Dead Island 2 | Lo abbiamo provato alla Gamescom 2022

Alla Gamescom 2022 abbiamo provato Dead Island 2 un progetto che, come i suoi zombi, prova a risorgere da una morte quasi accertata.

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a cura di Riccardo Amalfitano

Lo sviluppo di Dead Island 2 non è di certo stato fra i più semplici. Ci sono voluti ben otto anni per la produzione (più volte cambiata) per arrivare ad una degna “conclusione”. Dapprima doveva essere Techland ad occuparsi del sequel, decidendo in seguito di dedicarsi esclusivamente a Dying Light; per tale ragione, Deep Silver fu costretta a ricercare nuovamente uno sviluppatore che potesse avere le giuste capacità per un prodotto di tale caratura.

La scelta ricadde su Yager Development. Il titolo era stato originariamente presentato con entusiasmo e con idee piuttosto chiare alla Gamescom 2014; solo un anno dopo, nel mese di luglio 2015, Deep Silver e Yager decisero di terminare anzitempo l’accordo sottoscritto. La “patata bollente” passò quindi a Sumo Digital e poi, “dulcis in fundo” agli inglesi di Dambuster Studios. Dopo tante tediose peripezie, finalmente Dead Island 2 sta per vedere definitivamente la luce in fondo al tunnel.

Dal punto di vista tecnico, il nuovo Dead Island 2 non ha nulla a che vedere con i precedenti progetti. Lo sviluppatore Dambuster ha infatti iniziato nel 2018 praticamente da zero. Ciò che è rimasto? L’ambientazione losangelina. Il tutto è messo in scena con una versione pesantemente modificata dell'Unreal Engine 4, ma non più in un’ottica open world. Desiderosi di raccontare una storia lineare con momenti volutamente coreografati e spettacolari, Dambuster offre al giocatore un mix di mondi hub più ampi e livelli più strettamente definiti. Un po' come in God of War, dovremmo essere in grado di visitare ed esplorare nuovamente le aree precedenti nel corso del gioco.

La campagna è giocabile da solo o in cooperativa con un massimo di due amici, scegliendo tra sei diversi personaggi, ognuno con i propri punti di forza e di debolezza. Alla Gamescom 2022, kermesse tedesca che finalmente è tornata in presenza in questa edizione dopo quasi tre anni, abbiamo avuto la fortuna di mettere le mani su una demo (dalla durata di circa venti minuti) di Dead Island 2, presso il booth Plaion, che ci ha permesso di capire le potenzialità del gioco e nello specifico della modalità giocatore singolo.

Dead island 2: Un'Orgia Di Violenza

Descrivere Dead Island 2 come “un'orgia di violenza” è a dir poco un eufemismo; ci siamo ritrovati immediatamente nel vivo dell’azione, fra parti smembrate di corpi putrefatti svolazzanti nell'aria, teste che esplodevano come meloni e copiosi rivoli di sangue che inondavano lo schermo davanti a noi. Vi deve davvero piacere il genere per poter apprezzare pienamente quello che è il prodotto (e la carneficina proposta) di Dambuster Studios. Nella demo, insieme ad un nutrito gruppo di altri giornalisti e addetti del settore, ci siamo trovati alle prese con una missione a metà gioco nella quale ci è stato chiesto di fare del nostro meglio per raggiungere la fine, dove ci aspettava nientedimeno che una versione demoniaca e zombificata del clown di McDonald.

Il livello, ambientato di notte, sulle rive sabbiose della spiaggia di Hell-A (altro non è che la città di Los Angeles con orde di non morti pronti a farci la pelle), ci ha portato prima attraverso la spiaggia infestata da zombie di Santa Monica, poi in una sala giochi dove abbiamo dovuto ripristinare l'alimentazione per poter progredire, e infine in una massiccia battaglia finale su una ruota panoramica. La sezione proposta non è stata altro che un benchmark per comprendere la linearità dei livelli; presi da un punto indefinito della campagna, sono stati appositamente modificati per dare – a detta degli sviluppatori – un’impressione più completa del gioco. E questa impressione è stata sorprendentemente positiva.

Un gameplay more of the same?

Ad accoglierci in quella che un tempo era la “città degli angeli”, ci sono stati alcuni zombie in bikini e pantaloncini da surf “allegramente” girovaganti sulla mappa di gioco. Una situazione a dir poco ansiogena che ci ha costretti immediatamente a dare un rapido sguardo alla ruota delle armi; l'arsenale di armi e avversari è risultato essere a dir poco vario. Nella demo non abbiamo combattuto solo con katana e mazza, ma anche con chiavi a tubo, artigli elettrificati, pistole e fucili d’assalto. Tuttavia, le munizioni saranno molto limitate in Dead Island 2 e il focus è chiaramente sul combattimento ravvicinato. Ci sono varie armi da lancio come bombe molotov e granate, che sì aiutano, ma che hanno anche un tempo di recupero piuttosto illogico.

La demo chiarisce sin da subito che non è possibile correre a destra e manca per i livelli. Da un lato, ciò è dovuto all'ambiente, che è possibile incendiare oltre che elettrizzare. D'altra parte, dagli zombie che vogliono raggiungerci i tanti modi diversi. Alcuni di loro strisciano, il che non dovrebbe creare problemi di sorta. Altri spruzzano un letale acido. Alcuni portano esplosivi sui loro corpi, il che limita naturalmente la scelta delle armi utilizzabili per sconfiggerli. E alcuni colpiscono il suolo con poderosi pugni, cosa che fa barcollare e cadere il giocatore se non dovesse saltare con il giusto tempismo.

Nel finale sulla ruota panoramica, abbiamo dovuto affrontare “coraggiosamente” più di venti non morti piuttosto vari, il che ci ha costretto a cambiare costantemente le armi, soprattutto perché inevitabilmente finivano per consumarsi. Di conseguenza, anche Dead Island 2 si concentrerà molto sulla creazione; dovremmo essere in grado di espandere e migliorare ogni arma in varie direzioni per “domare” le orde di zombie. Tuttavia, non siamo stati in grado di provare tale meccanica di gioco.

Ad ogni modo, il feeling dato dal gameplay, non è dissimile dal suo predecessore; non abbiamo avvertito grosse differenze fra un’arma e l’altra; nello specifico, la katana è sì risultata essere più letale e semplice da maneggiare rispetto ad un tubo d’acciaio, ma il peso e l’oscillazione fra le due tipologie di armi, ci sono sembrate quasi le stesse. Si tratta quindi di un combat system standard e a tratti “old style” che riesce però ancora a funzionare – salvo rare occasioni in cui i colpi non riuscivano in alcun modo ad andare a segno – a dovere risultando ancora una volta divertente da padroneggiare.

Prime impressioni

Attraverso una demo così risicata non ci è possibile dare un giudizio definitivo; Dead Island 2 diverte ma non è chiaro per quanto tempo il massacro di zombie possa davvero motivare, dato il semplice sistema di combattimento. Dead Island 2 dovrà quindi essere in grado di fornire costantemente varianti interessanti di armi e zombie affinché il suo concetto funzioni e non si trasformi in un noioso hack and slash o in un more of the same del suo predecessore .

Vi ricordiamo che l’appuntamento per la release completa è fissata al 3 febbraio 2023.

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