Death Stranding 2: non amate i boss? Tranquilli, Kojima ha pensato anche a questo

In Death Stranding 2: On the Beach potrai superare i boss senza combattere, esplorando nuove vie di gameplay. Idea vincente?

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'innovazione videoludica sta assumendo forme sempre più inclusive, e Hideo Kojima, maestro indiscusso della narrazione interattiva, ha fatto un passo significativo in questa direzione. Durante una recente trasmissione del Kojima Productions Radio Show, il celebre game designer ha annunciato una funzionalità rivoluzionaria per Death Stranding 2 (acquistabile su Amazon): i giocatori potranno proseguire nell'avventura anche senza sconfiggere i boss. 

Una decisione che potrebbe ridefinire l'equilibrio tra sfida e accessibilità nel panorama videoludico contemporaneo, permettendo a un pubblico più ampio di godere dell'esperienza narrativa senza restare bloccati dagli ostacoli più impegnativi.

Accessibilità integrata nel design, non un'aggiunta

Il sistema concepito da Kojima si distingue per la sua eleganza funzionale. Come riportato dall'utente Genki_JPN sui social media, dopo un Game Over apparirà un'opzione aggiuntiva oltre al classico "continua": la possibilità di saltare completamente lo scontro con il boss. Non si tratta di una semplice scorciatoia, ma di un percorso narrativo alternativo pensato per chi privilegia la storia rispetto alla sfida ludica.

L'elemento più interessante è che i giocatori che sceglieranno questa opzione non perderanno comunque le informazioni relative al nemico. Riceveranno infatti dettagli sul boss attraverso quello che Kojima stesso ha descritto come un formato "simile a un romanzo", con immagini e descrizioni testuali che mantengono intatta l'esperienza narrativa, così centrale nei titoli del creatore di Metal Gear Solid.

Questo approccio rappresenta un'evoluzione significativa rispetto ai tradizionali sistemi di difficoltà scalabile, incorporando l'accessibilità direttamente nel tessuto del gameplay invece di trattarla come una funzione secondaria. Una sceltaa che rispecchia la visione di Kojima, sempre attento a bilanciare innovazione e inclusività.

La decisione di introdurre questa funzionalità solleva riflessioni importanti sul futuro del game design. Il dibattito sulla difficoltà nei videogiochi è sempre stato acceso, con posizioni che spaziano dalla difesa della sfida come elemento fondamentale dell'esperienza alla necessità di rendere i giochi accessibili a tutti. La soluzione proposta da Kojima potrebbe rappresentare un equilibrio ideale tra queste visioni apparentemente contrapposte.

L'adattamento cinematografico di Death Stranding sta intanto prendendo forma, con Michael Sarnoski (già noto per A Quiet Place: Day One) confermato come regista e sceneggiatore del progetto. Una notizia che conferma l'ambizione transmediale dell'universo creato da Kojima, destinato a espandersi oltre i confini del medium videoludico.

Death Stranding 2: On the Beach è atteso per il 26 giugno, e questa nuova funzionalità potrebbe attrarre anche chi finora ha esitato ad avvicinarsi alle opere di Kojima per timore della loro complessità. Un'apertura che non tradisce l'identità autoriale del designer giapponese, ma anzi la arricchisce di una nuova sensibilità verso le diverse tipologie di giocatori.

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