Death Stranding è un gioco estremamente misterioso: Kojima sta creando un'intera campagna marketing sul non detto e sulla fiducia e fama che aleggia attorno alla sua persona. Questo non significa, ovviamente, che il creativo giapponese eviti completamente di spiegare di cosa tratta Death Stranding. Ad esempio, sappiamo che sarà un gioco open world: si tratta di una scelta comune, oggigiorno, ma è pur sempre una scelta e di rado Kojima le prende alla leggera; perché ha deciso di puntare su questo genere?
Il padre della Metal Gear Solid saga ha risposto a questa domanda durante un'intervista rilasciata a 4Players. Ecco le sue parole, in traduzione: "Be', dopo aver sperimentato un action game in un open world, non puoi più tornare indietro. Questo è ciò che penso. Il perché è il livello di interattività."
Ha poi aggiunto: "Il problema, in ogni caso, è la tecnologia. Ovviamente è tecnicamente difficile creare un open world. Il giocatore ha grande libertà in un mondo aperto. Per questo, non sai mai cosa farà il giocatore. Inoltre, la narrazione in un mondo aperto è una grande sfida. Più libertà viene data, più la storia rischia di essere interrotta da una distrazione."
L'obbiettivo è quindi unire questi due elementi: "Questa volta la sfida più grande e il più alto ostacolo da superare è stato creare un open world che allo stesso tempo non riduce l'importanza della storia: i fan dei giochi di Hideo Kojma non saranno delusi." Diteci, voi cosa ne pensate delle parole del creativo?
Potete prenotare la vostra copia di Death Stranding a questo indirizzo.