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Dragon Quest XI S, Definitive Edition | Recensione

Dragon Quest XI S porta su Nintendo Switch uno dei migliori JRPG di questa generazione, nonché il miglior capitolo della trentennale saga di Square Enix.

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a cura di Andrea Maiellano

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In sintesi

Dragon Quest XI S porta su Nintendo Switch uno dei migliori JRPG di questa generazione, nonché il miglior capitolo della trentennale saga di Square Enix.

Square Enix ha recentemente affermato che Dragon Quest XI S, la conversione per Nintendo Switch dell’acclamato undicesimo capitolo della trentennale serie di JRPG, non sia da considerarsi una semplice versione “definitiva” ma un vero e proprio remake. Le motivazioni dietro a questa peculiare affermazione, sono derivate dalla forte volontà di Square nel voler offrire qualcosa di speciale agli utenti di Switch, in parte per giustificare i dodici mesi di attesa rispetto alla release per PlayStation 4 e Nintendo 3DS, mai arrivata in Occidente, e in parte per celebrare l’altresì trentennale collaborazione con Nintendo, dove la serie ebbe i natali nel 1986.

A fronte di questo importante conseguimento gli sviluppatori hanno quindi preso in considerazione in numerosi feedback, e le varie richieste, ricevute dagli utenti negli scorsi mesi, con l’intento di rendere Dragon Quest XI S una produzione “al limite con l’esclusiva”. Le novità introdotte, difatti, non si limitano solo alle velleità estetiche viste nei mesi scorsi ma offrono una versione dell’undicesimo capitolo della serie che, pur se non mutata nella narrazione, si rivela migliore in quasi tutti gli aspetti delle precedenti edizioni, rendendola, ve lo anticipiamo subito, un JRPG che nessun possessore di Nintendo Switch dovrebbe lasciarsi sfuggire.

La dura vita del Lucente

Dragon Quest XI S, ovviamente, riprende l’arco narrativo del titolo originale senza sostanziali modifiche. Un infante viene messo in salvo dalla madre durante una feroce sortita, messa in atto da un esercito di violente creature oscure, atta ad assassinarlo. Rinvenuto sulle sponde del fiume da un anziano, il piccolo viene allevato nel rurale villaggio di Roccapietra. Raggiunta la maggiore età, il giovane scopre di essere la reincarnazione del Lucente, un eroe leggendario che si manifesta ogni volta che il Signore Oscuro minaccia di invadere il mondo. Considerato come un portatore di sventura, il ragazzo viene allontanato dagli abitanti del villaggio ritrovandosi a vagare, in solitudine, alla ricerca del suo destino.

Questo semplice incipit narrativo apre le porte a una delle migliori storie scritte da Yuji Horii, in grado di mostrarsi come un imponente passo in avanti rispetto alle trame disimpegnate e parodistiche dei precedenti capitoli. Lo spirito fiabesco, intriso di elementi comici, che da sempre contraddistingue la serie, rimane anche in questa undicesima iterazione ma una caratterizzazione magistrale dei personaggi, delineati da uno stile artistico meno esasperato che in precedenza, unita a una narrativa maggiormente stratificata ed emozionale, rendono la storia di Dragon Quest XI S sapientemente ritmata, drammatica nella giusta maniera e ricca di sorprese per tutta la sua durata. 

Anche l’universo, e la relativa mitologia, creati attorno alle vicende narrate in Dragon Quest XI S, si mostrano maggiormente ispirati rispetto al passato. Ogni parte del mondo di gioco si rivela permeato da culture diverse, a loro volta ispirate a nazioni realmente esistenti e le quali peculiarità sono state caratterizzate in maniera parodisticamente esasperate. Gondolia, la nostra Venezia, rimane una delle ambientazioni più riuscite e, grazie a una delle novità inserite in questa revisione del titolo, la possibilità di poter passare dal doppiaggio inglese a quello giapponese, vi regalerà momenti di pura demenzialità notando come gli autori hanno tentato di italianizzare il parlato dei vari abitanti della città. Proprio in merito al comparto audio di Dragon Quest XI S, le maggiori novità risiedono nell’inserimento doppia traccia audio e, soprattutto, nell’aggiunta dei brani in versione orchestrale. La versione originale del gioco, difatti, comprendeva solo le tracce in un anacronistico MIDI che non riusciva a rendere giustizia alle lodevoli composizioni di Koichi Sugiyama. Permane, infine, l’ottima localizzazione in italiano dei testi con l’inserimento di lievi correzioni, apportate ad alcune porzioni di testo, per renderle maggiormente in linea con la sceneggiatura originale.

Edrea fra esplorazione e turni

Dragon Quest XI S è, forse, il più classico degli esempi di come un buon JRPG possa superare la prova del tempo pur perpetrando delle meccaniche di gioco che potrebbero sembrare, oramai, vetuste e superate. I controlli sono pochi, semplici e atti a permettere al giocatore di muovere il personaggio nelle maniere più basilari. Il nostro eroe può camminare, o correre, all’interno degli ambienti di gioco, saltare e dialogare, o interagire, con i vari personaggi presenti nelle varie ambientazioni. La mappa non si presenta come un Open World ma, più semplicemente, come un complesso di aree, dalle dimensioni variabili, liberamente esplorabili. La presenza di cavalcature di varia tipologia, e di una comoda funzione di teletrasporto, vi permetteranno di spostarvi in maniera sempre più celere fra le varie zone della mappa ma, in linea di massima, il fattore esplorativo si ferma a questo, lasciando alla narrazione, e alla moltitudine di sotto-trame collegate ai vari personaggi, il compito di immergere il giocatore nel mondo di Edrea.

Le lunghe fasi esplorative di Dragon Quest XI S si alternano ai canonici combattimenti a turni, i quali vi permetteranno di guadagnare i classici punti abilità, con i quali potrete controllare la crescita dei vari protagonisti dell’avventura. Ogni “job” (o competenza che dir si voglia) che deciderete di far apprendere ai vari personaggi non si mostrerà come una scelta definitiva, in quanto potrete, in qualsiasi momento, riassegnare la totalità dei punti abilità per personalizzare nella maniera migliore i vari membri del vostro party. Gli scontri, per quanto tradizionalisti nella loro struttura, mostrano un paio di accorgimenti aggiunti in Dragon Quest XI S quali la gestione della velocità della battaglia e una serie di lievi limature che rendono meno ancorata al passato l’azione di gioco. In termini di difficoltà generale, invece, questa riedizione soffre della stessa semplicità del titolo originale, non offrendo un grado di sfida realmente complesso a meno che non si vadano ad attivare una serie di malus disponibili nel menu principale. Pur con una difficoltà tarata verso il basso, Dragon Quest XI S, riesce a mostrarsi sapientemente bilanciato, intrattenendo il giocatore con intelligenza e permettendo una fruizione della storia piacevole e mai frustrante.

I cambiamenti di Dragon Quest XI S

All’ottima storia, al sistema di combattimento semplice e adatto a tutti e alla mastodontica quantità di cose da fare all’interno di Edrea, Dragon Quest XI S introduce una serie di novità decisamente interessanti e che offrono una longevità maggiore, nonché approcci al gioco differenti e molto interessanti. L’aggiunta sicuramente più interessante è una modalità in due dimensioni atta a stravolgere completamente l’esperienza di gioco rendendola similare agli storici capitoli in 16 Bit. Attraverso questa peculiare visuale, selezionabile o all’inizio della vostra avventura o in ogni Chiesa presente su Edrea, potrete affrontare l’intera avventura con la classica visuale isometrica. Ogni combattimento diventerà casuale, con annessa l’iconica transizione dei capitoli passati, e alcune location (che non vi anticipiamo per lasciarvi il piacere della sorpresa) saranno visitabili solo sfruttando questa peculiare modalità, rendendola di fatto non solo un ispirato esercizio di stile. Vi è da aggiungere, inoltre, che fruire del gioco in 16-Bit si rivela un toccasana in modalità portatile, riducendo notevolmente il consumo di risorse e aumentando sostanzialmente la durata della batteria della vostra Nintendo Switch.

In aggiunta a questa inedita esperienza di gioco, sono stati, inoltre, aggiunte oltre trenta ore di contenuti inediti, ripartiti fra missioni secondarie, ricerche di nuovo armamento e porzioni di trame atte ad approfondire il cast. Questa massiccia implementazione in termini contenutistici, seppur innestata perfettamente all’interno delle trame narrative della storia di Dragon Quest XI S, non deve impensierire chi ha già giocato il titolo originale in quanto non andrà a stravolgerne in alcuna sua parte la trama. A questi due importanti implementazioni si va ad aggiungere, inoltre, una massiccia operazione di miglioramento della cosiddetta “quality of life”, offrendo un’esperienza complessiva meno ancorata al passato e maggiormente proiettata verso le produzioni odierne. Un esempio? La possibilità di accedere alla forgia, per poter creare nuovo armamentario, in qualsiasi momento, eliminando l’obbligo di recarsi obbligatoriamente  in un accampamento. 

Tecnicamente soprendenente

Il timore più grande approcciandosi a Dragon Quest XI S, era quello di ritrovarsi di fronte a una conversione tecnicamente poco interessante, vittima dei massicci downgrade grafici che molte produzioni di terze parti hanno subito nel loro passaggio sul piccolo schermo di Nintendo Switch. Sorprendentemente, invece, l’esperienza rimane immutata rispetto alla versione per PlayStation 4 con un ovvio ridimensionamento della risoluzione e un aliasing maggiormente presente a rendere lievemente meno cristallina l’immagine. Rimane un risultato, però, che ha del sorprendente, specialmente se paragonato direttamente alla versione uscita dodici mesi fa. Le sbavature sono davvero contenute e, a prescindere da alcuni dettagli nei fondali e qualche elemento sfocato in lontananza, risulterà difficile notare grosse differenze rispetto alla controparte. Il frame rate rimane solidissimo per tutta l’avventura e, in linea di massima, non possiamo che considerarla una conversione ottimizzata meravigliosamente.

Voto Recensione di Dragon Quest XI S - Nintendo Switch


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Storia incredibilmente coinvolgente e strutturata.

  • - Longevità elevatissima.

  • - Gameplay funzionale e immediato.

  • - Ottimo comparto artistico.

Contro

  • - Livello di difficoltà, a tratti, eccessivamente tarato verso il basso.

  • - Alcune farraginosità nei menù sono rimaste invariate.

Commento

Sorprendentemente, Dragon Quest XI S, si è rivelata una conversione a cui, i mesi di attesa rispetto alle altre versioni, hanno giovato in maniera davvero positiva. Il titolo rimane coinvolgente, e convincente come un anno fa e i contenuti aggiuntivi inseriti da Square Enix, spiccano per corposità e qualità, al punto da rendere, questa versione per Nintendo Switch, la migliore esperienza che si possa sperimentare con l’undicesimo capitolo della celebre saga. Indubbiamente siamo di fronte a uno dei migliori JRPG di questa generazione videoludica e a un titolo che non può, e non deve mancare nella libreria di ogni possessore della console ibrida del colosso di Kyoto.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dragon Quest XI S - Nintendo Switch

Dragon Quest XI S - Nintendo Switch

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