Destiny 2: La Forma Ultima è un'espansione imperdibile | Recensione
Destiny 2: La Forma Ultima è l'espansione che chiude nel modo migliore possibile un ciclo di storie iniziate dieci anni fa.
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a cura di Martina Fargnoli
Editor
Dieci anni fa mettevo piede per la prima volta nel Cosmodromo durante l'alpha di Destiny su PS4. Non so ben spiegare ancora oggi la sensazione che provai attraversando l'Antica Russia guidata dallo Spettro, ma fu un'esperienza totalizzante che mi lasciò con una sete di avventura come nessun gioco aveva mai fatto prima. Una sensazione che ho rivissuto ancora una volta con La Forma Ultima, l'espansione conclusiva del ciclo di Luce e Oscurità di Destiny 2, che con eleganza e un appassionato piglio mette un punto fermo ad alcune delle sue trame più importanti rimaste in sospeso e apre a un nuovo, luminoso futuro.
Dopo L’Eclissi, la paura di vedere buttata alle ortiche la conclusione di un così importante capitolo per la storia di Destiny era tanta. Parliamo infatti di uno dei punti più deludenti dell’intera saga a livello narrativo, ma con La Forma Ultima, Bungie ha messo in piedi una storia toccante, portata avanti senza frammentarsi in momenti morti e attività secondarie, e riuscendo nel corso delle sue corpose missioni a celebrare Destiny e i suoi giocatori, relegando L’Eclissi solo a un lontano ricordo.
Insomma, in Destiny 2: La Forma Ultima si spara tanto, in modo sempre sopraffino grazie a un gunplay ormai collaudato alla perfezione; ci si commuove accanto all’Avanguardia e ai nuovi amici, che mai avremmo pensato potessero diventare tali qualche anno fa, e si ha anche il tempo di riflettere su quanto in questi anni abbiamo vissuto come Guardiani portatori di Luce, quanto abbiamo perso e quante possibilità ancora abbiamo per vivere nuove entusiasmanti vicende dopo la sconfitta del Testimone.
Uno scontro epocale
Lo scontro con il Testimone, del resto, non poteva essere un qualcosa di banale, ma doveva essere il momento culminante di tutta l’espansione, che Bungie, con astuzia, ha costruito tassello dopo tassello portando il giocatore a compiere le classiche attività presenti in Destiny nel corso della campagna, come Assalti e Settori Perduti, senza farle questa volta avvertire come scollegate dal contesto o propedeutiche solamente alla crescita di Potere. La storia, questa volta, è progettata come un'esperienza lineare da seguire tutta d’un fiato una volta iniziata.
A questo pivotale momento si arriva attraverso una campagna dal ritmo praticamente perfetto, scevro di qualsiasi distrazione, in cui si alternano combattimenti esaltanti a fasi più puzzle dato il grande focus sulle meccaniche di sblocco di porte e sezioni proposte in questa espansione. Forse un po’ ripetitive per certi aspetti, ma ancora una volta inserite per sottolineare come Luce e Oscurità si bilancino a vicenda. A prescindere però dalle meccaniche introdotte durante la campagna, che sono ormai varianti di meccaniche il cui funzionamento di base è stato esplorato anche in passato, i veri protagonisti di questa espansione sono alcuni dei personaggi che da sempre sono stati al nostro fianco.
Il ritorno di Cayde non è un semplice espediente per accontentare i fan come suggerivano i trailer, bensì una scelta narrativa ponderata che permette di approfondire tematiche più intime e di alleggerire i toni più cupi della storia. La sua impareggiabile ironia, capace di strappare un sorriso anche nelle situazioni più difficili, si rivela fondamentale in La Forma Ultima, la campagna più riflessiva e toccante mai realizzata per Destiny. In quest'opera, i protagonisti si confrontano con un passato che è stato tutt’altro che gentile e cercano di trovare una chiusura positiva ai dubbi, ai traumi e alle incertezze che ne hanno plasmato le scelte fino a oggi.
Nulla è lasciato al caso, nemmeno le quest esotiche, che offrono degli interessanti spunti narrativi per andare oltre il semplice ottenimento di un oggetto potente. Una tra queste è strutturata in modo da farci vivere in prima persona l'esperienza da cacciatori dell'Avanguardia, intrecciando magistralmente gameplay e narrazione. Anche le altre missioni secondarie offrono spunti narrativi di grande valore, permettendoci di scoprire il contributo di ciascun personaggio alla causa e unendo tutti sotto un’unica bandiera per affrontare la minaccia più grande mai vista.
Lo scontro principale non poteva che avvenire all’interno dell’Incursione “Orlo della Salvezza”, una vera sorpresa che racchiude tutto ciò che i giocatori hanno sempre desiderato da un'attività endgame: complessità, scontri impegnativi, un boss enorme e una realizzazione impeccabile. Superando persino l'Incursione "Ultimo Desiderio" in termini di fascino e profondità, "Orlo della Salvezza" rappresenta il punto più alto di tutte le Incursioni realizzate da Bungie. Il regalo più bello fatto alla sua community, però, è il non aver lasciato indietro nessuno di fronte allo scontro che conclude una trama decennale, perché la reale fine del Testimone si affronta con una inedita missione a 12 giocatori sbloccata per tutti dopo il primo completamento dell’Incursione.
Una missione che viene introdotta da un bellissimo filmato che serve a dare la carica in vista della resa dei conti finale. L’atto conclusivo, per filosofia di design, si mantiene accessibile richiamando le meccaniche affrontate durante la campagna e bilanciando la presenza di innumerevoli minacce con il supporto di altri 11 giocatori, permettendo davvero a tutti di partecipare e sentirsi completamente immersi in quel mondo condiviso alla base di Destiny, dove tutti fanno del loro meglio per un obiettivo comune.
Il finale di Destiny 2: La Forma Ultima rappresenta la conclusione perfetta di un viaggio iniziato tra i rottami di vecchie auto, che ci ha trasformato, anno dopo anno, in leggende come quelle di cui leggevamo con passione le storie nel Grimorio. Celebra l'essenza stessa di Destiny, ovvero quel legame profondo che si è creato tra noi Guardiani e la nostra Luce, un legame che trascende ogni confine e ci unisce indipendentemente dalla piattaforma su cui giochiamo.
Un trionfo di design
Tutti i temi affrontati nella campagna si materializzano visivamente anche all’interno delle aree della nuova destinazione del Pallido Cuore, i cui spazi sono modellati per dare un impatto ancora maggiore a tutte le vicende che si susseguono. Bungie questa volta si è davvero superata nel design dei livelli ripescando luoghi familiari e cari ai giocatori di Destiny reinterpretati dal Viaggiatore e presentando anche la visione distorta e cupa del Testimone, in un trionfo di level design che offre scenari sbalorditivi dove Luce e Oscurità convivono.
Più ci si avvicina al Testimone, più le geometrie assumono forme inusuali, creando uno strano senso di spaesamento. Nulla è come sembra e quando si scorge la vera natura degli elementi che compongono un’area, si notano volti distorti, segnati da lamenti strazianti, e mani che si protendono come per trattenerci, fuoriuscendo dalla roccia come se fossero la normalità. In contrasto con questo scenario inquietante, le aree più rigogliose esplodono in un tripudio di colori brillanti e distese erbose a perdita d'occhio.
La nuova zona di pattuglia non è soltanto straordinaria da vedere, ma offre anche tantissime attività e nasconde moltissimi segreti che mi hanno riportato con la mente a quella fitta rete di misteri del primo Destiny o agli angoli più enigmatici della Città Sognante. Cercare spettri e piume, imbattersi in potenti nemici e dare il via a missioni segrete: ogni angolo riserva una sorpresa, ampliando e arricchendo l'esperienza già consolidata. Inoltre, il nuovo sistema di progressione, chiamato "strumento di scoperta", fa avvertire meno il grinding e rende più gratificante perdersi nel Pallido Cuore.
Accedendo alla schermata dello strumento di scoperta, infatti, si trova una consistente rete di nodi di attività: completandoli, progrediremo lungo i rami e sbloccheremo ricompense. Investendo Lumen, potremo resettare lo strumento per accompagnare nuovamente le nostre incursioni nel Pallido Cuore. Credo che Bungie sia riuscita a trovare un modo semplice per premiare il tempo speso su Destiny offrendoci nuovi stimoli e invitandoci a esplorare il mondo di gioco non solo per completare compiti ripetitivi come l’uccidere nemici con un’arma specifica, ma anche per il puro piacere della scoperta. Questo effetto novità, però, se non supportato nel tempo, rischia di esaurirsi nel corso delle prossime settimane.
Il senso di scoperta si lega anche alla nuova attività regionale "Rovesciamento", disponibile dopo aver completato le missioni della campagna. Simile per certi versi alla presenza di minacce crescenti come introdotto con il Protocollo d'Intensificazione, l'obiettivo di Rovesciamento è guadagnare punti per aumentare il livello di minaccia della regione fino ad attirare un boss per ogni area che compone la destinazione. Per farlo, dovremo affrontare nemici impegnativi, aprire forzieri e completare eventi dalla natura variabile che si attiveranno dinamicamente all'interno della zona.
Rovesciamento rappresenta l'occasione perfetta per attivare le benedizioni del Viaggiatore per un vantaggio extra durante il pattugliamento, testare la nuova sottoclasse prismatica e scatenare la propria creatività contro i nuovi nemici schierati dal Testimone.
Luce e Oscurità sono un tutt'uno
Dopo aver brandito il potere dell’Oscurità con Stasi e Telascura per fronteggiare pericoli sempre più grandi, era naturale desiderare di dominare Luce e Oscurità in contemporanea. In un gioco sempre più votato alla personalizzazione e costruzione della build affine al proprio stile di gioco, poter combinare i poteri di Luce e Oscurità in una nuova inedita sottoclasse era una caratteristica molto attesa che non ha deluso le aspettative. Parte del fascino di Destiny risiede proprio nel raggiungere un potere sempre più devastante e, con le nuove sottoclassi prismatiche, Bungie ha centrato l’obiettivo permettendo di approcciare gli scontri in modi nuovi.
Non tutte le abilità sono state trasferite nelle nuove sottoclassi prismatiche, che contengono invece una selezione dei cinque tipi di danno disponibili nel gioco. Bungie ha optato per un approccio volto a rivitalizzare quelle che considerava abilità poco sfruttate, capaci invece di raggiungere una grande efficacia se combinate con le altre. La scelta più azzeccata è stata quella di mettere subito questo potere nelle mani dei giocatori, permettendo loro di espandere la dotazione iniziale durante e dopo la campagna con nuove nature e frammenti. In questo modo si è evitato il tedioso percorso seguito con L'Eclissi, che aveva trasformato la campagna in un lungo tutorial sulla Telascura.
Utilizzando le sottoclassi prismatiche, sarà possibile entrare in Trascendenza, uno stato raggiungibile caricando rispettivamente due barre. Le barre si ricaricano infliggendo danni da Luce e Danni da Oscurità, o infliggendo danni cinetici per caricarle entrambe di una piccola porzione. Attivare Trascendenza è come avere a disposizione una super aggiuntiva che rigenera l'energia del corpo a corpo e delle granate, fa infliggere più danni, rende più resistenti e dota di una nuova granata (unica per ciascuna classe) che infligge danni da Luce e Oscurità insieme.
Come Titanide sto adorando la trappola elettrificata che sospende i nemici usando la Telascura e genera un’esplosione per l’effetto dell’energia ad arco; e se poter combinare effetti da sottoclassi diverse non vi sembra abbastanza, ci sono anche 3 nuove Super ed esotiche con perk casuali da conquistare per elevare ancora di più il numero delle possibilità creative con cui affrontare le nuove attività introdotte e il futuro di Destiny 2, sperando che possa seguire la scia positiva lasciata da questa espansione.
Cosa rimane dopo il testimone?
In tutto questo tempo Destiny ha vissuto alti e molti bassi, ha conosciuto stagioni trionfali e momenti bui. Bungie ha preso scelte impopolari, introdotto buoni contenuti che poi non ha più supportato adeguatamente e creato espansioni deludenti, ma una cosa è certa: non è mai mancata la voglia di migliorare, riscattarsi, rimettersi in gioco, ascoltare e talvolta fare anche un passo indietro se necessario.
Destiny voleva essere un mondo in continua espansione e pertanto ha sempre cercato di cambiare, ha abbracciato i mutamenti senza farsene travolgere e si è evoluto prendendosi tutto il tempo necessario per raggiungere La Forma Ultima, non quella voluta dal Testimone, ma quella che oggi ha permesso a Bungie di esprimere tutto il suo potenziale e di smentire quanti dubitavano che sarebbe riuscita a dare un finale indimenticabile a dieci anni di avventure.
Non abbiamo la certezza di cosa ci riserverà il futuro; l’esperienza ci ha insegnato che dopo una grande espansione segue sempre una fase un po’ più stagnante dove con il passare del tempo il meta si stabilizza, le novità iniziano a calare e il loop di gioco si mantiene costante senza grandissimi acuti, ma sappiamo che la storia di Destiny non finisce qui. Il lancio degli episodi narrativi Echi, che accompagneranno tutto l’Anno 7, promette un’iniezione di nuove attività e ricompense. Avremo modo di valutare questa operazione nel corso delle settimane e dei mesi, quando le attività entreranno nel vivo, ma per ora non c’è momento migliore per essere Guardiani.
Voto Recensione di Destiny 2: La Forma Ultima
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Campagna emozionante e coinvolgente
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Level design eccezionale
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Nuove sottoclassi prismatiche per build più varie
-
Endgame entusiasmante e con contenuti impegnativi
Contro
-
I nuovi giocatori potrebbero incontrare difficoltà ad apprezzare la storia
Commento
Informazioni sul prodotto
Destiny 2: La Forma Ultima