteticamente bellissimo e comodissimo da usare
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Ottima custodia rigida per il trasporto
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L'idea del modulo levetta sostituibile è interessante
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Personalizzazione semplice e immediata
Contro
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Prezzo elevato
-
Poco sfruttabile su PC al momento
-
Batteria deludente
Commento
Dualsense Edge è un controller di livello, capace di soddisfare le richieste di tutti i giocatori PlayStation più pretenziosi e in cerca di una periferica davvero al top da usare su PS5. Davvero interessante l'idea del modulo levetta rimovibile e di buona qualità il controller in generale, che oltre a offrire diversi accessori utili, offre anche una discreta personalizzazione. Peccato per un supporto PC ancora parecchio limitato e un prezzo di listino (239,99 euro) forse un po' troppo elevato che potrebbe inevitabilmente scoraggiare molti consumatori. Per il resto, se giocare su PS5, di meglio c'è davvero ben poco di meglio, anche al netto del costo.