Baby boom

Recensione di Dead Space 2, il secondo capitolo della saga di survival horror più terrificante di questa generazione

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a cura di Tom's Hardware

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Il gameplay è quasi identico a quello del primo Dead Space. Squadra che vince non si cambia dopotutto, e viste le qualità del primo capitolo, la scelta dello sviluppatore ci sembra più che sensata. Non manca tuttavia qualche correzione qua è là: c'è per esempio il sensore GPS, che aiuta a orientarsi e a trovare alcuni punti chiave della mappa, come i checkpoint, i magazzini, i negozi elettronici o i laboratori - dove si possono migliorare armi e armature.

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Il cambiamento più sostanziale riguarda le fasi in gravità zero, quando ci si muove nello spazio in totale libertà. La possibilità di muoversi senza vincoli né limiti tra due massacri di Necromorfi è impareggiabile, sopratutto se si tratta dei nuovi arrivati che si riveleranno particolarmente orripilanti.

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Il numero delle specie di Necromorfi è raddoppiato in questo nuovo capitolo, ma per fortuna ci sono anche nuove armi per abbatterli. I nemici più spaventosi sono senza dubbio gli Spitter. Ricordano un po' i Velociraptor di Jurassik Park: un gruppo di esseri indefiniti e dalla velocità disarmante, capaci di nascondersi e tendere agguati micidiali. Poi ci sono i Pack, simili a bambini, ma vere e proprie mine vaganti.

La difficoltà del gioco sembra più alta rispetto al capitolo precedente, ma c'è solo un mostro finale, contro i due del primo capitolo.

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