Sin da quando Dragon Age: Origins è uscito nel lontano 2009, BioWare è riuscita a fare breccia nel cuore di moltissimi appassionati di fantasy con la sua saga che, tra alti e bassi, ha saputo ritagliarsi un posto importante nel panorama videoludico contemporaneo.
I capitoli di Dragon Age sono disseminati di centinaia di riferimenti, easter eggs e curiosità legate al loro sviluppo, ed è quasi impossibile elencarli tutti. Di seguito ve ne indichiamo dieci tra quelli più interessanti.
1. Buona la prima
Il nome del mondo di gioco ha un’origine alquanto curiosa, che è stata raccontata dal lead writer David Gaider. Anche se sembrerebbe un nome creato appositamente, in realtà non è altro che l’acronimo temporaneo usato dal team di sviluppo in attesa di stabilire un altro nome definitivo. Durante la pre-produzione, infatti, era chiamato genericamente come The Dragon Age Setting, ovvero TheDAS. Questo perché a Gaider non piaceva il nome che James Ohlen (lead designer e creative director del gioco) aveva proposto, e siccome non poteva opporsi a lui (essendo il suo capo) per evitare che venisse usato propose di lasciarlo in sospeso.
Mentre lo sviluppo avanzava, però, non si riusciva a trovare un altro nome che soddisfacesse tutti. A quel punto TheDAS era entrato nella testa degli sviluppatori e suonava bene, quindi si decise di mantenerlo così.
2. Catchphrase
Morrigan e Flemeth sono due personaggi centrali nella storia generale di Dragon Age, e appaiono legate tra loro sotto diversi punti di vista. Gli sviluppatori sembrano sottolineare questa comunanza anche indirettamente tramite la scelta delle loro linee di dialogo. In Dragon Age II non appena Hawke incontra Flemeth, questa esordisce con la frase “Well, well... what have we here?”, che è la stessa che pronuncia Morrigan quando la si incontra per la prima volta in Dragon Age: Origins.
Sicuramente non si tratta di una mera coincidenza, tant’è che la stessa frase viene pronunciata sempre da Morrigan quando fa il suo primo ingresso in scena anche in Dragon Age: Inquisition.
3. Esodo affrettato
Dragon Age II è stato per parecchi giocatori, anche appassionati, un titolo deludente. Non molti però sono a conoscenza delle circostanze che hanno portato a questo risultato. Originariamente infatti il titolo doveva essere una sorta di spin-off dalla portata più limitata, e si sarebbe intitolato Dragon Age: Exodus.
I problemi sorsero quando divenne chiaro che Star Wars: The Old Republic non sarebbe riuscito a uscire entro i primi mesi del 2011, pertanto Electronic Arts pretese che BioWare trasformasse il progetto Exodus in un vero e proprio secondo capitolo della serie che sarebbe dovuto uscire tassativamente in quel periodo. Gli autori del gioco si ritrovarono a dover sviluppare un gioco di tale portata in appena 16 mesi, e tale mancanza di tempo materiale si tradusse in diversi aspetti che vennero in seguito criticati, come il riciclo degli ambienti. Per fare un paragone, considerate che per sviluppare Dragon Age: Origins BioWare impiegò quasi 7 anni.
4. Espansione tragica
Per Dragon Age II era stata prevista un’espansione intitolata Exalted March, che avrebbe costituito un’avventura “ponte” che si sarebbe collegata con il futuro capitolo principale della serie. Nella nuova espansione Hawke sarebbe stato coinvolto in una nuova avventura che avrebbe previsto, tra le altre cose, la morte di Varric, uno dei personaggi più amati dai fan.
Mentre l'espansione era in pre-produzione, però, BioWare aveva già cominciato l’importante processo per sviluppare il motore grafico Frostbite, che sarebbe servito per creare il prossimo capitolo della saga e altre produzioni. Lo sviluppo dell’espansione avrebbe tolto notevole forza lavoro dall’engine, facendo slittare i lavori. Per questo motivo l’executive producer Mark Darrah decise di annullare la lavorazione di Exalted March per concentrare tutti gli sforzi sul Frostbite ed evitare che impiegasse troppo tempo per essere completato. La decisione contrariò molto David Gaider, capo-sceneggiatore della serie, che reagì prendendosi un mese di riposo da lavoro per sbollire la frustrazione.
Alcune idee e location di Exalted March vennero comunque riutilizzate in Inquisition, ma dovendo riorganizzare tutto il nuovo contesto, questo portò a lasciar sopravvivere Varric. E siamo sicuri che in molti ne siano stati felici.
5. Crescita improvvisa
In Dragon Age 2 i Qunari hanno un ruolo ben più centrale rispetto al primo capitolo e gli è stata dedicata una caratterizzazione sicuramente maggiore, sia psicologica che estetica. Se avete seguito la serie sin dal principio, vi sarete accorti che l’aspetto dei Qunari è diverso rispetto al primo capitolo. In Dragon Age: Origins, infatti, Sten non era così appariscente e soprattutto non aveva le grandi corna che in seguito abbiamo visto associate alla sua razza. In effetti uno degli appunti che si possono muovere a Origins era proprio che in generale le razze non si distinguevano molto dagli umani, ma il motivo era principalmente derivato da limiti tecnici. Per i Qunari, infatti, gli autori avevano effettivamente previsto delle corna già in principio, ma queste si rivelarono problematiche da gestire in combinazione con gli elmi. Per evitare problemi tecnici, quindi, gli sviluppatori scelsero di togliere le corna a Sten in Dragon Age: Origins.
Per giustificare questa differenza, notabile da Dragon Age II in avanti, venne fornita una spiegazione retcon secondo cui Sten farebbe parte di un raro tipo di Qunari nato senza corna.
6. Un mondo di omaggi
BioWare è famosa per inserire easter egg nei propri giochi (compreso Knights of the Old Republic) e anche con Dragon Age non si sono trattenuti, inserendo strizzatine d’occhio ad altre opere fantasy, ma non solo. I riferimenti sono davvero moltissimi, di seguito ve ne elenchiamo alcuni tra i più evidenti.
- Il Signore degli Anelli: in Dragon Age: Origins intraprendendo l’incontro casuale “Treacherous Path” è possibile trovare due cadaveri vicino a un accampamento; uno di essi reca una nota su cui è scritto: “Perché? Perché non abbiamo preso le aquile?”, un riferimento alla famosa polemica sul fatto che Frodo e Sam avrebbero potuto raggiungere il Monte Fato in groppa alle Aquile di Manwë.
- Star Wars: sempre in Origins, quando liberiamo Anora la troviamo con indosso un’armatura e possiamo commentare: “Non sei un po’ troppo bassa per una guardia?”, un chiaro riferimento al commento della principessa Leia quando Luke la salva dalla sua cella.
- Full Metal Jacket: in uno dei suoi dialoghi Zevran dice: “You meet interesting people and then you kill them”, che è una frase estremamente simile a quella del soldato Joker: “Io volevo tanto vedere l'esotico Vietnam, il gioiello dell'Asia orientale. Io volevo incontrare gente interessante, stimolante, con una civiltà antichissima... e farli fuori tutti.”
- Game of Thrones: una delle spade che il Custode può ottenere porta il nome di Oathkeeper (Giuramento), lo stesso nome della spada fatta forgiare da Tywin Lannister e data al figlio Jaime, che a sua volta la consegnerà a Brienne di Tarth, che le darà quel nome. Potrebbe sembrare solo una coincidenza, se non fosse che gli autori stessi hanno ammesso che la serie di romanzi “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin è stata tra le loro molte fonti di ispirazione.
- Portal: in una delle sue linee di dialogo, Sten dice: “Where is the cake? I was told there would be cake. The cake is a lie.”, un chiaro riferimento alla famosa frase del titolo Valve.
7. Dream Team
In Dragon Age: Inquisition durante la missione “Qui giace l'abisso” vengono coinvolti Hawke, ovvero il protagonista di Dragon Age II, e un Custode Grigio. Ebbene, inizialmente quest’ultimo sarebbe dovuto essere proprio l’Eroe del Ferelden, protagonista di Dragon Age: Origins. Questo avrebbe significato che in quella missione si sarebbero incontrati i protagonisti di tutti i principali capitoli di Dragon Age.
Purtroppo l’idea dovette essere scartata per cause di forza maggiore, dato che sarebbe stato troppo complicato per BioWare replicare decentemente un personaggio così personalizzabile dal giocatore.
8. Corruzione spettrale
In Dragon Age: Inquisition inizialmente gli autori avevano previsto una scena aggiuntiva per Cole proprio durante il finale del gioco. Se infatti il giocatore non avesse completato la sua quest personale e lo avesse portato nel combattimento contro Corypheus, si sarebbe sbloccata una cutscene in cui quest’ultimo avrebbe preso il controllo di Cole e lo avrebbe fatto rivoltare contro l’Inquisitore.
Per realizzare questa idea, però, gli sviluppatori trovarono delle difficoltà per bilanciare la battaglia che ne sarebbe derivata. Inoltre, a ben pensarci, si sarebbe trattato di impiegare uno sforzo di lavoro aggiuntivo che sarebbe stato diretto a quei pochissimi giocatori che avrebbero scelto di ignorare la missione di Cole, ma che per qualche motivo lo avrebbero portato nello scontro finale.
Per questi motivi l’idea venne scartata e gli autori scelsero invece di permettere a Cole di partecipare alla battaglia finale solo se il giocatore avesse completato la sua missione personale.
9. Dragon power
Qualunque amante del genere fantasy subisce il fascino dei draghi, emblemi di maestosità e potenza. Abbiamo però una brutta notizia per i giocatori più conservatori: tutti i draghi in Dragon Age sono femmine, e questo comprende gli high dragon e great dragon (che si differenziano per la loro età superiore). Gli esemplari maschi della razza sono infatti tutti dei drake, a cui non crescono mai le ali.
La poderosa razza dei draghi ha una struttura matriarcale, abbastanza simile alle comunità dei leoni, ma a ruoli inversi. Quando i drake maschi raggiungono la maturità, cercano una tana di un drago femmina in cui essere accolti; qui il loro ruolo è quello di cacciare per procurare cibo e proteggere i piccoli. Possono vivere per circa 100 anni, ma più spesso rimangono uccisi nella difesa della tana o lottando con altri maschi per il diritto ad accoppiarsi con la femmina.
10. Under the same sky
Data la tendenza di BioWare al citazionismo, non sorprende che nei giochi di Dragon Age ci siano riferimenti alla serie “cugina” Mass Effect e vice versa. Alcuni sono talmente evidenti da spingere alcuni fan a teorizzare che le due saghe si svolgano nello stesso universo, in qualche modo.
- In Dragon Age II, nella missione “Come incastrare un templare” incontriamo un certo Conrad Vernhart, che è un evidente riferimento a Conrad Verner, appassionato fan ed emulo di Shepard.
- Nel DLC “Mark of the Assassin” di Dragon Age II l’assassina Tallis brandisce un pugnale chiamato Thane. Il nome è stato scelto dall’attrice di riferimento Felicia Day, che aveva scelto appunto Thane Krios come romance in Mass Effect 2.
- In Dragon Age: Inquisition è possibile sentir dire da Cullen che deve “calibrare i trabucchi”, e stando a Leliana e Josephine sembra che sia una cosa che fa molto spesso. Un sottile riferimento a Garrus di ME, impegnato spessissimo nelle sue famigerate calibrazioni.
- Nel DLC “La Discesa” di DA: Inquisition, se Dorian si trova nel party è possibile sentirlo lamentarsi della lentezza degli ascensori e suggerire che avrebbero bisogno di una musica di sottofondo, un riferimento agli ascensori di Mass Effect che fungevano da schermate di caricamento del gioco.
- Completando la missione dell'Entourage Ristretto di Vivienne di DA: Inquisition si sblocca il Trono dei Maghi, che appare decisamente simile a un Mass Relay (Portale Galattico) di Mass Effect.
- Sia in Mark of the Assassin che in Inquisition è possibile imbattersi in teste di Krogan appese come trofei di caccia alle pareti. E vice versa, in Mass Effect 2 durante la missione di Kasumi Goto ci si imbatte in una statua di un orco di Dragon Age.
- Il Thedas ha due lune e l’aspetto della superficie di una di queste è lo stesso del pianeta Klendagon visto nel primo Mass Effect. Gli sviluppatori hanno rivelato che per la superficie dei due corpi celesti è stata usata la stessa immagine delle Valles Marineris di Marte.