Diablo Immortal, il rinvio in Cina è colpa di un post offensivo?

Secondo alcune voci di corridoio, il rinvio di Diablo Immortal in Cina sarebbe legato a una questione politica.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Nonostante sia disponibile da poco meno di un mese sul mercato occidentale, Diablo Immortal non ha ancora fatto il suo debutto in Cina. Una situazione sicuramente curiosa, visto che il titolo era stato pensato anche per quel mercato, ma che ora potrebbe aver trovato una risposta. Siamo ancora nel campo dei rumor e delle speculazioni, ma alcune prove a sostegno fanno pensare a un rinvio completo del gioco a causa di un post decisamente offensivo.

Stando a quanto riportato online, l'account ufficiale di NetEase (società che distribuisce i giochi di Blizzard e non solo) del franchise avrebbe pubblicato un post a maggio 2022 che prendeva in giro Xi Jinping, leader e capo di governo della Cina. Non si sa se il post, comparso su Weibo, social network cinese, sia stato un errore oppure una semplice svista del reparto marketing, con uno dei copywriter che non avrebbe cambiato account prima di ironizzare sulla figura politica, ma secondo alcune fonti ci sarebbe proprio questo post dietro il rinvio del gioco e non solo.

"Il risultato di questa operazione è che il team di marketing di Diablo Immortal è stato allontanato e NetEase è stata colpita duramente. Secondo alcune voci di corridoio, la società ha perso la licenza per la pubblicazione dei giochi per i prossimi tre anni, ma non sappiamo se sia vero o no", le parole di un utente cinese che sarebbe al corrente della situazione.

Una eventuale perdita di licenza da parte di NetEase metterebbe a serio rischio non solo Diablo Immortal, ma anche tutti i giochi di casa Blizzard. Al momento questa informazione non è verificabile, ma la possibilità che il reparto marketing possa essere stato allontanato a causa di quel post, invece, è abbastanza verosimile. Già in passato la satira su Xi Jinping ha permesso il ban di alcuni prodotti d'intrattenimento e c'è il serio rischio che anche l'ultimo gioco del franchise del team di sviluppo di Irvine possa aver subito lo stesso, identico trattamento.

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