Quello che è successo con Destiny 2 ci ricorda, ancora una volta, di non credere a tutto ciò che leggiamo su Internet. Già, perché il titolo Bungie è stato involontario protagonista di un enorme bufala, organizzata ad arte, a cui tutti hanno praticamente creduto vista la bontà non tanto della fonte, quanto invece del mezzo utilizzato per diramare una bugia. Cos'è successo esattamente? Molto semplicemente, un gruppo di "dataminer" ha tratto in inganno la community.
Andiamo con ordine: la scorsa settimana questo gruppo ha dichiarato di aver trovato dei file all'interno di Destiny 2 che lasciavano pensare all'inserimento di un sistema di abbonamento all'interno del gioco. Ora, a distanza di sette giorni, il gruppo di dataminer ha dichiarato che si trattava di una fake news, creata ad arte.
Lo scherzo doveva rimanere all'interno del server Discord del gruppo, ma come sempre in questi casi, la situazione è sfuggita al controllo degli autori della bufala, andando a preoccupare anche le community. E d'altronde c'erano tutti gli elementi per una tempesta perfetta: dall'affidabilità dei dataminer fino ovviamente al mezzo utilizzato. I file di gioco, infatti, non mentono e sempre più spesso sono una vera e propria fonte di informazioni per tutti, in grado di anticipare di settimane o mesi le prossime mosse di un team di sviluppo.
DTR never reported on this news because it seemed highly fake.
— DestinyTracker❄️ (@destinytrack) January 2, 2023
Apology from Dataminer: pic.twitter.com/i9VXDjyer9
La notizia originale non è stata riportata su GameDivision e c'è un motivo ben preciso. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo deciso di tagliare sensibilmente i rumor e i leak, affidandoci solamente a riportare notizie verificate o indiscrezioni sostenute da prove evidenti, come la rimozione di determinati file per violazioni di copyright, che testimoniano con accuratezza la veridicità del materiale. Il motivo è presto detto: troppe informazioni su Internet possono essere davvero false e fuorvianti e l'impossibilità di verificarle tutte, per via della mole stessa, ci porta a fare una selezione dei contenuti da pubblicare sul sito. In questo caso, però, era davvero difficile capire che si trattasse di una bufala.
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