Diablo IV, lo abbiamo provato al BlizzCon 2019!

Durante la BlizzCon 2019 abbiamo avuto la possibilità di provare per una quindicina di minuti il nuovo Diablo IV!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'annuncio di Diablo IV ha certamente scosso l'animo di molti, soprattutto dopo una lunga attesa che ha lasciato milioni di giocatori speranzosi per diverse BlizzCon. Finalmente, però, l'atteso quarto capitolo della saga firma Blizzard è finalmente tra noi, mostrandosi sanguinolento, cupo e fortemente convinto di riprendersi in mano lo scettro del miglior Action-GDR isometrico sulla piazza.

Per l'occasione lo abbiamo provato per quindici minuti attraverso una demo costruita appositamente per l'occasione, questo significa che il tutto è ancora tutto da modificare e sistemare compreso L'HUD di gioco, ragion per cui ci concentreremo maggiormente sulle meccaniche e sullo stile artistico di questo nuovo inizio per la saga di Diablo.

Sanctuary in mano tua

Per la prima volta nel franchise, il mondo di Sanctuary sarà open world e liberamente esplorabile a piedi e a cavallo, ciò implica una mappa enorme con luoghi mai visti e città già viste e conosciute nei precedenti episodi. Ci saranno ben cinque regioni, ognuna diversificata e unica nel suo stile artistico, tante missioni secondarie e tantissimi segreti e luoghi nascosti da scoprire.

Ma non è finita qua, tutto il mondo di gioco è costantemente connesso, offrendo l'opportunità di incontrare giocatori che possono unirsi al nostro party - massimo quattro - e affrontare missioni ed esplorazione insieme, oppure boss speciali affrontabili da decine di giocatori in contemporanea. Gli sviluppatori ci hanno confermato durante un'intervista di gruppo di aver preso ispirazione dai più recenti looter shooter, ma che nel contempo di voler mantenere intatta l'atmosfera di Diablo, garantendo sessioni sempre varie e con difficoltà bilanciata.

Da questo punto di vista, l'atmosfera e tutto il comparto artistico visto nella demo ci ha lasciato senza fiato. Colori volutamente spenti, decadenza e un senso costante di arrendevolezza dell'umanità estremamente percettibile.

Diablo IV, infatti, si svolge decenni dopo Diablo III e dopo la lunga guerra tra inferi e paradiso che ha scosso tutto il mondo umano per anni. Ma una nuova minaccia incombe ed è proprio lei, Lilith, la figlia di Mephisto, uno dei primi Maligni, sconfitto in Diablo II. La componente narrativa non è ancora molto chiara nel suo sviluppo, ma sappiamo che torneranno alcuni vecchi personaggi, oltre che antichi nemici come il leggendario Duriel.

Legione

Diablo IV può essere considerato la fusione dei pregi di Diablo, Diablo II e DIablo III, ricreando la stessa atmosfera dei primi due e mischiando meccaniche di gioco e sistema di combattimenti degli ultimi due. Il risultato è un Action-GDR estremamente intuitivo, fruibile e frenetico.

Nella demo ci è stata data la possibilità di provare uno tra i tre personaggi iconici di Diablo II, l'incantatrice, il druido e il barbaro, nel gioco finale verranno poi aggiunte altre due classi per ora sconosciute. Salta subito all'occhio l'impossibilità di scegliere il sesso, non è chiaro se è una componente mancante nella demo o è proprio una decisione del team di sviluppo di concentrarsi di più sulla personalizzazione estetica.

La selezione è intorno a un falò, proprio come nel secondo capitolo e ogni classe ha cutscene in terza persona realizzate in maniera sensazionale che impreziosiscono il racconto rendendolo più dinamico e immersivo.

Come sempre sono visibili la vitalità e l'energia che cambia a seconda del personaggio, per esempio l'incantatrice utilizza il Mana, mentre il barbaro la Furia. È presente un albero dei talenti che consente di migliorare una determinata caratteristica che può essere legata al miglioramento di una magia, piuttosto che su alcune specifiche fisiche. Tornano le magie applicabili, ognuno divisa per ruolo che possono essere integrate nelle shortcut della tastiera, questo permette una personalizzazione estrema dello stile di gioco che vogliamo e possiamo adottare. Oltre a questo è stata mantenuta la meccanica della schivata già vista nella versione console di Diablo III.

Per gli amanti di Diablo II e del suo multiplayer, tornano le runeword e alcuni oggetti ed equipaggiamenti già visti in passato, tra cui il famigerato Pietra di Jordan, anello raro e leggendario che serviva, tra le altre cose, ad attirare Diablo Clone. Ora resta da capire se anche il commercio - appena accennato - e il PVP riusciranno a colmare le lacune di un terzo capitolo non propriamente eccelso da questo punto di vista.

Tirando le somme

Diablo IV sembra davvero essere il terzo capitolo che gli appassionati più pretenziosi non sono riusciti ad avere. Riprende l'atmosfera del primo capitolo, l'idea farming del secondo, e tutto il sistema di combattimento del terzo, li fonde insieme a un comparto artistico/tecnico fenomenale realizzando quello che potrebbe essere il miglior Action-GDR mai fatto. La strada è ancora lunga, ma questo primo contatto ci ha davvero lasciato soddisfatti e con tanta voglia di vedere qualcosa di più. Lilith è giunta fra noi, il male è tornato, tocca a noi salvare Sanctuary. Ancora una volta.

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