Alla fine, il gioco che più era pensato per il mercato cinese, è arrivato a Pechino solamente dopo il lancio occidentale. Stiamo parlando di Diablo Immortal, gioco free to play ambientato nell'universo del franchise Blizzard, che è arrivato con poco più di un mese di ritardo rispetto al mercato occidentale. E forse tutta questa attesa non ha giovato al lancio.
Come riportato dall'analista di mercato Daniel Ahmad, infatti, al momento i primi numeri a livello social non sono così positivi. Non ci riferiamo ai download: Diablo Immortal, infatti, occupa la prima posizione nello store di iOS al day one, un ottimo risultato anche considerando il tempo di uscita. I numeri un po' bassi riguardando in realtà la condivisione del gioco, con il titolo che al momento a livello di streaming si trova in cinquantesima posizione tra i più popolari. Non proprio un ottimo inizio, considerando che in Occidente il gioco aveva conquistato le prime posizioni di Twitch in maniera molto rapida.
Chiaramente Diablo Immortal è un gioco free to play e il vero successo in Cina sarà decretato dalle microtransazioni e da quanto i giocatori spenderanno all'interno dello store online. Al momento il terzo capitolo della serie è stato il più venduto in minor tempo, ma la data di uscita potrebbe influire negativamente nelle prime performance. La buona reputazione di Blizzard potrebbe però spingere il titolo a racimolare qualche soldino in più rispetto a quanto preventivato.
Diablo Immortal is out in China today, one month after it was originally slated to release. The title had >15m pre-registrations, which helped it reach #1 on the iOS game download chart on day 1.
— Daniel Ahmad (@ZhugeEX) July 25, 2022
It was also the #50 most popular game on our China games live streaming tracker. pic.twitter.com/ySPjXWsYZU
I motivi del rinvio di Diablo Immortal in Cina sono ancora sconosciuti. Secondo alcuni, però, dietro questo lungo posticipo potrebbe nascondersi un messaggio diffuso sulle reti sociali cinesi da chi si occupava del marketing del gioco, che ha preso di mira il presidente del paese Xi Jinping. Speculazioni ovviamente, che non troveranno mai conferma: da Pechino, infatti, non circolano quasi mai informazioni del genere.