Devil May Cry 5 Special Edition | Abbiamo Provato Vergil su PS5

Devil May Cry 5 Special Edition, ripropone l'ottimo Hack and Slash del 2019 con numerose aggiunte atte a migliorare ed espandere l'esperienza di gioco.

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a cura di Andrea Maiellano, Andrea Riviera

Durante il PS5 Showcase di Settembre, Capcom ha presentato Devil May Cry 5 Special Edition. Come già successo per il terzo, e per il quarto, capitolo della saga, anche la quinta iterazione, canonica, della serie si fregerà di una versione riveduta del titolo, con numerose aggiunte rispetto a quella originariamente uscita nel Marzo del 2019.

Devil May Cry 5 Special Edition, innanzitutto, introduce diverse novità e, sfruttando una release similare a quella del capitolo precedente, si presenta direttamente su console di nuova generazione, con alcune migliorie tecniche e un prezzo budget che vada a offrire un buon rapporto qualità/prezzo. Questa nuova edizione del quinto capitolo delle avventure di Dante e soci, infatti, verrà venduta a 39,99€ e conterrà, oltre al gioco base, una nuova modalità "orda" (ribattezzata Il Mitico Cavaliere oscuro), una Turbo Mode (che aumenterà la velocità complessiva del gioco del 120%), alcune aggiunte al celebre Palazzo di Sangue, tutti i DLC usciti precedentemente, svariate migliorie tecniche, e grafiche, e, come piatto forte, la possibilità di giocare impersonando Vergil.

È da qualche giorno che siamo in compagnia di Devil May Cry 5 Special Edition e, in attesa di potervi far leggere la nostra recensione completa, abbiamo deciso di parlarvi maggiormente della prima ora spesa in compagnia di Vergil, oltre che delle novità in ambito tecnico/grafico e di come viene sfruttato il DualSense dal gioco. Cominciando proprio da Vergil, ci sembra importante precisare che l'aggiunta messa in atto dagli sviluppatori non riesce a raggiungere la qualità narrativa vista nel DLC, dedicato al fratello di Dante, realizzato dai ragazzi di Ninja Theory con il loro DMC - Devil May Cry. Siamo comunque ben lontani dalla pigrizia vista con la Special Edition del quarto capitolo della serie il che, tutto sommato, ci ha fatto piacere.

Innanzitutto, evitandovi spoiler spiacevoli, possiamo dirvi che, nei primi momenti di gioco, abbiamo notato una volontà da parte degli sviluppatori di creare una linea temporale dedicata a Vergil utilizzando un mix di cinematiche, inedite e non, per dar vita a un canovaccio che non si limiti al semplice "percorrere i livelli di gioco con un nuovo personaggio". Devil May Cry 5 Special Edition, però, non sembra osare di più in quanto, le prime missioni con il fiero fratello di Dante, riprendevano ambientazioni e dinamiche già viste ampiamente nella storia principale. Non possiamo ancora dirvi se la storia prenderà strade completamente inedite con il suo progredire ma, dalla prima ora spesa insieme a Vergil, non abbiamo notato forti cambiamenti rispetto alla ridondanza di situazioni, già appuntata al titolo originale.

In termini di gameplay, invece, il Vergil introdotto in Devil May Cry 5 Special Edition ha un moveset di tutto rispetto che, fin dalle prime fasi di gioco, si è mostrato in tutta la sua varietà. Il fratello di Dante avrà in dotazione la celebre Yamato, e i canonici proiettili generati da quest'ultima, oltre che una pletora di attacchi inediti e rivisti rispetto alle iterazioni passate. Si potrà, per esempio, evocare un demone che fungerà da minion, andando ad attaccare i nemici adiacenti ed emulando le gesta di Vergil, pur muovendosi in maniera indipendente sullo schermo. Così come per il demone, si potrà utilizzare la Yamato per separare Vergil da una vecchia conoscenza per chi ha già giocato il titolo originale, espandendo maggiormente il moveset dedicato a questo nuovo personaggio.

Vi sono differenti armi utilizzabili con Vergil che vanno a impiantare, nel gameplay maggiormente riflessivo del fratello di Dante, una serie di moveset presi dal celebre figlio di Sparda, creando un mix letale fra attacchi sulla distanza e combattimento rapido e ravvicinato che, almeno nei primi livelli che abbiamo affrontato, ci è parso lievemente sbilanciato anche se ci premuniremo di analizzarlo, e giudicarlo, adeguatamente in fase di recensione. Resta indubbio, però, che Capcom ha riposto la stessa cura già vista nei tre protagonisti dell'avventura principale, anche nel moveset di Vergil, andando a offrire una "palette di combo" davvero ricca e aperta a ogni stile di gioco.

Parlando, invece, delle modifiche tecnico/grafiche introdotte in Devil May Cry 5 Special Edition, non si può che cominciare ad analizzare l'inserimento del Ray Tracing e la possibilità di sbloccare il Frame Rate del titolo fino a fargli raggiungere i 120 FPS. In realtà il menù introdotto da Capcom non è molto chiaro e si affida a delle semplici opzioni quali: Ray Tracing Si/No e Frame Rate Elevato Si/No. Queste due voci, combinate in differenti maniere, potranno dare vita alle seguenti configurazioni:

  • 4K con Ray Tracing Attivo / 30 FPS
  • 4K senza Ray Tracing /60 FPS
  • Risoluzione variabile partendo da 1080p / 120 FPS

Dopo aver giocato qualche missione della storia principale, e fatto qualche breve comparativa con la versione uscita nel 2019, possiamo tranquillamente dirvi che, soggettivamente, troviamo la soluzione 4K/60FPS la migliore del terzetto. I motivi sono molto semplici: il Ray Tracing offre un colpo d'occhio indubbiamente affascinante ma che ben presto perde il suo interesse a causa di una frenesia dell'azione, e una ridondanza delle ambientazioni, che a parte qualche "Effetto WOW" in sporadici punti dell'avventura, non giustifica un frame rate ancorato a 30 FPS.

Giocare a 120 FPS, invece, ci è parso un mero esercizio di stile poco interessante considerando che i 60 frame per secondo, granitici, offerti dalla combinazione preferenziale si sposano perfettamente con l'azione di gioco e regalano un colpo d'occhio decisamente più convincente rispetto alla versione originale uscita per le console della precedente generazione. Nelle modalità Turbo e Il Mitico Cavaliere Oscuro, infine, il Ray Tracing viene disattivato di default imponendo la configurazione predefinita 4K/60 FPS.

Per quanto riguarda il Dualsense, infine, alternando i vari protagonisti abbiamo potuto capire meglio come ne sono state implementate le varie funzioni all'interno di Devil May Cry 5 Special Edition. Se con Dante, V e Vergil abbiamo percepito solo un intenso utilizzo dei feedback aptici per far trasparire la pesantezza, e l'elettricità, dei colpi pesanti lungo le superfici dei due corni del controller, con Nero abbiamo potuto saggiare anche un interessante utilizzo dei grilletti adattivi. Le differenti protesi meccaniche usate dal giovane cacciatore di demoni, infatti, faranno reagire in maniera differente il grilletto del Dualsense, simulando resistenze e forze contrarie che trasmettano nel giocatore la pesantezza delle varie armi artificiali utilizzate dal giovane. L'effetto è indubbiamente convincente, anche se lo abbiamo trovato meno preponderante, e sorprendente, rispetto a quanto testato con Astrobot.

In attesa della nostra recensione completa, però, non possiamo che dirvi che quanto offerto da Devil May Cry 5 Special Edition, indubbiamente vale il prezzo di listino proposto, specialmente se non si ha mai avuto modo di giocare il titolo originale nel 2019. Resta da vedere quanto si riveli un'esperienza imprescindibile anche per i fan più accaniti dell'oramai iconico brand di Capcom.

Se siete estimatori della "copia fisica", e non vi preoccupa aspettare il 1° Dicembre per giocare a Devil May Cry 5 Special Edition, potete prenotarlo qui.
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