Se siete coloro che hanno apprezzato Diablo III, magari amandolo alla follia, sappiate che io sono uno, invece, tra quelli che lo ha poco apprezzato se non a tratti detestato. Non fraintendetemi, ritengo il terzo capitolo della saga action-GDR di Blizzard davvero un bel prodotto, perfetto per svagare la testa e passare un sereno viaggio aereo di un'ora e mezza, magari con la propria Nintendo Switch, ma oltre a quello si ferma lì, allontanandosi completamente dallo spirito dark gothic della serie e dalla complessità che tanto abbiamo apprezzato con il secondo episodio.
Durante il BlizzCon del 2019, ebbi l'occasione di provare invece Diablo IV, fui uno primi italiani, a conti fatti, a metterci le mani sopra e già da quei dieci minuti di test, mi resi conto delle enormi potenzialità del quarto capitolo, ben al di là di tutto ciò che è stato Diablo III per tanti anni.
Oggi, dopo aver completato il primo weekend open beta del nuovo Diablo posso confermarlo: siamo dinanzi a un prodotto che già da ora sembra dieci spanne sopra al precedente episodio, in tutto e per tutto.
Ormai mi avrete imparato a conoscere in tutti questi anni di articoli, ma solitamente durante i provati tendo a essere scettico, poiché aspetto sempre di valutare l'impatto finale del progetto, ma qui non voglio certamente già dare una valutazione al gioco, quanto più sottolineare quanto questo sia semplicemente, sulla carta, già al di sopra del dimenticabile terzo capitolo.
Abbiamo provato il gioco con la seguente configurazione PC:
- GPU: RTX 3070 Ti
- MOBO: Gigabyte X570 AORUS ELITE
- RAM: Kingston FURY Beast 32GB (2x16GB) 3600MHz DDR4
- CPU: AMD 5700x
- SSD: Sabrent SSD Interno 1TB Rocket NVMe PCIe 4.0
- Tastiera: Razer Blackwidow V3
- Mouse: Razer Basilisk Ultimate
- Cuffie: Plantronics RIG
- Monitor: LG 27GN850 UltraGear 27” QuadHD Nano IPS
Diablo IV, più oscuro che mai
Volevamo un Diablo più dark e finalmente lo abbiamo avuto. Dopo la parentesi estremamente colorata e vivace di Diablo III, finalmente Blizzard torna sulla sua strada con un quarto capitolo oscuro e inquietante, in grado di farci rivivere momenti che sembravano perduti.
L'impatto scenico del gioco sembra aver ritrovato il suo guizzo che ci aveva tanto fatto amare Diablo e Diablo II, puntando su una caratterizzazione dei personaggi apparentemente ben stratificata e una storia che appare finalmente ben più matura e intrigante. Non voglio certamente già da ora confermare che la vicenda di Diablo IV sarà meravigliosa, ma è inevitabile rimanere estasiati dalla qualità delle prime cutscene, dai dialoghi e da ciò che accade nel gioco: già da ora di molto più penetrante rispetto alle prime ore di Diablo III.
A sostegno di ciò, un impianto visivo funzionale che non solo appare bellissimo in visuale isometrica, ma anche nei filmati in-game. Magie, combo e abilità, così come la disintegrazione dei nemici su schermo è abbagliante e ben curata.
A oggi, l'unico vero difetto rimane una serie di problematiche di ottimizzazione e tecniche evidenti, con cali di framerate esagerati e fenomeni di rubber banding quando si entra ed esce dalle città ben percettibile(per chi non lo sapesse si tratta di un fenomeno in cui un personaggio in movimento sembra saltare da un luogo all'altro). Si tratta ovviamente di una BETA e ci auguriamo che tutto questo venga ottimizzato nella versione finale, anche perché stiamo sottolineando delle criticità decisamente "minuscole" e che non dovrebbero essere un complicate da risolvere.
Tante cose, tanta "complessità": semplicemente enorme
Diablo IV non è solo il primo capitolo della serie a essere interamente a mondo aperto - sulla falsariga di Sacred - ma è anche notevolmente più "complesso" della precedente iterazione, con una miriade di cose da valutare e tenere sott'occhio. Ogni singola caratteristica può essere completamente personalizzata, dall'aspetto estetico del personaggio nell'editor iniziale fino a una serie di potenziamenti per armi ed equipaggiamento, migliorabili grazie a svariati materiali che possono essere rivenuti esplorando o semplicemente eliminando i tantissimi nemici presenti nella mappa.
Non abbiamo più quindi diverse location suddivise in atti, ma un unico grande mondo con diverse zone esplorabili. Gli atti sono rimasti (la BETA era dedicata a tutto il primo ATTO), sia ben chiaro, ma agiscono in base a un avanzamento della narrativa. Questa enorme struttura inedita per la serie aumenta drasticamente la varietà: a differenza dal passato, completare dungeon diventa più remunerativo e le innumerevoli sfide presenti in giro sono più sensate e maggiormente curate, nonché ostiche.
Da un certo punto di vista Blizzard si è ispirata al loro cavallo di battaglia, World of Warcraft, introducendo un mappa condivisa da tutti i giocatori, con attività ed eventi casuali, possibilità di creare clan e tantissimo altro. Le città, ora più numerose, fungono da HUB per scambiare oggetti o semplicemente fare quattro chiacchiere, ma anche combattendo in giro è possibile incrociare giocatori, potendosi eventualmente alleare creando gruppi fino a un massimo di quattro giocatori, per condividere esperienza e completare con maggior efficacia i gruppi di demoni che incrociamo durante il tragitto. Insomma, un modello simil MMO che sembra funzionare egregiamente.
Non abbiamo più, quindi, una strada precisa, non c'è più quella linearità del passato: tutto è libero e ad ampio respiro, potendo decidere se andare a completare missioni della storia o semplicemente incrociare storie, personaggi o tesori nascosti. Questa gargantuesca proposta rende il titolo imprevedibile e ciò che fa ancora più spavento è che durante la prova non ho testato né il PVP (che promette di essere una componente importante nel gioco finito) né le infinite opportunità di potenziamento delle abilità attraverso le nostre care vecchie rune.
A proposito di abilità e progressione, Diablo IV si avvicina maggiormente a Diablo II, con alberi delle abilità piuttosto semplici da leggere e capire, nonché riadattabili con dei respec semplicemente spendendo dell'oro. In pratica, possiamo liberamente decidere come migliorare il nostro personaggio e modificarlo a seconda della situazione. In questa prima fase era possibile giocare solo nei panni del Barbaro, del Tagliagole o dell'Incantatrice, io ho optato per gli ultimi due e ho testato magie e skill differenti, osservando una differenza importante in termini di tipologie di danno ed effetti.
Il gioco non risulta particolarmente complicato da questo punto di vista, anzi ritengo che Blizzard dovrebbe lavorare ancora un po' di più sul bilanciamento, perché la difficoltà sembra essere tarata verso il basso e a essere sincero non vorrei ritrovarmi a disintegrare orde di nemici con pochi click come con il predecessore. Chiaramente abbiamo provato solo la difficoltà intermedia, ma ci aspettiamo che la software house lavori in tempo per il lancio o comunque sistemi poco dopo la release la difficoltà generale.
Insomma, tra world event, attività, mercanti e personalizzazione, questo Diablo IV sembra già essere parecchie spanne sopra al suo predecessore, il che è un bene non da poco visto e considerando che è maggiormente ispirato al secondo episodio, senza dubbio il migliore della serie... fino a ora.
Tirando le somme
Diablo IV sembra essere tutto ciò che ho sempre sognato da un vero seguito di Diablo II: un gioco che mantenesse delle atmosfere tenebrose e sanguinolente, contornato da una complessità generale importante e da una narrazione matura e lontana dalla superficialità. Questo quarto episodio promette bene, benissimo e il mio augurio è che Blizzard possa presentarsi il prossimo 6 giugno con una produzione non solo di alto livello, ma in grado di far tornare a vivere tutte quelle meravigliose esperienze vissute con i primi due, indimenticabili, videogiochi della saga.