Dopo 12 anni, il livello più difficile di Doom 2 è stato terminato

Nel mondo dei videogiochi, esistono sfide che superano i confini della ragionevole difficoltà, diventando leggende per la loro apparente impossibilità.

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Nel mondo dei videogiochi, esistono sfide che superano i confini della ragionevole difficoltà, diventando leggende per la loro apparente impossibilità. È il caso di "Okuplok", un livello personalizzato di Doom che fino a pochi giorni fa era considerato imbattibile in una singola sessione alla difficoltà Ultra Violence. Nonostante l'apparente irrazionalità di affrontare una simile prova, lo streamer Coincident ha compiuto l'impresa che tutti ritenevano impossibile, completando la sfida in un'estenuante maratona di sei ore che ridefinisce i limiti della perseveranza videoludica.

Lo stesso Coincident aveva precedentemente descritto le ragioni per cui questa sfida sembrava irraggiungibile. "Alcune battaglie nelle fasi avanzate sono una pura questione di fortuna", aveva scritto nei suoi video di strategia. "Perdere ripetutamente partite di cinque ore sul finire della mappa mi farebbe impazzire". La natura stessa del livello, con la sua combinazione di sezioni mortali e momenti relativamente noiosi, rappresentava un deterrente psicologico enorme per chiunque volesse affrontarlo.

La frustrazione rappresenta forse l'ostacolo più grande in questa sfida. Come evidenziato dallo stesso Coincident, "i livelli di difficoltà estremamente variabili tra uno scontro e l'altro sono incredibilmente frustranti, specialmente quando muori in una battaglia difficile dopo aver superato diverse sezioni facili e noiose per tre ore". Un elemento che aveva portato molti a concludere che "nessuno ha mai completato Okuplok in una singola sessione su Ultra Violence semplicemente perché nessuno vuole provarci".

Chi si aspettasse sei ore di azione frenetica rimarrebbe deluso guardando la registrazione dell'impresa. Gran parte della performance di Coincident consiste in un metodico "circle-strafing" intorno a orde di nemici, attendendo pazientemente che si danneggiassero a vicenda per risparmiare munizioni preziose. Una strategia che sacrifica lo spettacolo in favore dell'efficacia, essenziale per sopravvivere in un ambiente tanto ostile.

La tattica principale dello streamer è stata quella di isolare i nemici, attirandoli in corridoi stretti o eliminandoli uno alla volta attraverso piccole aperture, minimizzando i rischi. Un approccio meticoloso e calcolato che richiede non solo abilità tecniche, ma anche una resistenza mentale fuori dal comune per mantenere la concentrazione durante le lunghe ore di gioco.

La vera sfida non è battere i mostri, ma conservare la sanità mentale mentre lo si fa per ore.

Nonostante la natura prevalentemente metodica della performance, ci sono momenti di pura adrenalina che emergono quando Coincident deve affrontare arene sovraffollate. In queste sezioni, la sua capacità di schivare con precisione chirurgica proiettili e attacchi nemici tra pavimenti cosparsi di cadaveri pixelati diventa uno spettacolo impressionante di riflessi sovrumani e conoscenza millimetrica del gioco.

Il climax emotivo arriva negli ultimi minuti della maratona. Il respiro affannoso dello streamer tradisce la tensione accumulata in sei ore di concentrazione assoluta. La conclusione è spettacolare: un razzo ben piazzato in faccia all'ultimo nemico mentre attiva il pannello d'uscita. La reazione è esplosiva: "Sì! Cavolo, sì! Okuplok è fatto! Fatto, fatto, fatto, fatto, fatto! Oh mio Dio, che viaggio, è stato proprio un viaggio... È finita, non devo più rifarlo! È finalmente finito!"

Ciò che rende straordinaria questa impresa non è solo il livello di abilità tecnica dimostrato, ma la determinazione psicologica necessaria per affrontare una sfida che lo stesso Coincident aveva definito "impossibile". In un'epoca in cui i videogiochi competitivi premiano principalmente i riflessi e la coordinazione, la sua performance è un promemoria che la pazienza e la resistenza mentale rappresentano qualità altrettanto fondamentali per superare le sfide più estreme.

La community di Doom ha ora un nuovo punto di riferimento, una prova che anche l'impossibile può essere conquistato con la giusta combinazione di strategia, perseveranza e una buona dose di ostinazione. 

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.