Come abbiamo potuto vedere nella recente presentazione del gameplay di Death Stranding, l'opera di Kojima ci chiederà di fare varie cose, ma sopratutto di camminare. Sam, il protagonista, deve consegnare una serie di oggetti e riconnettere il suo mondo: per farlo, almeno inizialmente, dovrà camminare e arrampicarsi, anche con l'ausilio di vari strumenti (come una scala o una corda da scalata).
Certo, precedenti trailer hanno mostrato scene di combattimento, sia corpo a corpo che con armi da fuoco, ma pare che non siano così rilevanti come nelle precedenti opere di Kojima. Per questo motivo, alcuni si ritrovano ad affermare che Death Stranding è in pratica un "walking simulator", termine dispregiativo nato per identificare quelle avventure narrative che ci chiedono "solo" di esplorare un ambiente di gioco, interagendo con qualche oggetto e nulla più, con l'unico obbiettivo di scoprire la storia.
Kojima afferma però che Death Stranding non è affatto quel tipo di gioco. "In questo gioco... non penso possiate capirlo solo perché ve lo dico ma... una volta che hai iniziato a giocare, il semplice camminare in quel mondo è veramente divertente. Ciò di cui mi rendo conto, quando monitoro i playtest - persino con lo staff -, è che all'inizio non capiscono. Quando però iniziano veramente a giocare, il semplice camminare è divertente. E ora tutti starete pensando: 'oh, è un walking simulator!'."
Ha poi continuato affermando: "È la stessa cosa che è accaduta quando per la prima volta ho rilasciato un gioco stealth. Se cento persone lo giocano e cento persone si divertono, significa che il genere o il gioco già esiste. Ma se si tratta di un nuovo genere - esattamente come è accaduto con lo stealth la prima volta - ci saranno persone che non lo capiscono. Servirà del tempo per giudicarlo correttamente."
Vi ricordiamo che Death Stranding sarà disponibile a partire dall'8 novembre 2019 su PlayStation 4. Diteci, cosa ne pensate delle parole di Kojima?
Death Stranding può essere prenotato a questo indirizzo.