Dragon's Dogma 2 | Provato

Abbiamo provato in anteprima Dragon's Dogma 2, il secondo capitolo della serie GDR di Capcom. Ecco le nostre impressioni.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Dragon's Dogma 2 uscirà il prossimo anno e no, non è uno di quegli scherzetti di cattivo gusto che solitamente si fanno a chi si vuole male e non certamente perché sia una brutta battuta, anzi. Il primo capitolo fu uno dei GDR più peculiari della generazione Xbox 360/PS3, abbastanza bistrattato a causa di una campagna marketing praticamente nulla e un concept di gioco molto più complesso di quanto potesse sembrare.

Con il tempo i pareri sono cambiati e molte persone lo hanno recuperato e apprezzato, portando la conoscenza del titolo su forum, canali streaming e YouTube. Per fortuna, oseremmo dire, perché senza di loro e questa nuova Capcom che sembra non riesca sbagliare nulla, difficilmente avremmo visto un secondo episodio. 

Invece, eccoci qua, appena tornati da una prova di un'ora che seppur non avendoci raccontato molto, è riuscita comunque a colpirci positivamente. A onor del vero, la demo è stata la stessa che i giornalisti più fortunati avevano provato durante il Tokyo Games Show, di conseguenza non troverete particolari novità in questo articolo, ma almeno potrebbe fornirvi un nuovo punto di vista su questo atteso gioco di ruolo.

Un nuovo capitolo che profuma di nuovo inizio

Non vi racconteremo molto delle trama del titolo e il motivo è semplice: Dragon's Dogma 2 vuole essere una riproposizione delle vicende viste e vissute nel primo capitolo, seppur pensate e mostrate in maniera diversa. Più che secondo capitolo, quindi, possiamo considerarlo più un reboot pensato per far conoscere il gioco a un numero più vasto di persone.

Nel gioco noi impersoniamo un soldato a cui un enorme drago ha rubato il cuore durante uno scontro incentrato sul difendere un villaggio. Come in ogni esperienza simile, il protagonista non ricorda nulla e capirà solo con il tempo di essere un Arisen e quindi un vero e proprio predestinato.

Il viaggio è quindi tutto incentrato sul capire chi siamo, sconfiggere il drago e sedere sul trono di Sovran. Come potete immaginare, non è nulla di particolarmente sbalorditivo dal punto di vista narrativo, ma è sempre giusto ribadire che non è chiaramente la componente legata alla storia a rendere Dragon's Dogma così incredibile.

Un GDR diverso dagli altri

Il gioco di Capcom non è chiaramente come tutti gli altri GDR e in questo paragrafo capirete il perché, soprattutto se non avete mai sentito parlare di questa produzione. 

Prima di entrare nel dettaglio nelle caratteristiche più importanti, vorremmo soffermarci sul gameplay generale e su come questo sia enormemente migliorato rispetto al passato. Ora siamo dinanzi a un GDR più fluido, molto meno legnoso e più immediato, anche nel lanciare le abilità. Alcuni giocatori potrebbero trovare fastidiosa o tediosa la mancanza di un lock-on per i nemici, ma ci si abitua abbastanza in fretta e la telecamera svolge comunque un discreto lavoro. Il punto è che un Lock on sarebbe stato sprecato per un gioco di questo tipo, visto che i nemici reagiscono agli attacchi a seconda di dove vengono colpiti. Non a caso Dragon's Dogma punta davvero tanto su fisica e animazioni, portandoci a ragionare su come attaccare e abbattere un nemico in maniera strategica.

Oltre a questo, pensate che è possibile persino sollevare un nemico e lanciarlo per aria, oltre a svariate tante altre possibilità d'approccio che creano situazioni imprevedibili, a volte anche molto divertenti.

Non è un gioco semplice e su questo vogliamo esserne chiari. Ma il fatto che sia impegnativo lo renderà ancora più soddisfacente sul lungo periodo.

Per quanto concerne la personalizzazione, il titolo propone sei classi, ma nella demo di un'ora che abbiamo avuto modo d'approcciare ci è data la possibilità di testarne solo tre. La prima è l'Arciere, che come potete evincere dal nome è incentrato sugli attacchi a distanza, con la possibilità di mirare e colpire con le proprie frecce qualsiasi nemico all'orizzonte. Abbiamo poi provato il Ladro, una classe pensata per recare moltissimi danni in maniera estremamente rapida. Infine, il Combattente, incentrato su armature pesanti, spadoni o difese con scudo.

Ovviamente non mancherà, nella versione finale, la classe del Mago (già annunciata) e le classi avanzate. Insomma, ci sarà scelta un'ampia scelta di possibilità.

A ogni modo i punti di forza e quelli deboli sono decisamente più evidenti in Dragon's Dogma 2. Per farvi un esempio concreto, un Arciere si troverà molto meglio a combattere nemici volanti rispetto a ovviamente un Combattente. Ma la parte migliore di tutto questo è che comunque non sarà mai un problema, visto che grazie alla "Gilda delle Classi" sarà possibile cambiare la nostra scelta ogni qualvolta che lo desideriamo, il che rende l'esperienza nettamente più dinamica rispetto a qualsiasi altro gioco di ruolo. 

Oltre a ciò, è possibile comunque circondarsi di un party di personaggi che potrebbero benissimo compensare le nostre mancanze e in alcuni casi, anche migliorare di molto le nostre possibilità durante qualsiasi scontro. A differenza da altri titoli simili, il party non è costruito da personaggi legati necessariamente alla narrazione ed è ciò che ha sempre reso popolare Dragon's Dogma. Nel gioco di Capcom, i compagni vengono chiamati "Pedine" e ognuno di essi offre abilità e particolarità uniche.

Durante i nostri viaggi possiamo farci accompagnare da tre di queste Pedine, ognuna costruita con un'idea di intelligenza artificiale che sia il più vicino possibile a una persona reale. Non per altro, spesso e volentieri, si comportano quasi come se fossero giocatori veri e propri, con dialoghi, desiderio di parlare e addirittura animazioni in cui ci fanno i complimenti o ci chiedono il cinque per congratularsi. Insomma, non sono normali personaggi pensati per seguirci e basta, al contrario tendono a essere inseriti nel gameplay come se fossero dei compagni d'avventura attivi.

Oltretutto, le Pedine imparano anche nel tempo a combattere determinati tipi di mostri, diventando efficaci con un nemico specifico e quindi destinati a diventare utili in determinate occasioni. 

Questo sistema ha pregi e difetti, ovviamente, e il motivo è legato al fatto che i companion non tendono a seguire sempre i nostri ordini. Un fatto normale, sia chiaro, poiché sono programmati per agire in maniera più realistica possibile. Quindi, da una parte è bello vederli essere proattivi durante il gioco, ma dall'altra parte ci capita e vi capiterà sicuramente di arrabbiarvi per qualche loro scelta... azzardata.

Un mondo vivo

Abbiamo poi l'esplorazione. L'open world è diviso in due regni: Vermund, la nazione degli umani con verdi colline e castelli imponenti; e Battahl, una terra desertica abitata principalmente dai Feridi, un popolo dall'aspetto felino, caratterizzata da canyon e rovine di antichi templi.

La demo si è concentrata su Vermund e nonostante le missioni iniziali fossero apparentemente semplici, l'open world si è rivelato notevolmente stimolante rispetto al passato. Durante il viaggio, abbiamo  affrontato un'importante varietà di nemici, dai goblin alle arpie, fino a troll imponenti uccelli enormi simili a grifoni.

Uno degli elementi più incredibili di Dragon's Dogma 2 è la presenza di opportunità tattiche nel mondo di gioco. Durante la demo è stato possibile per noi sfruttare l'ambiente per ottenere un vantaggio tattico, come utilizzare barili esplosivi o tagliare le funi di un ponte per farlo crollare. Insomma, avrete certamente capito di quanto sia davvero unico questo videogioco di ruolo.

Ma non è finita qua, il ciclo giorno-notte, una caratteristica che nel primo Dragon's Dogma venne amata e odiata allo stesso tempo, continua e continuerà a influenzare l'esperienza di gioco in questo secondo episodio. Durante la notte, la visibilità si riduce a zero, richiedendo l'uso di lanterne o incantesimi speciali e nuovi nemici sbucano dalle tenebre, creandoci non pochi problemi.

Tirando le somme

Dragon's Dogma 2 sembra essere tutto ciò che avremmo desiderato da un sequel: un'esperienza immediata, impegnativa al punto giusto e con un mondo incredibile da esplorare. Vero, la componente narrativa non sembra poi così distante da quella del primo episodio, ma forse questo nuovo capitolo vuole essere un nuovo punto di partenza per il franchise, nato sotto una stella luminosa che in pochi però hanno saputo scorgere nei tempi che furono. Ora come ora un'ora è senz'altro troppo poco per farsi un'idea concreta sulla produzione e ciò significa che dovremmo attendere un po' prima di una valutazione più approfondita. Di sicuro è chiaramente uno degli Action-GDR più interessanti in arrivo nel 2024 e il nostro consiglio è di tenerlo d'occhio, perché se riuscirà davvero a realizzare ciò che abbiamo visto nel primo capitolo su larga sala, saremo molto probabilmente dinanzi a uno dei giochi più incredibili del prossimo anno.

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